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I portieri brasiliani ad aver giocato in Italia

7 Ottobre 2020

JULIO SERGIO Bertagnoli – Roma (2006-11 e 2012-13) e Lecce (2011-12)

Doni passa le chiavi della porta romanista a un altro brasiliano nel 2010: Julio Sergio. Il portiere classe ‘78 viene definito da Spalletti, allora mister della Roma, “il miglior terzo portiere del mondo” e infatti trova il suo debutto da titolare solamente nella stagione dello Scudetto mancato, quella del 2009-10. Buona parte del merito di quella favolosa rimonta – che non si concretizza nel Tricolore a causa della sconfitta interna con la Sampdoria – è del portiere col 27, autore di grandi interventi: su tutti il rigore parato a Floccari in un derby sull’1-0 e poi vinto 1-2. Nel cuore di ogni tifoso giallorosso, oltre che per quella parata, per essere rimasto in campo, al Rigamonti di Brescia, nonostante una microfrattura: indelebile la sua maschera di dolore appoggiato sul palo della porta.

ARTUR Guilherme Moraes Gusmão – Siena (2007-08), Cesena (2008) e Roma (2008-10)

Ha ventisei anni quando Artur sbarca in Italia. Il passaporto è brasiliano, ma il legame dei suoi avi con il Belpaese lo accomuna a molti dei suoi connazionali. Lo sceglie il Siena nell’estate del 2007 ma dietro Eleftheropoulos e Manninger non c’è spazio, così viene prelevato dal Cesena che milita in Serie B durante il calciomercato invernale, disputando un’ottima seconda parte di stagione. Giunge così la Roma a bussare alla sua porta, offrendogli un posto da dodicesimo. Artur non se lo fa ripetere due volte ed attende la sua occasione alle spalle di Doni. Un infortunio del suo collega e connazionale gli spalanca le porte della titolarità, ma dopo alcuni alti e bassi cede il passo a Julio Sergio. Resiste ancora un anno nella capitale per poi trovare in Portogallo la sua seconda giovinezza, difendendo i pali dello Sporting Braga prima e del Benfica poi, di cui diventa una colonna dal 2011 al 2015.