Privacy Policy I migliori talenti del 1980, il Rosicky di fine anni '90 era sicuramente da podio, a fine carriera si ritrova ottavo - Pagina 4 di 6

I migliori talenti del 1980, il Rosicky di fine anni ’90 era sicuramente da podio, a fine carriera si ritrova ottavo

5 Ottobre 2021

15. Seydou KEITA

Miglior calciatore maliano di tutti i tempi, primatista per presenze (102) e reti (25) con la sua Nazionale. Seydou Keita si mette in mostra al Lorient e passa al Lens. Da lì sbarca al Siviglia, dove viene notato e prelevato dal Barcellona: con i Blaugrana vivrà i migliori anni della sua carriera. In quattro stagioni vince quattordici trofei, tra cui il sextete 2008-09. Grimaldello tattico che permetteva di dare equilibrio alla squadra, collante fra difesa e trequarti, interditore, tanta corsa, tecnica e feeling con il gol. Seydou è passato anche dalla Cina, poi Valencia, Roma e Qatar: ovunque è stato apprezzato e utilizzato per l’apporto che riusciva a dare sul terreno di gioco.

14. John Arne RIISE

Cursore della fascia mancina, potenza nordica e mancino che scagliava vere e proprie bombe. John Arne Riise è stato probabilmente il miglior difensore norvegese di tutti i tempi e quando armava il collo sinistro, i portieri avversari tremavano. Dopo essere esploso a Liverpool è passato alla Roma, per poi accasarsi al Fulham e terminare la carriera nelle realtà minori. Oltre 900 presenze totali e novanta gol, 110 volte in nazionale maggiore (record). Riise ha impressionato per la solidità e la resistenza fisica e ha sollevato undici trofei, la maggior parte dei quali con i Reds.

13. Florent MALOUDA

Mancino, ala di grande corsa e qualità, abile soprattutto nei movimenti senza palla. Florent Malouda ha fatto le fortune dei club in cui ha militato grazie alle sue doti atletiche e al suo sinistro preciso. Vanta in bacheca quattordici titoli, tra cui Champions ed Europa League con il Chelsea e quattro campionati francesi consecutivi a Lione. Quasi 800 incontri e 130 gol realizzati, con un unico neo: nessuna vittoria con la nazionale transalpina, uscito sconfitto insieme ai compagni nella finale di Berlino del 2006.

12. LUIS FABIANO

Photo: Cristina Quicler – AFP – Getty Images

Due grandi amori: San Paolo e Siviglia. Dieci anni a tinte verdeoro, che gli sono fruttati ventotto marcature in quarantacinque presenze. Questo centravanti estroso, tiratore niente male, poteva reggere da solo il peso dell’attacco, oppure interagire con i compagni di reparto dando imprevedibilità alla manovra. Luis Fabiano ha messo a segno 358 reti in 667 partite, media gol di tutto rispetto (0,54). La sua concretezza lo ha portato a vincere undici trofei con i club, una Coppa America e una Confederations Cup da protagonista con il Brasile.

11. Dirk KUYT

Ha fatto impazzire i telecronisti per quel suo cognome dalla pronuncia incomprensibile, ma ha dato il suo bel da fare anche a decine di difensori avversari: Kuyt è stato un attaccante atipico, che ha preferito mettersi al servizio della squadra per dare equilibrio tattico piuttosto che pensare esclusivamente alla finalizzazione. Dopo Utrecht e Feyenoord, con i quali giocava prevalentemente centravanti, viene spostato da Rafa Benitez sulla fascia, come raccordo tra le due fasi. A Liverpool diventerà insostituibile. Il pressing e la tenacia sono stati i suoi marchi di fabbrica: oltre 900 partite e 330 reti, sette titoli conquistati; un calciatore utile in ogni rosa e sempre pronto a dare una mano.