Privacy Policy I migliori talenti del 1980, il Rosicky di fine anni '90 era sicuramente da podio, a fine carriera si ritrova ottavo - Pagina 3 di 6

I migliori talenti del 1980, il Rosicky di fine anni ’90 era sicuramente da podio, a fine carriera si ritrova ottavo

5 Ottobre 2021

20. Roman WEIDENFELLER

Se pensiamo agli anni d’oro del Borussia Dortmund, ci viene in mente obbligatoriamente l’estremo difensore tedesco. Solido, grintoso, Roman ha vinto due Bundesliga, due DFB Pokal e due Supercoppe di Germania, ovviamente con i gialloneri. Sono oltre 450 le volte in cui ha difeso la porta, di cui cinque con la maglia della nazionale, con la quale ha vinto il Mondiale 2014 senza scendere in campo.

19. Diego LUGANO

La sua storia calcistica ha toccato nove squadre di club, su tutti Fenerbahce e San Paolo, permettendogli di conquistare otto titoli: i più importanti la Libertadores e il Mondiale per club con i brasiliani nel 2005. Probabilmente però Lugano è ricordato soprattutto con la maglia della Celeste: è stato stabilmente il perno centrale della difesa uruguagia per oltre nove anni, capitano dal 2006 al 2014 ed ha sollevato la Coppa America 2011 nel cielo di Buenos Aires.

18. Rodrigo TADDEI

È il 2002 quando il Siena acquista il talentuoso esterno italo-brasiliano dal Palmeiras. I toscani militano in Serie B e puntano alla massima categoria: obiettivo centrato anche grazie all’aiuto di Rodrigo che segna tre pesanti gol in ottica promozione. Superato il dramma della traumatica perdita del fratello, Rodrigo ne trae la forza e lo spunto per migliorarsi ancor di più: le sue prestazioni sono così buone che nel 2005 viene acquistato dalla Roma, con cui tocca i vertici della sua carriera. Dopo nove anni al servizio dei giallorossi e quasi trecento gettoni complessivi in tutte le competizioni, scende in Serie B per disputare i suoi due ultimi campionati da professionista con la maglia del Perugia.

17. EMRE Belözoglu

Il coraggio di giocare e vincere sia con il Galatasaray sia con il Fenerbahce, solo questo basterebbe a inquadrare il calciatore. Emre Belözoglu si è guadagnato un soprannome pesante: Maradona del Bosforo. Probabilmente non lo ha onorato appieno, avendo giocato in buone squadre, ma riuscendo a conquistare solo una Coppa UEFA e due Supercoppe Europee tra i quindici titoli in bacheca. In Italia ha vestito la maglia dell’Inter, poi si è accasato anche al Newcastle e all’Atletico Madrid. Infine, per non farsi mancare nulla, ha firmato per il Basaksehir, altro undici di Istanbul. Ha indossato la casacca della nazionale turca 101 volte, portando sempre in campo la grinta del centrocampista vero, ma anche una buona tecnica individuale.

16. Alan SMITH

Capelli platino, grinta e corsa, ma anche tanta tecnica e classe limpida. Alan Smith inizia la sua carriera a Leeds, squadra di cui diventa primatista di gol segnati nelle competizioni europee. Nel 2004 passa al Manchester United di Ferguson, che lo impiega più sulla mediana anziché a supporto delle punte e Alan non sfigura. Vince una Premier League e una Coppa di Lega, per poi trasferirsi al Newcastle e concludere la sua storia calcistica nelle serie minori inglesi. Con la nazionale dei Tre Leoni vanta diciannove presenze e una rete, senza però disputare tornei di prestigio.