Il Gol del Secolo: la classifica dei 10 gol più belli segnati ad un Mondiale secondo la FIFA
30 Giugno 2020
6. Saeed AL-OWAIRAN – Belgio-Arabia Saudita 0-1 (USA ’94) – 6.756 voti
Van der Elst, Medved, De Wolf, Smidts, Albert e Preud’homme. Sono le vittime che, una dopo l’altra, cadono lungo il vano tentativo di fermare la corsa del fantasista arabo verso la porta difesa dal gigante belga. Saeed Al-Owairan è uno degli eroi che ha portato per la prima volta i sauditi alla storica qualificazione al Mondiale. Alla guida dei Figli del deserto c’è l’argentino Solari che viene elevato ad eroe nazionale per aver guidato la squadra ad un’incredibile qualificazione agli ottavi di finale. Saeed è la punta di diamante dell’Al-Shabab, club della capitale Riyadh, ed è uno dei talenti più puri che siano mai esistiti nella Nazione racchiusa tra il Golfo Persico e il Mar Rosso. Il suo slalom contro i giocatori belgi è la rappresentazione di quanto sia sopraffino il suo talento ed altresì pragmatico: grazie alla rete, sufficiente per battere la resistenza del Belgio, la qualificazione si fa reale.
5. Gheorghe HAGI – Romania-Colombia 3-1 (USA ’94) – 9.297 voti
La Romania che si presenta ai Mondiali degli Stati Uniti è, forse, la Nazionale più forte che i daci riescono a schierare in una manifestazione iridata: Petrescu, Belodedici, Popescu, Munteanu, Raducioiu e Dumitrescu rappresentano il meglio dei Tricolorii ma il migliore ha la maglia numero dieci e gioca nella Serie B italiana con il Brescia. Lo conoscono come il Maradona dei Carpazi ed il suo nome è Gheorghe Hagi. Il fantasista delle Rondinelle, ex Barcellona ed in procinto di trasferirsi al Real Madrid illumina con la sua classe il Mondiale dei compagni di squadra, riuscendo a portarli sino ad un incredibile quarto di finale, risultato che rappresenta il punto più alto del calcio rumeno. L’avventura a stelle e strisce inizia con il botto. Contro la Colombia di Asprilla e Valderrama, Hagi lascia a bocca aperta gli spettatori del Rose Bowl di Pasadena con la rete che sorprende anche Oscar Cordoba, estremo difensore dei sudamericani. Gheorghe riceve palla sulla fascia sinistra e, mentre in molti credono – anche giustamente – che metta il pallone in mezzo per le torri d’attacco, lascia partire una parabola beffarda che va ad infilarsi dritta all’incrocio dei pali. Cordoba è il primo dei “sorpresi” visto che si porta verso il centro dell’area di rigore, lasciando parzialmente sguarnita la porta: la traiettoria chirurgica che viene scoccata dal numero dieci è precisissima e non si può far altro che applaudirlo per la gemma balistica.
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