Privacy Policy I migliori colpi di mercato nella sessione invernale dal 1995-96 al 2005-06 - Pagina 2 di 3

I migliori colpi di mercato nella sessione invernale dal 1995-96 al 2005-06

17 Marzo 2021

1998-99 Alvaro RECOBA – dall’Inter al Venezia

Il Venezia di Novellino annaspa in zona retrocessione, ha una squadra disegnata per correre e lottare, che rialza la testa con l’arrivo di Recoba. Il fantasista uruguagio arriva in prestito dall’Inter e in mezza stagione cambia radicalmente le sorti della squadra lagunare. Prende il posto di un sacrificato Stefan Schwoch e si posiziona alle spalle di Pippo Maniero, infilando dieci gol in diciannove presenze, ma incantando soprattutto per genio e fantasia.

1999-00 Hidetoshi NAKATA – dal Perugia alla Roma

È il fiuto di Luciano Gaucci a scovarlo dal mercato orientale, regalando alla serie A questo atipico trequartista, silenzioso e dai piedi fatati. La Roma di Capello affida al giapponese il ruolo di riserva di Totti, che in piena corsa scudetto sarà decisivo nel memorabile 2-2 contro la Juventus. Anche l’Inter, in quest’annata, ci regalò due perle preziose, come Seedorf dal Real Madrid e Cordoba dal San Lorenzo, ma stavolta la vetrina più importante non poteva che essere tutta per Hide.

2000-01 Kakhaber KALADZE – dalla Dinamo Kiev al Milan

Arriva dalla Dinamo Kiev, dove aveva già ampiamente dato dimostrazione delle sue importanti capacità. Alla dirigenza rossonera lo segnalò Shevchenko, e subito si ritagliò un ruolo cardine all’interno dell’undici titolare, che mantenne praticamente per un decennio. Anche il Brescia con il ritorno di Pirlo e la Lazio con Poborsky e Castroman ebbero l’occhio scaltro per individuare elementi dalla grande affidabilità, ma il Milan con Kaladze, in quel preciso momento storico, fece bingo.

2001-02 ADRIANO Leite Ribeiro – dall’Inter alla Fiorentina

Si presentò, al Santiago Bernabeu da sconosciuto, in una amichevole estiva contro il Real Madrid, con una punizione che esplode all’incrocio dei pali a 178 km/h. Per vedere quel pallone è servito il replay, ma per imparare a conoscere la potenza strabordante di Adriano è stata fondamentale la tappa di Firenze. Dove in una fase complicata della società viola, ad appena vent’anni, si caricò sulle spalle una squadra destinata prima alla retrocessione e poi al fallimento.