Privacy Policy I centrocampisti che hanno segnato di più dal 1990 ad oggi - Pagina 5 di 8

I centrocampisti che hanno segnato di più dal 1990 ad oggi

23 Settembre 2021

16. Simone PERROTTA – 43 reti

Mediano o trequartista, per Simone il ruolo non ha fatto mai differenza. L’impegno profuso è stato sempre lo stesso, così come la confidenza con il gol. Un’attitudine, anzi, amplificatasi con il tempo, visto l’impiego più avanzato e dietro la punta che Spalletti aveva “architettato” per lui durante la lunghissima esperienza romana del ragazzo proveniente da Cerisano, in provincia di Cosenza. La Reggina si assicura da tempo i migliori prospetti calabresi e i dirigenti amaranto mettono ben presto gli occhi sul centrocampista che, appena maggiorenne, esordisce in Serie B. Dopo tre anni all’Oreste Granillo giunge la chiamata della Juventus, alla quale è impossibile dire di no. Nonostante le premesse, Perrotta non riesce a trovare spazio per la grande concorrenza. Dopo un anno, infatti, Simone si trasferisce al Bari dove c’è Fascetti: sotto la direzione del tecnico, il rendimento del mediano cresce in maniera esponenziale. Così tanto che il Chievo Verona, neopromosso in Serie A, gli propone l’ingaggio e sarà la svolta della sua carriera. Con Delneri in panca ed accanto a Corini a centrocampo, Perrotta s’impone come uno dei migliori dell’intera categoria. Arriva in Nazionale ed è questione di poco tempo per la chiamata di una grande squadra: bussa la Roma alla porta degli scaligeri e nel 2004 si veste di giallorosso. Per nove stagioni vive da protagonista le annate che vedono la sua squadra contendere spesso e volentieri lo Scudetto all’Inter, seppur senza riuscirvi. Tuttavia, festeggia due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Ah, anche un Mondiale. Non lo dimentichiamo.

15. Daniele DE ROSSI – 43 reti

Da un Campione del Mondo all’altro, un simbolo e un’icona. Tutto questo è Daniele De Rossi, erede in pectore di Francesco Totti, da cui ha raccolto la fascia di capitano della Roma. La sua Roma. Esordisce in Serie A all’età di diciannove anni, seguito nel suo percorso di crescita dal padre che guida le giovanili della società giallorossa, grazie a Fabio Capello che in lui intravede il potenziale di un campione dell’avvenire. Infatti, nel giro di pochissimo tempo si guadagna il soprannome di Capitan Futuro e conquista i galloni da titolare. La sua ascesa è velocissima, tanto da esordire anche con la maglia azzurra della Nazionale. Dotato di un destro esplosivo e preciso che gli assicura soluzioni balistiche da lontano, spesso si incarica dei tiri dal dischetto quando non c’è il “padrone di casa”. Resta con la Roma fino al 2019, quando poi realizza un altro sogno: vestire la maglia del Boca Juniors ed esibirsi nella mitica Bombonera.

14. Martin JØRGENSEN – 44 reti

Arriva in Italia nel 1997, scelto da Zaccheroni per presidiare la fascia opposta a quella occupata dal suo connazionale Helveg. Il compito di Martin è semplice: correre e crossare il pallone verso l’area perché Bierhoff la scagli in fondo al sacco. E invece il danese non si limita al semplice “compitino”, ma si rivela essere un duttile interprete in ogni fase di gioco, sia difensiva che propositiva. L’Udinese ha tirato fuori dal cilindro un signor giocatore che, infatti, accompagnerà le fortune dei friulani nel loro periodo più splendente della loro storia. Dopo sette campionati in bianconero, la Fiorentina di Della Valle lo acquista con la formula della comproprietà. La stagione, tuttavia, va malissimo e all’apertura delle buste per la risoluzione della comproprietà i Viola lo acquistano per la cifra di 500€. Sì, avete letto bene. L’Udinese, infatti, non offrì alcunché. Fu così che il danese rimase altre tre stagioni e mezzo all’Artemio Franchi, riscattandosi ampiamente dopo il primo anno funesto. E dopo oltre 120 presenze in campionato, Martin salutò la truppa per tornare nella sua Aarhus.

13. Marco PAROLO – 44 reti

Ha detto basta la scorsa estate, il ragazzo di Gallarate. E lo ha fatto dopo quasi 360 partite in Serie A e 36 in Nazionale. Fosse giunto più giovane fra i grandi, sicuramente sarebbe stato uno dei calciatori più performanti ad avervi messo piede. Merito di ottime doti tecniche, abbinate ad una spiccata predilezione per la conclusione a rete. Anche dalla lunga distanza. Ha venticinque anni quando saggia per la prima volta i campi della massima serie e veste la maglia del Cesena, che lo ha acquistato due anni prima dal Verona, in Serie C1. Con i romagnoli si mette immediatamente in mostra e dopo due soli anni si sposta più a Nord-Ovest, sulla via Emilia, sposando la causa del Parma. Un biennio convincente all’Ennio Tardini e quando ha ormai ventinove anni, ecco la chiamata della Lazio. Con cui disputa ben sei campionati, andando addirittura in doppia cifra nella prima stagione in biancoceleste. Ha il record di realizzazioni nella stessa partita per un centrocampista: ben quattro nel 6-2 con cui la Lazio ha distrutto il Pescara allo stadio Adriatico.