I più forti ad aver esordito in Nazionale prima dei 20 anni dal 1990 al 2006
21 Marzo 2021
Samuel ETO‘O (CAM) – 9 marzo 1997 – 15 anni
Eto’o e la nazionale, una storia d’amore lunga diciassette anni. Il re leone esordisce giovanissimo, in un’amichevole con il Costarica a soli 15 anni. Si avete capito bene, a quindici anni. Considerato uno dei più forti giocatori africani di sempre, l’ex bomber del Barça vincerà due edizioni della Coppa d’Africa nel 2000 e nel 2002 ottenendo successivamente un secondo posto nella Confederations Cup del 2003. Con 56 gol in 118 presenze, risulterà essere il miglior realizzatore della storia dei leoni indomabili. Le esperienze con i club di Mallorca, Barcellona ed Inter saranno ricche di gloria. The King.
Gianluigi BUFFON (ITA) – 29 ottobre 1997 – 19 anni
Il più forte portiere italiano di tutti i tempi. Esordì in una gelida notte russa, poco meno di ventitré anni fa. Cesare Maldini lo mandò in campo in sostituzione dell’infortunato Pagliuca, e Super Gigi si comportò subito come un veterano. Nove anni più tardi alzerà al cielo la mitica Coppa del Mondo, mettendo il suo timbro soprattutto in finale, con una strepitosa parata che strozza in gola l’urlo di gioia del povero Zidane. Predestinato.
Rio FERDINAND (ING) – 15 novembre 1997 – 19 anni
Fisicamente molto imponente, estremamente abile nel gioco aereo, vero e proprio spauracchio degli attaccanti avversari con i suoi ottimi interventi in anticipo. Rio è stato per anni un colosso della retroguardia del Manchester United e della nazionale inglese. Con oltre 450 presenze con la maglia dei Red Devils sarà uno dei cardini fondamentali della truppa di Sir Alex Ferguson, con cui vincerà diciotto trofei, fra cui la Champions League 2008 con la fascia di capitano sul braccio. British.
Michael OWEN (ING) – 11 febbraio 1998 – 18 anni
L’altalenante carriera del Golden Boy. Partenza folgorante con la maglia del Liverpool dove fin da subito si dimostra un fenomenale realizzatore trascinando i diavoli rossi alla conquista di quattro trofei nazionali a cui vanno aggiunti una Coppa UEFA e una Supercoppa Europea e che gli valgono la conquista del Pallone d’Oro nel 2001. Dopo l’addio ai Reds, incomincia la sua triste parabola discendente, complice soprattutto qualche brutto infortunio di troppo. Il primo dei quali proprio con la maglia della nazionale ai mondiali tedeschi del 2006 contro la Svezia.
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