Privacy Policy I più forti ad aver esordito in Nazionale prima dei 20 anni dal 1990 al 2006 - Pagina 7 di 10

I più forti ad aver esordito in Nazionale prima dei 20 anni dal 1990 al 2006

21 Marzo 2021

Arjen ROBBEN (OLA) – 30 aprile 2003 – 19 anni

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Snobbato dal Chelsea, bistrattato dal Real, Robben si riscatta magistralmente in Baviera, vincendo di tutto e di più con il Bayern, con tanto di Triplete nella stagione 2012-13. Con la maglia degli Oranje poche gioie e qualche amarezza di troppo come la sconfitta nella finale mondiale del 2010. Con 37 reti in 96 gare si piazza al quarto posto nella classifica dei bomber olandesi di sempre, dietro di lui Van Nistelrooy, la divinità Cruijff e sua maestà Van Basten. Niente male davvero. Complimenti.

Wesley SNEIJDER (OLA) – 30 aprile 2003 – 18 anni

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Il miglior centrocampista che l’Olanda abbia mai prodotto. Parole di Marco van Basten. Trequartista di grido, all’occorrenza mezzala, Sniper è uno dei protagonisti della grande Inter di Josè Mourinho. Vincitore di oltre venti trofei nazionali fra Olanda, Spagna, Italia e Turchia, il ragazzo di Utrecht sarà tra i principali artefici, con tanto di doppietta al Brasile nei quarti di finale, della cavalcata Oranje nel mondiale sudafricano, interrotta in finale dal gol spagnolo di Iniesta. Ci riproverà nel 2014, ma arriverà “solo” un onorevole terzo posto. Primatista assoluto di presenze con la maglia arancione.  

ROBINHO Robson de Souza Santos (BRA) – 13 luglio 2003 – 19 anni

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Le etichette sono un’arma a doppio taglio. Dev’essere stato così anche per Robinho che sin dagli albori della sua carriera è stato nominato, niente meno che da Pelé, suo erede. Un fardello molto impegnativo da portarsi dietro. Robinho non avrà raggiunto i livelli di ‘O Rey ma si è comunque tolto diverse soddisfazioni. Con la maglia carioca vincerà, da capocannoniere e da miglior giocatore della competizione, una Coppa America nel 2007, e altre due Confederations Cup. Anche con Santos, Real Madrid e Milan le soddisfazioni non mancheranno. 

Javier Alejandro MASCHERANO (ARG) – 17 luglio 2003 – 19 anni

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Perno portante del centrocampo catalano di Guardiola prima, e Luis Enrique poi, con il Barça vince tutto. Il destino che unisce El Jefecito all’Albiceleste ha un epilogo diverso. Quattro finali perse in Coppa America, due con il Brasile e due con il Cile, tre delle quali ai calci di rigori, senza dimenticare la triste serata di Rio ai Mondiali del 2014. Ci sono anche le note positive. Diventa capitano della Nazionale per volere di Maradona, e ai Mondiali del 2018 giocando contro l’Islanda tocca quota 144 presenze, scavalcando Javier Zanetti e confermandosi primatista assoluto dell’Argentina.