I centrocampisti che hanno segnato di più dal 1990 ad oggi
23 Settembre 2021
Visto che ci piace rispolverare gli almanacchi e gli album delle figurine Panini, insieme ai regoli e agli abachi, abbiamo effettuato un compendio generale di tutte queste passioni per addolcirci nella miglior maniera possibile l’ineluttabile passaggio dall’estate all’autunno. Con gli occhi pieni di lacrime – e per le foglie che cadono e per la polvere dei suddetti almanacchi – ci siamo chiesti quali siano stati i più grandi centrocampisti con il vizio del gol.
Precisiamo l’accezione di centrocampista, per i più “puristi” del termine. Ovviamente le propensioni all’attacco giocano un ruolo determinante nella redazione di questa graduatoria. E vorremmo ben vedere. Ciononostante, per quanto molti di loro abbiano avuto un’interpretazione più o meno offensiva del ruolo – dietro le punte o sulle fasce – a nessuno dei propri allenatori è mai balenato in mente di schierarli in qualità di punta. A meno che l’emergenza lo abbia richiesto.
Da topi di biblioteca o di emeroteca quali siamo, stiliamo questa classifica per celebrare la propensione al gol di un calciatore come Fabio Henrique Simplicio, giunto in Italia in punta di piedi e diventato man mano sempre più imprescindibile negli equilibri delle squadre con cui ha giocato. Insieme a lui compaiono altri trenta “colleghi” con il vizio del gol che hanno appeso le scarpe chiodo. La classifica va dal 1990 ai giorni nostri. E dunque, diamo il via alle danze come si conviene.
31. Mark BRESCIANO – 31 reti
L’australiano giunge all’Empoli nel 1999 insieme al connazionale Grella. Entrambi si sono distinti nella squadra del Carlton. Mark è più duttile e offensivo, Vincenzo decisamente più solido. L’ambientamento – forse anche perché, fondamentalmente, sono entrami a casa – è rapido e Bresciano si distingue nel ruolo d’esterno di centrocampo. Dopo tre stagioni al Carlo Castellani, il Parma lo veste di gialloblù e le sue prestazioni crescono così tanto, anche coi Socceroos ai Mondiali del 2006, che diventa uno degli elementi più appetiti della massima serie. Il Palermo di Zamparini lo chiama a sé e diventa ben presto uno dei beniamini del Renzo Barbera, anche per la sua iconica e statuaria esultanza. Saluta l’Italia nel 2011, dopo un rapido passaggio alla Lazio.
30. Vladimir JUGOVIC – 31 reti
Il serbo è come un capo di vestiario nero: ovunque lo si metta, farà la sua figura. E ci perdonerà Vlado per la metafora, ma lo testimonia la sua grandissima duttilità d’impiego negli anni. Sarà per aver mosso i primi passi nell’accademia della Stella Rossa, una delle più complete d’Europa. Dopo aver alzato la Coppa dei Campioni nel 1991 con la sua Crvena Zvezda, la Sampdoria lo acquista su impulso di Sven-Göran Eriksson. E l’imbeccata è giusta: Jugovic realizza ben nove reti nel suo primo torneo, rivelandosi come uno dei migliori stranieri del campionato. Dopo tre stagioni in blucerchiato, Lippi lo vuole per la sua Juventus all’assalto della Champions League: sul trionfo bianconero c’è la sua firma indelebile, figlia del rigore decisivo che vale la coppa. Poi un anno alla Lazio e due all’Inter – abbastanza opachi – prima di un dignitoso finale di carriera.
29. David Andrew PLATT – 31 reti
Se dovessimo spiegare ai meno “stagionati” chi fosse David Platt, vi basterebbe immaginarlo come un precursore dei classici “tuttocampisti” inglesi come Lampard o Gerrard. La sua facilità nell’andare a rete lo rese uno dei migliori prospetti della sua generazione. Nel 1991 il Bari lo acquistò dopo due stagioni-monstre con l’Aston Villa e un ottimo Mondiale. Nonostante la presenza in squadra di Jarni e Boban ed il suo score di undici reti, i Galletti non riuscirono ad evitare la retrocessione. È la volta della Juventus, ma con Trapattoni non scatta il feeling e dopo una stagione Platt fa di nuovo le valigie. Stavolta, però, la scelta è quella giusta: la Sampdoria di Eriksson lo fa maturare ulteriormente e dopo due fantastiche stagioni in blucerchiato condite da una Coppa Italia, David fa ritorno in Inghilterra all’Arsenal.
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