Privacy Policy I terzini sinistri dell’Inter dopo Roberto Carlos sono la cosa più bella che vedrete oggi - Pagina 2 di 4

I terzini sinistri dell’Inter dopo Roberto Carlos sono la cosa più bella che vedrete oggi

31 Ottobre 2021

Grigoris GEORGATOS

Nell’arco di due anni, i tifosi che hanno assiepato gli spalti di San Siro fra il 1999-00 e il 2001-02 hanno visto in campo due versioni del greco, diametralmente opposte. Il Giano Bifronte del Pireo, infatti, è stato protagonista di una prima annata più che soddisfacente, salvandosi dal naufragio della gestione Lippi e diventando – a ragion veduta – uno degli idoli della Curva Nord. Tornato in Grecia a causa della saudade da tzatziki, tenta nuovamente l’avventura italiana. Ma al suo ritorno, sembra di vedere nel piatto meneghino una minestra riscaldata. Georgatos, infatti, non impressiona mai Cuper e dopo sole dieci partite fa il suo ritorno in patria per vestire la maglia giallonera dell’AEK Atene.

GILBERTO da Silva Melo

Il brasiliano con un passato nel Futsal viene acquistato nel calciomercato invernale della stagione 1998-99. È il mese di gennaio e a Milano fa freddo. Di certo, però, non sono solo le condizioni atmosferiche a influenzare il pessimo impatto di Gilberto con il calcio italiano. Il tecnico dell’Inter, Mircea Lucescu, oltre due mesi e mezzo per fargli vedere dal vivo il rettangolo di gioco e quando lo fa, commette un harakiri da manuale: l’ex Flamengo e Cruzeiro, infatti, esordisce in occasione del 4-0 con cui la Sampdoria annichilisce l’Inter e costa la panchina al rumeno che tenta di salvare il salvabile lasciando il cursore brasiliano negli spogliatoi. Ma senza successo. Torna a giocare in occasione dell’ultima di campionato, prima di essere rispedito in patria al Vasco da Gama.  

Vratislav GRESKO

Photo: Claudio Villa – Allsport

Sulle sue spalle pesa un fardello che, probabilmente, lo accompagnerà per tutta la sua vita. Vratislav, infatti, è il vero capro espiatorio su cui si abbattono le ire dei tifosi nerazzurri che, quel 5 maggio 2002, videro sfumare i sogni di conquistare uno Scudetto atteso tredici anni. Di certo, lo slovacco non fece granché quel giorno all’Olimpico per scacciare le critiche dal suo conto. Nonostante non avesse deluso del tutto le aspettative in passato, gli episodi contro la Lazio rappresentano la pietra tombale sulle residue speranze di permanenza in quel di Milano che lascia, dunque, dopo un anno e mezzo per approdare al Parma e poi al Blackburn Rovers.

Fabio MACELLARI

Il cursore di Sesto San Giovanni venne chiamato dall’Inter di Lippi dopo aver disputato due ottimi tornei con la maglia del Cagliari. È il 2000 e i Nerazzurri partono con l’ambizione di migliorare il deludente rendimento della stagione passata. L’ex tecnico della Juventus gli consegna le chiavi della fascia sinistra, con il compito di non far rimpiangere Georgatos. Purtroppo per lui, l’impatto con San Siro è emotivamente devastante: partecipa al tracollo nei preliminari di Champions League con l’Helsingborg, perde la Supercoppa Italiana con la Lazio, così come è in campo nella débâcle del Granillo contro la Reggina, al termine della quale Lippi annuncia le sue dimissioni. Con l’arrivo di Tardelli, la sua titolarità svanisce, tanto da salutare i suoi compagni di squadra al termine dell’anno per accasarsi al Bologna.