I più forti ad aver esordito in Nazionale prima dei 20 anni dal 1990 al 2006
21 Marzo 2021
Bastian SCHWEINSTEIGER (GER) – 6 giugno 2004 – 19 anni

Uno sciatore mancato. Aveva talento e le carte in regola per finire nella nazionale germanica insieme ai vari Neureuther, Stehle, e Dopfer. E invece no. Poco male aggiungiamo noi. Eh sì, perché in compenso Schweini diventerà uno dei più forti centrocampisti tedeschi, vincendo tutto con il Bayern Monaco, senza dimenticare la ciliegina sulla torta rappresentata dalla Coppa del Mondo suggellata dalla Nationalmannschaft in Brasile nel 2014. Wunderbar.
SERGIO RAMOS Garcia (SPA) – 26 marzo 2005 – 19 anni

Ci risulta difficile trovare difensori in attività più forti di lui, impossibile individuarne di più vincenti. Con il Real Madrid undici titoli spagnoli e undici continentali. Anche con le Furie Rosse Ramos dimostra di saperci fare. È uno dei perni fondamentali del favoloso quadriennio iberico che porterà gli ispanici alla conquista di un mondiale e due europei. E lui è sempre li, a festeggiare con la t-shirt che ricorda il suo grande amico Antonio Puerta scomparso nel 2007. Primatista di presenze, al momento si colloca all’ottavo posto come numero di gol in nazionale. Non è solo un semplice difensore. Universale.
Lionel Andres MESSI (ARG) – 17 agosto 2005 – 18 anni

Uno dei più grandi di sempre. Sei Palloni d’Oro, ventiquattro titoli spagnoli, quattro Champions League, tre Mondiali per Club, tre Supercoppe UEFA, una bacheca mostruosa. Indubbiamente tra i più grandi talenti mai esistiti. Eppure non è tutto oro quello che luccica. Eh sì, perché le tremende delusioni con l’amata Albiceleste fanno da rovescio della medaglia. Zero Tituli. Tre finali perse in Coppa America, e soprattutto la sconfitta nell’ultimo atto del mondiale brasiliano contro la Germania. Una maledizione.
Francesc FABREGAS (SPA) – 01 marzo 2006 – 18 anni

Campione del Mondo 2010 e Campione d’Europa 2008 e 2012, le luci della ribalta sulla carriera del centrocampista iberico si accendono grazie alle sue splendide prestazioni con la maglia dei Gunners. Regista dai piedi sopraffini, come visione di gioco Wenger lo paragonò niente meno che a Platini. Cederà alle lusinghe del Barcellona prima, e del Chelsea poi, vincendo dieci competizioni, prima di trasferirsi al Monaco. Un esempio di come nel calcio si può sfondare anche avendo solo una corporatura esile e una ossatura debole.

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