Le classifiche di ON: i migliori portieri italiani dal 1990 al 2006
27 Gennaio 2020
14. Marco Amelia
Uno degli eroi di Berlino. Seppur con un ruolo marginale, tuttavia dal sapore romantico se si considera che si è conquistato la convocazione per il Mondiale del 2006 dopo alcune splendide stagioni con la maglia del Livorno. Marco cresce nel florido vivaio della Roma che, come di consuetudine, lo manda in giro per l’Italia per “farsi le ossa”. Amelia va a Livorno dove incontra Roberto Donadoni, a cui deve l’esordio fra i grandi nel torneo 2002-03, il campionato del ritorno in Serie B dopo trent’anni. Dopo un’annata divisa fra Lecce e Parma, il Livorno lo acquista definitivamente in vista del campionato di Serie A 2004-05. Con i labronici si mette in mostra sia dentro che fuori dai pali: memorabile un suo gol di testa contro il Partizan Belgrado in un match di Coppa UEFA. Riesce a togliersi un duplice sfizio a fine carriera: prima diventa presidente della squadra “di casa” del Lupa Castelli Romani e, dopo qualche mese, riceve la chiamata addirittura del Chelsea per vestire i panni del vice-Begovic.
13. Franco Mancini
Tra le tante doti che si potevano riconoscere a Francesco Mancini, una è la capacità che ha avuto di entrare nei cuori di due tifoserie rivali come quelle di Foggia e Bari. Con i Satanelli disputa otto stagioni nel complesso, compiendo la scalata dalla C1 alla Serie A e guadagnando poi la fiducia di Zdenek Zeman. Tre invece le annate a Bari, così come quelle a Napoli, dove disputa l’ultimo campionato di B prima di chiudere la carriera in C. Muore il 30 marzo 2012 a Pescara, colpito da un infarto nella sua casa di Pescara dopo che, in mattinata, aveva regolarmente preso parte (nelle vesti di preparatore dei portieri) all’allenamento della squadra di Zeman. A lui è intitolata la curva nord dello stadio Zaccheria di Foggia.
12. Morgan De Sanctis
Esordire da titolare in Serie B per l’infortunio di entrambi i portieri della prima squadra e parare un rigore a Christian Vieri non è cosa da tutti. Ripetere il copione in Serie A, stavolta addirittura con la maglia della Juventus, è roba da Morgan De Sanctis. Proprio lui, il Pirata che tutti ricordiamo principalmente per gli otto anni targati Udinese, con cui arriva a disputare la Champions League. In Italia difende le porte anche di Napoli e Roma, prima di chiudere la carriera al Monaco: con i monegaschi, a 39 anni suonati, diventa il primo italiano a giocare la Champions con cinque club differenti. Nel suo palmares vanta anche il Premio “Rocky Marciano” come miglior sportivo abruzzese del 2011.
11. Luca Bucci
Portiere capace di sopperire a un’altezza non eccelsa (180 cm) con una reattività pazzesca. Ce lo ricordiamo soprattutto al Parma, dove cresce e poi gioca, in diverse parentesi all’interno di una carriera da girovago. Dopo aver difeso la porta della Reggiana in Serie B, accompagnandola alla sua prima storica promozione in Serie A nel 1993, tocca poi l’apice con la Coppa UEFA 1994-95, vinta contro la Juventus. L’arrivo di Buffon gli pregiudica la casacca da titolare e nel 1998 si trasferisce a Torino, sponda granata, disputandovi 160 partite. Dopo una parentesi ad Empoli ed il ritorno a Parma, in occasione del suo ultimo match disputato, si toglie la soddisfazione di essere il giocatore più anziano ad aver vestito la maglia del Napoli a 40 anni, un mese e sei giorni.
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