I centrocampisti che hanno segnato di più dal 1990 ad oggi
23 Settembre 2021
28. Eusebio DI FRANCESCO – 32 reti
Dopo aver debuttato da giovanissimo, Di Francesco ha impiegato lungo tempo per completare il suo processo di maturazione. Ma una volta approdato in Serie A, forte della gavetta alle spalle, non l’ha più lasciata. Anzi, si è distinto negli anni come uno dei maggiori interpreti nel suo ruolo: un giudizio figlio di una crescita esponenziale che ha toccato il suo apice durante la sua esperienza nella Roma di Zdenek Zeman. Le sue precedenti tappe sono state l’Empoli, la Lucchese – con cui disputa quattro ottime annate in Serie B – e il Piacenza con cui si afferma in mediana. Lungo la via Emilia si esprime come uno dei migliori del campionato e per questo il tecnico boemo punta forte su di lui, vincendo la scommessa. Le sue prestazioni in giallorosso gli garantiscono anche la chiamata in Nazionale, assicurando sostanza e dinamismo insieme alla capacità di trovare la via della rete. Vive le sue ultime annate in A tornando al Piacenza – e segnando ben dodici reti in due stagioni – poi passando per Ancona e Perugia.
27. Claudio MARCHISIO – 33 reti
Mentre molti dei suoi coetanei corrono ancora appresso ad una sfera di cuoio, Il Principino ha dovuto dire addio ai terreni di gioco già da due anni, ormai. I molti infortuni, infatti, hanno sicuramente fiaccato la carriera di uno dei centrocampisti più completi e talentuosi della sua generazione. Nato, cresciuto e pasciuto con i colori bianconeri della Juventus addosso, Claudio ha fatto vedere di saperci fare sin dalla più giovane età. Dopo una stagione di apprendistato in prima squadra nell’annata fra i cadetti, Marchisio si mette alla prova in Serie A con l’Empoli, superando l’esame a pieni voti. Dal 2008 per dieci anni è titolare inamovibile della “sua” Juventus, pervenendo spesso e volentieri al gol e rivelandosi come uno dei pilastri del centrocampo, anche in Nazionale. Poi l’esperienza in Russia, allo Zenit San Pietroburgo: è il preludio al suo ritiro che avviene a soli trentatré anni.
26. Tomas LOCATELLI – 34 reti
Locatelli fa davvero le cose per bene. E, anzi, siamo tutti certi di non aver visto pienamente espresso tutto il suo potenziale. Ma la stoffa c’era, eccome. Si è distinto sia nel ruolo d’interno che di trequartista, con una particolare predilezione per il gol che si è rivelata sin dalla più tenera età, quando ha contribuito ai successi nei campionati giovanili dell’Atalanta. Con gli orobici ha dimostrato tutto il suo talento ed il Milan lo acquista nel 1995 dopo un ottimo campionato da titolare in Serie B proprio con la Dea. La sovrabbondanza di fantasia tra le fila rossonere – Baggio, Boban e Savicevic per snocciolare qualche nome – lo convince a sposare la causa dell’Udinese per avere più spazio. Con i friulani conquista subito i galloni da titolare e dopo tre stagioni e mezza in bianconero, si afferma in quel di Bologna, dove arriva nel 2000 dopo aver addirittura conquistato l’azzurro della Nazionale. All’ombra della Torre degli Asinelli supera anche un tremendo infortunio e manda in rete con costanza i suoi compagni di squadra, così come accade in quel di Siena dove disputa i suoi ultimi tre tornei in massima serie.
25. Giovanni TEDESCO – 34 reti
Spulciando la Treccani, non ci sorprenderemmo di vedere il volto di Giovanni Tedesco alla voce “inserimento”. Infatti, il centrocampista palermitano ha fatto dei tempi di gioco e dell’istinto una sua arma in più che lo ha reso decisivo in più di una occasione. Cresce nella Reggina e convince la Fiorentina ad acquistarlo nel 1993 per tornare immediatamente in Serie A. Segna la sua prima rete nella categoria principe nel 6-3 tra i Viola e il Torino del maggio 1995 e, dopo le esperienze cadette vissute tra Foggia e Salernitana, Giovanni viene acquistato dal Perugia nell’ottobre del 1998. Prende la fascia da capitano del Grifone e si distingue per la facilità con cui va in porta, dando il suo contributo anche alla conquista della Coppa Intertoto nel 2003, con un gol nella finale di ritorno al Wolfsburg. Trascorre due anni a Genova, prima di vestire – finalmente – la maglia del Palermo tanto agognata nel gennaio 2006. Con il rosanero addosso Tedesco dimostra di non aver perso lo smalto, nonostante avanzi con l’età. Solo un gravissimo infortunio lo ferma nel 2010, convincendolo a dire basta all’età di trentotto anni.
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