I nostri 20 portieri sudamericani preferiti (e forse anche più nostalgici)
27 Agosto 2021
15. German Adrian BURGOS

Da un Mono all’altro, l’argentino ex portiere del River Plate e del Mallorca si distingueva, oltreché per il suo talento fra i pali, anche per l’eccentricità nel look. Spesso, infatti, sfoggiava sgargianti divise che cambiava anche nell’intervallo. Insieme al suo inseparabile fascione fra i capelli, Burgos è riuscito comunque a togliersi grandi soddisfazioni sportive. Seppur un gol preso dal collega Chilavert da centrocampo rimanga una delle immagini più indissolubili dal suo personaggio.
14. Nery Alberto PUMPIDO

Il suo nome si abbinerà per sempre a quello dell’Union Santa Fe, squadra nella quale è cresciuto e si è fatto notare al grande pubblico argentino. Riuscì a raccogliere l’eredità di Fillol, vincendo il ballottaggio in porta con Islas e laureandosi così campione del Mondo nel 1986 in Messico. In molti ricordano il suo infortunio occorsogli durante un allenamento con il River Plate e che gli costò quasi un dito. Un nuovo infortunio durante i Mondiali ’90 spalancò le porte dell’argentina a Goycochea. E tutti sappiamo com’è andata a finire.
13. Oscar Eduardo CORDOBA

La tradizione colombiana di estremi difensori è quasi inesauribile nel tempo. E il caso ha voluto che a ridosso degli anni ’90 vi fossero ben tre papabili pezzi da novanta per ricoprire il ruolo di portiere titolare dei Cafeteros. Tuttavia, è lui a fregiarsi della palma di portiere con il maggior numero di presenze in Nazionale, superando di due gettoni Higuita. In molti lo ricordano per il suo passaggio a Perugia, ma la sua esperienza in Umbria durò soltanto pochi mesi, prima che il club di Gaucci lo cedesse al Besiktas in Turchia, dove visse una seconda giovinezza.
12. Sergio Javier GOYCOCHEA

Il suo nome suscita lacrime e singhiozzi, almeno dalle Alpi in giù. La sua celebrità nasce durante i Mondiali di Italia ’90, quando si ritrova a dover sostituire il titolare Pumpido durante la seconda partita della kermesse. Da lì, Goycochea si carica sulle spalle – o meglio, nei guantoni – le sorti dell’Albiceleste che giunge a contendere il trofeo nella finale alla Germania Ovest. Durante i match terminati ai rigori rispettivamente contro Jugoslavia ed Italia, respinge quattro tiri dal dischetto. Non riesce, però, a bloccare forse il più importante, quello di Brehme a Roma, che consegna la coppa ai rivali tedeschi.
11. Faryd Camilo MONDRAGON

Quando si partecipa con la propria nazionale a ben cinque Mondiali, è evidente che nelle sue vene scorra talento puro. Faryd Mondragon, infatti, ha calcato i campi da gioco per quasi venticinque anni, stabilendo anche il record di longevità (43 anni e tre giorni) durante il torneo iridato del 2014, poi battuto dal suo omologo egiziano El Hadary in Russia 2018. Per molti anni ha incrociato i guantoni dell’amico Cordoba non sono coi Cafeteros ma anche in Turchia, durante gli infuocati derby di Istanbul: lui fra i pali del Galatasaray contro i cugini del Besiktas.

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