Privacy Policy I portieri più forti del decennio 2001-10 secondo l'International Federation of Football History & Statistics - Pagina 4 di 4

I portieri più forti del decennio 2001-10 secondo l’International Federation of Football History & Statistics

18 Novembre 2021

5. Oliver KAHN

Nominato per tre volte miglior portiere dell’anno dall’IFFHS, raggiunge tali e prestigiosi traguardi con la maglia del Bayern Monaco (di cui oggi è l’amministratore delegato), club per il quale risulta essere il secondo per numero di presenze (632, ossia 29 in meno di Maier, primo). Nato a Karlsruhe, dove inizia la propria carriera, è un portiere che distingue per carattere e carisma. Cattivo e rude Der Titan non è uno che le mandava di certo a dire, ma quando si vede quell’abbraccio a Cañizares prima di esultare per la vittoria di una Champions, si capiscono tante cose dell’uomo che c’era dietro a tutto. Fulmineo tra i pali e autentico leader dentro e fuori dal campo. In Germania vince, ovviamente, di tutto, e centra il double con il suo Bayern nel 2001 (Champions e Intercontinentale). C’è anche lui nella Germania campione d’Europa del ’96 (era il secondo di Kopke).

4. Edwin VAN DER SAR

Il gigante olandese disputa più di 300 partite a difesa della porta dell’Ajax, con cui vince anche una Coppa UEFA ed una Champions League. Successivamente si apre alla Premier con il Manchester United (anche qui solleva la Coppa dalle Grandi Orecchie e pure il Mondiale per club) prima della poco esaltante esperienza italiana, con la Juventus. Tra i suoi record i tanti minuti di imbattibilità con Olanda e Red Devils con cui chiude la carriera.

3. Petr ČECH

I titoli ed i riconoscimenti individuali per Petr Čech sono innumerevoli. Miglior portiere al mondo del 2005 per l’IFFHS, terzo, come risulta da questa classifica, per il decennio 2001-10; tre volte negli UEFA Club Football Awards ed è sempre presente nelle graduatorie relative ai migliori estremi difensori dal 2004 al 2013. Nonostante i suoi 195 centimetri è un fulmine in porta ed anche nelle uscite. Cresciuto nel Viktoria Plzeň, passa poi a Chmel Blšany, Sparta Praga e Rennes, si mette in mostra con la Repubblica Ceca Under 21, campione d’Europa ai rigori contro la Francia dove ci mette anche lui il suo marchio respingendo i rigori di Frau ed Escudé. Approda così al Chelsea con cui vince di tutto, comprese una Champions League parando anche qui due rigori (uno a Robben nei tempi supplementari e poi a Schweinsteiger nella lotteria), riscattando la delusione di Mosca dove non gli bastò contro lo United parare anche un penalty a Ronaldo. L’anno dopo, 2012-13, vince anche l’Europa League. Successivamente si trasferisce all’Arsenal dove concluderà nel 2019 la sua carriera. Ad ottobre 2016 il tremendo infortunio nell’avvio di gara contro il Racing. Torna in campo il gennaio successivo con un elmetto protettivo che sarà il suo accessorio da supereroe…

2. IKER CASILLAS Fernandez

Dal 2008 al 2012 crea un autentico monopolio, risultando il primo portiere a chiudere per cinque anni di fila davanti a tutti nell’IFFHS. Traguardi che riesce a raggiungere anche grazie ai trofei su trofei che mette nella sua bacheca, con i cicli della Spagna, che intramezza un Mondiale (2010) a due Europei (2008 e 2012). Secondo per presenze nella nazionale iberica, dietro a Sergio Ramos con cui condivide la lunga militanza al Real Madrid. Saranno 725 le presenze complessive e 751 i gol subiti tra campionato e Coppe, per lui che ha fatto tutta la trafila del settore giovanile ed ha esordito in prima squadra a diciotto anni. Chiude la carriera al Porto, dove approda nel 2015, e si toglierà anche lì altre soddisfazioni, ma dovrà lasciare il calcio giocato anche a causa di un problema cardiaco per il quale tutto il mondo si è stretto attorno a lui con una valanga di affetto per un giocatore icona del decennio 2001-10 e non solo.  

1. Gianluigi BUFFON

Il numero 1 sotto tutti gli aspetti. La tecnica che Gianluigi Buffon ha dimostrato fin dalla giovanissima età, è sempre rimasta costante nel tempo ed anzi, con l’avanzare degli anni, Gigi si è sempre reso autore di interventi superlativi e da grande campione. Anche lui come Casillas (e come Neuer) ha vinto l’IFFHS per cinque volte, solo che, a differenza dei colleghi, nel 2007 militava in Serie B, mentre nel 2017 è riuscito a vincerlo all’età di trentasette anni. Record su record per Buffon, su tutti il maggior numero di presenze in Serie A ed in Nazionale (peraltro con il maggior numero di gare da capitano) e con cui centra la grande vittoria del Mondiale di Germania. E come dimenticare il suo esordio nell’Italia di Cesare Maldini che nella bufera di Mosca (neve e pallone arancione, nostalgia pura…) impatta 1-1 nel match di andata dei play-off per Francia ’98. In Serie A invece l’esordio avviene a diciassettenne, contro il Milan di Roberto Baggio, e nel 2001 viene acquistato dalla Juventus con cui vince di tutto, anche la Serie B, ma non la Champions, unico trofeo che manca alla sua ricca bacheca. Ci prova con il Paris Saint Germain, ma vince “solo” campionato e Supercoppa, prima di fare ritorno in Italia come secondo di Szczęsny. Da questa stagione, a quarantatré anni, è nuovamente al Parma, in B (che parata sul rigore contro il Cittadella!).

di Fabrizio Cantarella