Privacy Policy I centrocampisti che hanno segnato di più dal 1990 ad oggi - Pagina 3 di 8

I centrocampisti che hanno segnato di più dal 1990 ad oggi

23 Settembre 2021

24. Eugenio CORINI – 35 reti

Photo: Marcello Paternostro – AFP – Getty Images

Centrocampisti come Il Genio non nascono tutti i giorni. Nel suo repertorio vi era tutto quel che fosse possibile cercare negli altri interpreti del ruolo di mediano. Esplode giovanissimo nel Brescia e appena compiuti i vent’anni viene scelto dalla Juventus di Maifredi per segnare un nuovo corso bianconero. Tuttavia, seppur l’esperienza torinese sia parca di soddisfazioni, riesce a realizzare il suo primo gol in Serie A nel 3-1 del Delle Alpi sul Bari. Nel 1992-93 passa alla Sampdoria, poi al Napoli con cui conquista la qualificazione in Coppa UEFA. Un rapido passaggio nel disperato quanto inutile tentativo di salvare il suo Brescia nel 1994-95, finché i doriani decidono di mandarlo a Piacenza. Il suo giro d’Italia termina – finalmente – nel 1996 quando si stabilisce a Verona. Con l’Hellas disputa due campionati: un grave infortunio ne impedisce per lungo tempo l’impiego e dopo la retrocessione in Serie B, ecco la svolta della sua carriera. Accetta di attraversare l’Adige per trasferirsi al Chievo e con i Mussi Volanti si rende protagonista di una vertiginosa scalata che ha fatto la storia recente del calcio italiano. Il suo talento si esprime su livelli mai visti prima, sublimato dal gioco di Delneri che ne fa il perno su cui verte tutta la squadra. Corini svela finalmente il suo repertorio completo e il Palermo, nel 2003, lo chiama in Serie B per fare la storia del sodalizio rosanero. Eugenio non se lo fa ripetere due volte e con una stagione-capolavoro condita da dodici reti, dà il suo contributo per ritornare nella massima serie in pompa magna. Al Renzo Barbera dà spettacolo e disputa addirittura la UEFA, novità assoluta per il club palermitano. Nel 2007 va al Torino, con cui disputa due campionati, prima di dire basta alla soglia dei quarant’anni.

23. Massimiliano CAPPIOLI – 35 reti

Il giovane Cappioli cresce in una Roma che sforna talenti su talenti. E seppur abbia i numeri per far parlare di sé, è costretto a scavalcare il Tirreno per trovare la sua nuova casa che gli consentirà di coronare il suo sogno. È il 1988 quando il Cagliari gli offre un contratto. L’obiettivo è quello di tornare in Serie B e per farlo la squadra è affidata a un giovane quanto promettente tecnico: Claudio Ranieri. Tra capitolini ci s’intende e Cappioli dà una consistente mano ai rossoblù nella corsa alla promozione fra i cadetti. Il tecnico lo impiega con regolarità e Massimiliano lo ripaga con ottime prestazioni, tant’è che si compie il doppio salto mortale che porta i sardi nel 1990 di nuovo in Serie A dopo sette anni di attesa. Il Sant’Elia diventa la sua nuova casa e ripaga l’affetto dei suoi tifosi con ottime prestazioni. Nel 1992 Ranieri passa il testimone ad un suo illustre concittadino: Carlo Mazzone. Nasce un legame fra i due che sarà indissolubile negli anni: Cappioli segna ben sette reti ed il Cagliari conquista una incredibile qualificazione in Coppa UEFA. I due si lasciano al termine della stagione, con la promessa di ritrovarsi ben presto. E non passa molto tempo che Carletto, diventato nel frattempo tecnico della Roma, fa fede alla sua promessa e convince la dirigenza ad acquistarlo: nel novembre 1993, Cappioli veste finalmente i colori giallorossi della sua Roma. È un’ottima annata – sublimata, fra l’altro, da una chiamata di Sacchi in Nazionale poco prima del Mondiale di USA ’94 – e negli anni successivi si mantiene su buoni standard. Lascia le ultime tracce dei suoi passaggi in A fra Udinese, Atalanta e Bologna (dove ritrova di nuovo Mazzone), prima di accettare la chiamata del Palermo della famiglia Sensi e concludere la sua carriera al Taranto.

22. Daniele CONTI – 40 reti

Si scrive Conti, si legge Cagliari. La storia d’amore tra il club e il figlio d’arte è nata quasi per caso, ma si è suggellata nel tempo, percorrendo insieme la bellezza di sedici anni. Daniele, figlio di Marazico, ha disputato complessivamente con i colori rossoblù ben 464 partite, che gli sono valse l’ingresso nella Hall of Fame del sodalizio isolano. Dopo aver esordito come papà Bruno con la maglia della Roma giovanissimo, il rapporto con il Cagliari ha contraddistinto tutta la sua carriera, facendolo diventare un leader e un simbolo, oltreché in campo, anche nella storia del club, alla stregua di mostri sacri come Riva, Piras, Brugnera e Nené. Per uno scherzo del destino, la Roma si rivelerà una delle sue “vittime” preferite nelle gare di campionato. Quando ci mette lo zampino il destino.

21. Fabio PECCHIA – 41 reti

Un centrocampista completo, duttile, capace di mettersi in mostra sia in fase di interdizione che di costruzione, riuscendo spesso e volentieri a trovare la via del gol. Sono queste le caratteristiche che hanno consentito al ragazzo di Formia di calcare per quasi quindici anni i campi di Serie A, vestendo i colori di diverse squadre. Dopo i promettenti esordi con l’Avellino, Pecchia viene acquistato dal Parma che lo gira immediatamente al Napoli. Seppur giovanissimo, il tecnico Lippi gli dà immediatamente una maglia da titolare, distinguendosi per la continuità e la qualità delle prestazioni. Nel 1997, dopo quattro stagioni al San Paolo è lo stesso Lippi a richiamarlo a sé quando ricopre il ruolo di allenatore della Juventus. Il passaggio in bianconero, tuttavia, non è dei più felici e dopo un’opaca stagione inizia un giro d’Italia che lo porta a toccare i quattro angoli dello Stivale. Bologna è la piazza dove si esprime meglio, tanto da abbracciare il rossoblù in tre occasioni distinte.