Privacy Policy I portieri più forti del decennio 2001-10 secondo l'International Federation of Football History & Statistics

I portieri più forti del decennio 2001-10 secondo l’International Federation of Football History & Statistics

18 Novembre 2021

Il calcio è fatto anche di numeri e statistiche ed essere presenti all’interno della International Federation of Football History & Statistics, meglio conosciuto con l’acronimo IFFHS, è un privilegio che spetta ad una cerchia ristretta di giocatori che si son saputi distinguere attraverso gli anni, non soltanto per le gesta tecniche, ma anche per la costanza di rendimento nel lungo periodo.

Restringendo il focus tra le numerose categorie e classifiche, tra le eccellenze italiane, nell’ambito dei migliori portieri del decennio 2001-10, c’è anche Ivan Pelizzoli che proprio oggi spegne quarantuno candeline, in una graduatoria che lo pone quale migliore terzo estremo difensore della nostra nazione, dopo Buffon (al primo posto), Toldo (al quattordicesimo) ed ex-equo con Cudicini al quarantesimo posto su settantasei complessivi.

Pelizzoli nasce a Bergamo e si forma all’interno della cantera orobica, con cui vince lo Scudetto Primavera del 1997-98, per poi andare a “farsi le ossa” in C2 con la Triestina prima di ritornare subito alla casa madre dove a causa degli infortuni di Fontana e Pinato, si ritrova a difendere i pali neroazzurri conquistando il posto da titolare. Il suo esordio avviene il 5 novembre del 2000, a dieci giorni dal suo ventesimo compleanno, quando sostituì a San Siro il prima citato Pinato, dopo pochi minuti dall’inizio della partita (che per la cronaca terminò 3-3).

Anche dopo il recupero di Fontana, mister Vavassori gli affida le “chiavi” della porta bergamasca e lui risponde con un’annata da incorniciare. Sull’enfant prodige di 195 centimetri piomba la Roma fresca di tricolore che lo acquista per la cifra record di ventisette miliardi (trasferimento più costoso per un portiere nella storia giallorossa, fino all’arrivo di Pau Lopez, ndr) e con cui alza al cielo la Supercoppa Italiana nella finale con la Fiorentina. Inizia il campionato, poi diviene secondo del più esperto Antonioli, ma Pelizzoli sa attendere la sua occasione.

Nel 2002-03 si veste anche d’Azzurro, para un rigore a Cristiano Lucarelli e nella stagione 2003-04 si prende il ruolo di titolare, ipnotizzando anche David Trezeguet dagli undici metri. Saranno trentuno le presenze con appena quattordici reti subite, medie impressionanti per lui che risulterà essere l’estremo difensore meno battuto d’Europa e che avrà modo di esordire in anche in Coppa UEFA dopo aver giocato anche in Champions nel biennio antecedente.

Nell’agosto del 2004 è il portiere della Nazionale Olimpica di Claudio Gentile che ottenne il suo miglior piazzamento di sempre, vincendo la medaglia di bronzo. Al pareggio col Ghana all’esordio della fase a gironi, seguirono la vittoria sul Giappone e la sconfitta con il Paraguay. Poi la vittoria sul Mali ai Quarti e il ko con l’Argentina in semifinale, prima del successo sull’Iraq nella finale per il terzo-quarto posto. Gli infortuni lo limitano nel 2004-05 con Curci che viene promosso titolare nella formazione capitolina.

Nel 2005-06 viene ceduto alla Reggina dove ci resta per una stagione e mezza e, nonostante gli infortuni non gli diano tregua, fa breccia nel cuore dei tifosi amaranto che lo ricordano tutt’oggi con affetto, in quella che fu la seconda annata di Mazzarri sulla panchina dei calabresi. A gennaio 2007 passa alla Lokomotiv Mosca dove trascorre tre stagioni non esaltanti (nel suo palmares una Coppa di Russia nel 2006-07) prima di fare ritorno in Italia, in B, con l’Albinoleffe. Saranno ben quattro (su sette in stagione) i rigori parati da Ivan il terribile nei match contro Reggina, Ascoli, Grosseto e Modena (fallirono dal dischetto i vari Cacia, Bernacci, Pichlmann e Pinardi).

La sua carriera proseguirà poi a Cagliari (come secondo di Agazzi) e Pescara in A (esperienza intramezzata dalla parentesi col Padova in B), prima di chiudere sempre in cadetteria con le maglie di Virtus Entella, Vicenza, Piacenza (in Lega Pro) e Foggia. 

Il compleanno di Pelizzoli dà dunque lo spunto anche per analizzare la Top- dei migliori portieri del decennio 2001-10.

20. Reçber RÜŞTÜ

Una istituzione in Turchia, con cui è arrivato al terzo posto nel Mondiale di Corea e Giappone e si è fatto ricordare non solo per le parate ma anche per i caratteristici segni neri sugli zigomi. Inserito anche nella Fifa-100 selezionata da sua maestà Pelé. Lunghissima militanza nel Fenerbahçe, oltre una brevissima parentesi nel Barça, conclude la carriera nel Beşiktaş.

19. Grégory COUPET

Bandiera del Lione (giocatore col maggior numero di presenze) con cui vince ben sette scudetti di fila, gli unici della storia del club francese, insieme alle magie di Juninho Pernambucano. Indimenticabile nella Champions 2010-11 la sua parata di testa dopo velenoso retropassaggio di Caçapa, salvato sulla traversa ed immediatamente dopo con i riflessi di un gatto, nega la gioia del gol a Rivaldo sulla ribattuta ravvicinata.

18. José Santiago CAÑIZARES

Viene ricordato non soltanto per la sua abilità tra i pali, ma anche per il suo inconfondibile look ed i capelli biondo platino (ossigenati). L’estremo difensore spagnolo si mette definitivamente in mostra con la maglia del Celta Vigo e approda così al Real Madrid dove riveste il ruolo di vice di Buyo e Illgner. Nel 1998 il trasferimento al Valencia con cui disputa anche due finali di Champions (oltre quella vinta con i madrileni grazie al gol di Mijatovic contro la Juventus) perdendole entrambe proprio contro il Real e poi contro il Bayern Monaco ai rigori, dopo dei quali resta impresso il ricordo dell’abbraccio consolatorio di un “tale” Oliver Khan.

17. Tim HOWARD

Il portiere a “stelle e strisce” deve la sua bravura anche alla pallacanestro, sport che ha giocato insieme al calcio in età giovanile. Di lui si ricordano di certo i tifosi del Bolton quando trovò con la maglia dell’Everton un gol incredibile con un lungo lancio che, complice anche il forte vento, superò il collega di reparto Bogdan. Howard proprio con l’Everton disputò gran parte della sua carriera europea (in precedenza difese i pali del Manchester United), mentre negli States ha difeso i pali dei MetroStars di New York e dei Colorado Rapids. Guanto d’oro nella Confederetions Cup 2009, persa in finale col Brasile.

16. Jerzy DUDEK

Feyenoord e Liverpool le due casacche più importanti del portiere polacco che proprio con i Reds vinse la Champions League del 25 maggio 2005, contro il Milan, in quella rocambolesca finale di Istanbul. Il suo “balletto”, che ricordava quello con cui Grobbelaar ipnotizzò Graziani, contribuì agli errori di Serginho, Pirlo e Shevchenko. Chiuse la carriera come vice di Casillas al Real Madrid 2007 al 2011.

Ultime storie