I migliori portieri dell’IFFHS dal 1987 al 2020
7 Ottobre 2021
2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 – Iker CASILLAS

Nessuno prima e dopo di lui è riuscito a piazzarsi in testa alla graduatoria stilata dalla IFFHS per un lustro intero. Cinque stagioni consecutive in cui Casillas ha mantenuto un picco di rendimento altissimo, senza dimenticare che ha occupato una delle posizioni in classifica ininterrottamente dal 2000 al 2015. Nel quinquennio dorato ha fatto suo qualsiasi trofeo che c’era da vincere con la nazionale spagnola: due Europei e un Mondiale di fila; a questi si aggiungono cinque allori con il Real Madrid. Carattere da autentico trascinatore, reattivo, tecnicamente inappuntabile e affidabile in ogni fase di gioco; Iker è stato un colosso tra i pali.
Dal 2013, 2014, 2015, 2016 e 2020 – Manuel NEUER

Un altro monumento tra i pali, che ha seguito le orme dei più grandi portieri della storia tedesca e che addirittura ne ha calcate di più importanti. Neuer si è distinto per il gioco con i piedi da regista puro, spesso ad agire come libero aggiunto; inoltre è abilissimo nell’uno contro uno, riuscendo a chiudere lo specchio come pochissimi sanno fare. Talento a iosa e trofei a profusione: sedici titoli con il Bayern Monaco, tra cui due Champions League da interprete principale, e il successo al Mondiale brasiliano con la Germania nel 2014. Freddo, granitico, grande e grosso ma anche elastico. Alla voce “portiere moderno” trovate Manuel Neuer.
2018 – Thibaut COURTOIS

Nell’élite degli estremi difensori grazie a un Mondiale da protagonista in Russia, quando il Belgio si è spinto fino al terzo posto aiutato dalle sue parate, e la Coppa del Mondo per club stretta tra i suoi guanti con il Real Madrid. Courtois è un portiere di due metri netti con doti tecniche notevoli: Madre Natura infatti gli ha regalato la stazza, ma lui ha avuto il pregio di allenare questa qualità, diventando con gli anni rapido, sicuro ed efficace sia nelle uscite sia a tu per tu con l’attaccante avversario.
2019 – ALISSON Becker

Dopo ventun anni, il riconoscimento va ad un sudamericano: Alisson è un ottimo portiere brasiliano, dal rendimento garantito, che fa dell’efficacia la sua caratteristica migliore. Gran fisico ma anche agile, bravo con i piedi, nei lanci per veloci ripartenze e quando deve intervenire d’istinto. Il calciatore del Liverpool è riuscito nel 2019 là dove i connazionali Taffarel, Dida e Júlio César non erano arrivati. Sicuramente per la conquista di un tale premio sono state decisive le sue performances che hanno portato i Reds a trionfare in Champions League e Coppa del Mondo per Club.
2021 – ?

L’indiziato numero uno sembra il nostro Gigio Donnarumma, fresco vincitore di Euro 2020 e incoronato miglior giocatore del torneo, ma l’avvio faticoso con il PSG potrebbe penalizzarlo. Sono pronti a spodestarlo Neuer e Oblak su tutti. Vedremo chi verrà insignito del riconoscimento della IFFHS.
di Lorenzo Andorlini

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