I quindici marcatori più insospettabili degli ultimi trenta anni di Juventus-Milan
7 Luglio 2020
Juventus contro Milan; Milan contro Juventus: semplicemente, il manifesto calcistico della nostra amata penisola. Una rivalità sportiva dal fascino ancestrale, nata in tempi antichi agli albori del secolo scorso, quando le città di Torino e Milano si contendevano il primato economico-industriale del paese. Il dualismo serrato e fortemente sentito dalle due compagini permette di scomodare illustri paragoni con grandi antagonismi del passato: Sparta contro Atene, Cristianesimo contro Islam per il dominio della Terrasanta, USA contro URSS ai tempi della Guerra Fredda.
Instaurare simili confronti non sfocia per forza di cose nel trascendentale o nell’utopistico. Perché la rivalità tra Juventus e Milan nasce insieme al calcio italiano stesso ed è da sempre considerata come la grande battaglia tra le due realtà più potenti e titolate del Belpaese. Un vero e proprio scontro tra titani, nelle cui fazioni, col passare degli anni, si sono avvicendati numerosi e altisonanti condottieri: da Boniperti a Nordahl, da Sivori a Rivera, da Platini a Van Basten, da Baggio a Maldini, da Del Piero a Shevchenko. E ancora Scirea, Baresi, Buffon, Costacurta, Zoff, Pirlo, le famiglie Agnelli e Berlusconi. Con il passare del tempo Juventus-Milan è ascesa al ruolo di classica del calcio italico vista come vetrina nella quale si esibiscono i diamanti più preziosi e scintillanti del nostro calcio. Autentico palcoscenico per i campioni e passerella luminosa per i migliori giocatori del paese, Juventus-Milan non è mai stata una partita come le altre ed innumerevoli volte è stata decisa da giocate superlative proprio di alcuni monumenti sportivi sopracitati. Altre volte però, non proprio.
Siccome siamo leggermente fissati nel reperire statistiche e stilare classifiche normalmente impensabili o improponibili, questa volta abbiamo deciso di andare a scovare nelle impolverate pagine degli almanacchi i quindici marcatori più insospettabili, più imprevedibili e più assurdi che abbiano timbrato il cartellino negli ultimi trenta anni di questa eterna rivalità. Alcuni nomi provocheranno nel cuore di tifosi rossoneri e bianconeri più di un sussulto, vi abbiamo avvisati.
Roberto GALIA – MILAN-JUVENTUS 0-1 – 25 aprile 1990
Finale di ritorno della Coppa Italia 1989-90: nella partita di andata tra il Milan di Sacchi e la Juventus di Zoff ha prevalso l’equilibrio e lo 0-0 dà i rossoneri come favoriti al pronostico grazie al vantaggio di giocare il secondo incontro nella storica cornice di San Siro. È il Milan di Van Basten e Massaro; è la Juventus di Schillaci e Casiraghi. Alla vigilia della sfida l’attitudine offensiva di entrambe le compagini lascerebbe ipotizzare un match altamente spettacolare e deciso dai grandi centravanti dell’una o dell’altra squadra. Il calcio però non è fatto per le previsioni. A sbloccare l’incontro e a siglare la rete decisiva per la conquista della coppa è infatti un insospettabile: Roberto Galia, al secondo anno in bianconero dopo tante stagioni tra Como, Sampdoria e Verona. Il ragazzo di Trapani si inserisce tra le maglie avversarie e accoglie il servizio in profondità di Marocchi battendo Galli in uscita. Grazie al suo insperato sigillo, la Juventus alzerà la sua ottava Coppa Italia, mentre il Milan si rifarà ampiamente il mese successivo conquistando la sua quarta Coppa dei Campioni – la seconda consecutiva – ai danni del Benfica di Sven-Göran Eriksson.
Igor TUDOR – JUVENTUS-MILAN 3-0 – 25 febbraio 2001
Nel glorioso impianto del Delle Alpi la Juventus di Ancelotti offre una prestazione sontuosa ed ha la meglio sui rossoneri di Zaccheroni con un perentorio 3-0. Il tridente bianconero – Del Piero, Zidane e Inzaghi – profuma di paradiso calcistico, ma stranamente ad aprire le marcature è l’insospettabile Igor Tudor, arcigno difensore croato, da un paio d’anni colonna portante della retroguardia juventina. L’ex Hajduk Spalato vola in cielo e stacca alla perfezione impattando una meraviglia di esterno del Pinturicchio e battendo l’incolpevole Abbiati. Nel secondo tempo Zizou e SuperPippo archivieranno la pratica rossonera portando alla Juventus tre punti fondamentali nella lotta scudetto con la Roma di Capello, che si concluderà tuttavia in favore dei capitolini.
Alessandro BIRINDELLI – MILAN-JUVENTUS 1-2 – 23 gennaio 2002
Con il magro bottino di circa una decina di reti in carriera, Birindelli era tutt’altro che un habitue del gol. Giustamente erano ben diversi i compiti per lui da svolgere. Comunque una di queste poche reti, una delle più importanti della sua onesta vita calcistica, arriva nella semifinale di andata di Coppa Italia contro il Milan dell’ex Ancelotti. Il difensore pisano timbra il cartellino addirittura su calcio di punizione – sebbene la deviazione di Gattuso risulti decisiva per scavalcare Sebastiano Rossi – e pareggia l’iniziale vantaggio di un altro marcatore decisamente imponderabile: tal Javi Moreno, al suo primo e unico anno sui Navigli concluso con lo score di sedici presenze e due reti. Il solito sigillo di Alex Del Piero consegna la vittoria ai bianconeri, i quali avranno il vantaggio di ospitare il Milan avendo a disposizione due risultati su tre.
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