I quindici marcatori più insospettabili degli ultimi trenta anni di Juventus-Milan

Gianluca ZAMBROTTA – JUVENTUS-MILAN 1-1 – 6 febbraio 2002

Nella semifinale di ritorno, disputata a distanza di pochi giorni, la Juventus blocca il Milan sul pareggio e strappa così il pass per la finale con il Parma. L’iniziale vantaggio di José Mari, ennesimo marcatore improbabile con soli cinque gol all’attivo in tre anni in rossonero, instilla lo spauracchio della rimonta nei cuori bianconeri, ma a tranquillizzare gli animi ci pensa la progressione inarrestabile di Zambro, che cavalca dalla trequarti avversaria incuneandosi nelle maglie milaniste e concludendo l’azione personale con un sinistro chirurgico sotto l’incrocio. Un gol di pregevole fattura che apre le porte alla Juventus al doppio confronto con il Parma di Carmignani, nel quale tuttavia la corazzata di Lippi risulterà incredibilmente sconfitta.

Lilian THURAM – JUVENTUS-MILAN 2-1 – 10 novembre 2002

Eterno e formidabile centrale francese tra i marcatori più insospettabili dell’eterna rivalità tra Juventus e Milan. Nel novembre 2002 infatti Lilian sigla il suo primo e unico gol in maglia bianconera. E non poteva scegliere cornice migliore. In una fredda serata autunnale le due compagini si sfidano per la vetta della classifica. Marco Di Vaio apre le marcature e il Milan, costretto ad inseguire, si getta in avanti a capofitto nel tentativo di recuperare la partita. In una situazione da corner Pirlo però perde palla al limite dell’area, innestando di conseguenza il temibile contropiede dei bianconeri. Sembra la fotocopia del celebre sigillo di Del Piero a Germania 2006, ma stavolta Alex svolge il ruolo di assist-man. E a correre a perdifiato sulla fascia è proprio Thuram, che viene servito coi tempi giusti e trafigge Abbiati con un destro preciso all’angolino. È il gol decisivo per la vittoria della Juventus che salirà ancor più in alto in classifica, dove rimarrà sino al termine della stagione vincendo il ventisettesimo tricolore della sua pluridecorata storia.

Ciro FERRARA – JUVENTUS-MILAN 1-3 – 14 marzo 2004

Il Milan capolista va a far visita a casa di una delle inseguitrici maggiormente agguerrite. Le scorie e le ruggini dopo la finale di Manchester aleggiano ancora tra i due eserciti che in campo danno battaglia replicando colpo su colpo. Se dapprima è un botta e risposta con occasioni da ambo le parti, progressivamente la superiorità rossonera si fa evidente ed il solito Sheva e la doppietta di Seedorf portano il Diavolo in vantaggio per tre reti a zero. A dieci minuti dal fischio finale di Collina, la Juventus accorcia le distanze. Sul tabellino non compare però il nome di Di Vaio, o di Nedved, o di Miccoli, bensì un nome insolito, quello dell’immortale Ciro Ferrara, il quale scaraventa in rete al volo un angolo al bacio di Camoranesi. La rombante macchina di Ancelotti proseguirà il suo percorso vincente conquistando lo scudetto ai danni della Roma e proprio della Juventus, che chiuderà invece in terza posizione.