I futuri campioni d’Italia, chi ha esordito in Serie A minorenne?
22 Marzo 2020
Ci siamo divertiti! Cos’hanno in comune questi trentatré calciatori? Che attinenze comuni possono avere Galderisi e Albertini, Pirlo e Morfeo, Maldini e Nesta, Peruzzi e Buffon o Choutos e Slavkovski? La risposta è più semplice di quello che state pensando. Tutti questi calciatori hanno avuto il merito di esordire in Serie A quando ancora non avevano compiuto i diciotto anni.
Starete pensando: “Ma che merito è?”. Nessuno, infatti. Il vero quid in più che hanno rispetto ad altri coetanei che hanno esordito nel massimo campionato professionistico italiano è l’averlo vinto. Chiaramente il livello di protagonismo è direttamente proporzionale al talento, ma tutti potranno raccontare a figli e nipotini di aver conquistato lo scudetto. Ed oggi che proprio Nanu Galderisi festeggia il suo compleanno, oltre al quarantesimo anniversario del suo esordio in massima serie, godetevi questa ampia rassegna di imberbi “colleghi” scudettati.
Racconti di grandi promesse rivelatesi campioni, di giovani dalle belle speranze che hanno coronato i loro sogni e cronache di voli pindarici, durati, talvolta, lo spazio di pochissimo tempo.
Andrea PIRLO
Ha esordito in Serie A contro la Reggiana a soli 16 anni e 2 giorni diventando il più giovane esordiente della squadra lombarda. Il Maestro, come poi è stato ribattezzato, nella prima fase della sua irripetibile carriera ha ricoperto il ruolo di trequartista ma poi, grazie ad una meravigliosa intuizione di Mazzone che ne ha arretrato il raggio d’azione vista l’allora presenza in squadra di Roberto Baggio, è diventato uno dei più grandi “metronomi” della storia del calcio.
Lampros CHOUTOS
Classica punta centrale, abile nei tiri dalla media distanza. Una promessa del calcio ellenico mai sbocciato definitivamente. Cresce calcisticamente con la Roma e fa il suo esordio nella massima serie a 16 anni, 4 mesi e 14 giorni contro il Napoli. Viene ceduto all’Olympiakos, club con il quale segnerà 22 goal in meno di 50 presenze, una media che gli regalerà la convocazione in nazionale. Passa poi all’Inter a parametro zero, con la quale vincerà lo Scudetto nel 2007 con una sola presenza all’attivo nella ultima giornata.
Francesco TOTTI
“Mister fai entrare il ragazzino”. Agli occhi dei più era una domenica normale ma quel 28 marzo 1993 è passato alla storia come il giorno nel quale ha mosso i primi passi nel calcio professionistico a 16 anni, 6 mesi e 1 giorno Francesco Totti. Quella frase urlata al tecnico Boskov era di un ventitreenne Sinisa Mihajlovic che già dimostrava di capirne di talenti. Da quella domenica al Rigamonti in poi è solo storia fatta di 786 presenze 307 goal e 25 stagioni con un’unica maglia quella della sua amata Roma. Totti è tra i Campioni del Mondo del 2006.
Paolo MALDINI
Alla vigilia di Udinese-Milan del 20 gennaio 1985, il tecnico Nils Liedholm convoca un giovanissimo figlio d’arte vista l’assenza di Tassotti. Il suo papà è Cesare Maldini, capitano del Milan campione d’Europa contro il Benfica nel 1963, ed il ragazzo subentra ad inizio ripresa al posto di Battistini: ha 16 anni, 6 mesi e 25 giorni. Paolo ci ha messo poco a scrollarsi di dosso l’ingombrante peso del padre. Ambidestro, tempista, forte fisicamente è diventato il difensore più continuo e forte della storia del calcio. Ha avuto una carriera lunghissima costellata di vittorie a ripetizione. Detiene innumerevoli record personali e di squadra, a cui è mancato solo l’acuto con la maglia azzurra.
Antonio CONTE
Il giovane Antonio ha iniziato a muovere i primi passi da calciatore professionista nella sua Lecce. Esordisce in serie A con la maglia dei salentini a 16 anni, 8 mesi e 6 giorni. Approda alla Juve nel 1991 diventando un simbolo della Vecchia Signora. Le peculiarità da calciatore sono quasi le stesse che Conte pretende dalle sue squadre da allenatore. Centrocampista di rottura, attento tatticamente, dalla innata capacità di inserimento e abbastanza presente in zona goal, memorabili molte sue marcature in acrobazia.
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