I 47 giocatori stranieri portati in Italia da Luciano Gaucci per il suo Perugia (se ne salvano 5, forse 6)
9 Novembre 2021
Vangelis NASTOS (Grecia)

Un altro giocatore arrivato dalla Grecia in punta di piedi. A differenza del connazionale Loumpoutis che è stato prelevato dall’Aris, lui si trasferisce in Italia dopo le due stagioni passate con la casacca dei rivali del PAOK. In Serie A viene chiamato in causa in appena otto occasioni, l’ultima delle quali sarà nella stagione 2003-04: al Renato Curi il Perugia batte 1-0 la Juventus con il gol partita dell’ex Penna Bianca Ravanelli. Nel campionato cadetto con Vicenza e Ascoli scenderà in campo con maggiore frequenza. In particolare con i veneti, sotto la guida di mister Gregucci, dimostra di avere anche una certa affinità anche con il gol, andando a segno contro Juventus, Triestina e nel derby contro l’Hellas Verona.
Jamal ALIOUI (Marocco)

Un’altra figurina. L’ennesima. Questa volta si va a pescare in Marocco. Prelevato dal Lione dove da comparsa e senza mai scendere in campo a livello nazionale aveva vinto tutto, i tifosi del Grifone lo ricorderanno probabilmente più che per le cinque partite nella massima serie, per la rissa che lo vede protagonista nel match fra Hellas Verona e Perugia del 2005. Alioui si improvvisa pugile, sale sul “ring” e abbatte nell’ordine Cossu, Pegolo e van Strattan, fino a beccarsi la bellezza di otto giornate di squalifica. Non svegliate l’Alioui che dorme. Roba da Guinness dei primati.
Felix Leonardo BENITO (Argentina)

Nome: Felix Leonardo. Cognome: Benito. Segni particolari: invisibile. Almeno nel nostro campionato. Ma in generale ci sentiamo dire che la sua carriera non è stata costellata da successi clamorosi. Il difensore argentino che ha militato tra le fila di San Lorenzo e Independiente, arriva in Italia a ventisei anni. La domanda è univoca: Felix è pronto per il grande salto europeo? Manco per idea, non scherziamo. Benito, infatti, risulta un corpo estraneo recapitato al povero Cosmi. Chissà cosa gli sarà passato per la mente quando ha dovuto fare i conti con cotanta pochezza tecnica. Forse per compassione, il tecnico lo portò con sé in panchina a San Siro nel match perso 1-2 contro il Milan di mister Ancelotti. Ingaggio enigmatico.
Gaël GENEVIER (Francia)

Come Alioui viene preso dal Lione e come il marocchino fatica parecchio ad inserirsi negli schemi di Cosmi, trovando pochissimo spazio in Serie A. A differenza di Alioui, però, negli anni Genevier si dimostrerà un giocatore molto solido, dalla grande visione di gioco, che si sposa benissimo con i ritmi dei nostri campionati italiani, tant’è vero che il regista francese ha ormai messo le radici nel nostro Paese. Venti stagioni per un totale di otto presenze in Serie A, 167 in Serie B e 261 in Serie C. Da Perugia ad Acireale, da Catania a Pisa, da Torino a Siena, da Vercelli a Lumezzane, passando per Sangiovannese, Livorno, Juve Stabia, Novara, Reggiana, Messina, Albinoleffe. Insomma, un cittadino italiano a tutti gli effetti.
Al-Saadi GHEDDAFI (Libia)

Indubbiamente l’acquisto più famoso dell’era Gaucci. Il più chiacchierato. Il più bizzarro. A metà fra l’operazione di marketing e l’operazione economica, per attirare nuovi capitali verso le casse del Perugia. Sul campo, è proprio il caso di dirlo, si rivela una bolla di sapone. Una sola presenza in campionato, tredici minuti per l’esattezza, contro la Juventus gli permettono di diventare cosi il primo libico a giocare in Serie A. Viene beccato positivo all’anti-doping e squalificato per tre mesi. Si trasferirà successivamente all’Udinese e alla Sampdoria, ma anche qui i risultati sul rettangolo di gioco saranno disastrosi. Saranno molto più chiacchierati i suoi eccessi lussuriosi extra campo i quali non sempre verranno immediatamente saldati a causa del padre che gli bloccò la carta di credito dopo il suo rifiuto di tornare in patria.
Jay BOTHROYD (Inghilterra)

Corre la stagione 2003-04 e il Perugia dell’uragano Gaucci si appresta a giocare in Europa per la prima volta nella sua storia. La scommessa questa volta appartiene a questo profilo british, che risponde al nome di Jan Bothroyd. In realtà The Snake un profilo tanto british, non ce l’ha. Carattere focoso, facilmente irascibile: insomma, la classica testa calda. Scaricato dall’Arsenal per motivi comportamentali, si mette in luce al Coventry City prima di sedurre Luciano Gaucci. Il Perugia sembra aver fatto centro, nella Coppa Intertoto Jay segna il gol vittoria nella gara di andata della finale contro il Wolfsburg, ma con il passare del tempo si torna con i piedi per terra. Tanto potenziale ma scarsa continuità. Tradotto: sette gol in trentanove gare stagionali e il Grifo retrocede in B. La favola non ha un lieto fine.
Francisco Javier DE PEDRO (Spagna)

Il 2004-05 è l’ultima stagione sotto l’egida della presidenza Gaucci. È l’anno più difficile, il più travagliato. Probabilmente De Pedro arriva nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’esperto centrocampista spagnolo vanta oltre 320 presenze nella Liga con la maglia del Real Sociedad, oltreché dodici presenze e due reti con la casacca delle Furie Rosse. Trasferitosi in Italia nel gennaio del 2005, dopo un’infruttuosa parentesi in Inghilterra al Blackburn Rovers, esordisce titolare nella vittoria per 4-0 contro la Ternana nel derby. Tuttavia, alla fine del campionato raccoglierà a malapena cinque gettoni, prima di concludere anzitempo la sua avventura italiana. Dopo la delusione umbra, il sipario sulla sua brillante carriera inizia a calare lentamente e le modeste avventure con IFK Göteborg, Ergotelis, Burgos e Vera ne sono la dimostrazione pratica.
di Stefano Carta

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