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I terzini sinistri dell’Inter dopo Roberto Carlos sono la cosa più bella che vedrete oggi

31 Ottobre 2021

Mauro MILANESE

Gigi Simoni lo conosce benissimo, avendolo già avuto alle dipendenze durante le esperienze con la Cremonese e con il Napoli. Il granitico terzino giuliano, infatti, è sinonimo di affidabilità per il tecnico di Crevalcore e non appena si presenta l’occasione di prelevarlo dal Parma dopo le cessioni estive di Pistone e Pedroni, il presidente Moratti accontenta l’allenatore emiliano per dare un’alternativa a capitan Zanetti. In nove presenze, Milanese riesce anche a segnare una rete contro il Lecce su assist di Ronaldo, mentre nel campionato successivo guarda spesso e volentieri i compagni di squadra dalla panchina nella balorda annata del 1998-99, preludio della cessione al Perugia.

Giovanni PASQUALE

Dopo aver vinto con la Primavera lo Scudetto e il Torneo di Viareggio, Giovanni viene buttato nella mischia da Hector Cuper non appena l’argentino realizza che l’apporto di Francesco Coco non è in linea con le aspettative. Ben presto, infatti, il prodotto del vivaio interista conquista sempre più spazio, diventando un titolare nella seconda parte della stagione 2002-03. Con l’arrivo di Roberto Mancini le sue presenze in prima squadra si diradano sempre di più e dopo trentasei gettoni in campionato viene girato in prestito al Siena prima e al Parma poi, mentre nel 2006 avviene la cessione definitiva al Livorno.

Alessandro PEDRONI

Pedroni è cresciuto nel vivaio grigiorosso e ne rappresenta uno degli elementi più promettenti, disputando due ottimi campionati di Serie A. Sembra pronto a spiccare il volo dopo la chiamata dell’Inter, ma Alessandro non impressiona i suoi tecnici che gli concedono soltanto 112 minuti in campionato disseminati in tre occasioni. La fallimentare esperienza con l’Inter lo costringe a salutare al termine della stagione per tentare il riscatto al Torino. Neanche in granata riesce ad emulare le prestazioni fornite con la Cremonese e soltanto in occasione dei suoi due ritorni al Giovanni Zini troverà quella rara continuità che nel 2002, a soli trentuno anni, lo convincerà a dire basta.

Alessandro PISTONE

Suo malgrado, si ritrova ad essere l’involontario protagonista di una vicenda che lo porterà ad avere una particolare “celebrità” nelle memorie degli interisti più stagionati. Infatti, il ragazzo prelevato dal Vicenza nel novembre del 1995, colpì particolarmente Roy Hodgson, tanto da avallare la cessione di Roberto Carlos al Real Madrid vista la sua miglior propensione a difendere rispetto al brasiliano. Per sua sfortuna, Pistone ebbe la sventura di capitare nel posto giusto, ma al momento sbagliato. Complice la pressione e la giovane età, il suo anno e mezzo all’Inter fu piuttosto tormentato, nonostante avesse un posto da titolare nell’Italia Under 21 che conquistò la medaglia d’oro agli Europei di categoria in Spagna nel 1996.