I trenta portieri italiani più iconici degli anni ’90 – dedicato a Franco Mancini
10 Ottobre 2021
“Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non vedere l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con parole e con la mano, a sollevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi”.
Con queste parole lo scrittore Umberto Saba, nella poesia “Goal”, racconta il sentimento che prova un portiere dopo aver subito una rete. Si sa, quello del portiere è un lavoro duro, che vive assieme alla leggenda che bisogna essere matti per gettarsi verso la palla e la tra le gambe degli avversari e quello di vivere i novanta minuti di gioco quasi in solitaria.
Tuttavia l’estremo difensore è un direttore d’orchestra, che dirige la difesa prestando i propri occhi ai compagni al fine di non gettare nel cassonetto tutti gli sforzi della settimana di allenamento. Mai come per il ruolo del numero uno (anche se ormai la numerazione classica è stata abbandonata) la simbiosi tra il gesto individuale e il lavoro corale è lampante, con il portiere che si erge a ultimo baluardo per salvare il risultato.
Nell’Italia calcistica, da sempre votata a non subire, la scuola dei portieri è un vanto mondiale, invidiata in ogni angolo del mondo, e che spesso ha partorito estremi difensori di qualità superiore, donando alcuni dei migliori esponenti del ruolo.
In occasione del compleanno del compianto, ma mai dimenticato, Franco Mancini abbiamo deciso di passare in rassegna i trenta portieri più iconici degli anni ’90, quegli estremi difensori ci hanno fatto sognare, facendoci vivere momenti esaltanti al di là del loro valore assoluto.
Christian ABBIATI

Il Milan negli anni ’90 ha dominato la scena europea, tuttavia dopo il 1996 il Diavolo ha cominciato un processo di ristrutturazione che portò scarsi risultati, soprattutto per la partenza dei senatori. In una stagione dove i rossoneri non sembrano destinati a lottare al vertice, la 1998-99, arriva un inaspettato scudetto. L’icona di quel titolo è Christian Abbiati, portiere arrivato in estate per fare il terzo a Rossi e Lehman, ma catapultato titolare all’ultima giornata del girone di andata col Perugia. Le sue prove gli danno le chiavi dei pali, e contro il Grifone arriva la parata scudetto, con un incredibile volo su una conclusione di Bucchi. Parata iconica, seconda nel cuore dei tifosi solo a quella di stinco su Kallon nel derby in semifinale di Champions League contro l’Inter, che porterà il Diavolo a giocare e vincere la finale contro la Juventus.
Francesco ANTONIOLI

In bacheca vanta due Champions League nel Milan sacchiano, seppur da comprimario e con zero apparizioni, sarà uno dei pilastri del Bologna che infiammò la fine degli anni ’90, arrivando a un record cittadino senza eguali nella storia: in quegli anni gli abbonamenti della squadra di calcio superarono quelli del basket. Quella compagine fece sognare il pubblico felsineo, che vide i rossoblù arrivare in due occasioni in finale di Coppa Italia e una di Coppa UEFA. Il passaggio alla Roma lo vedrà come uno degli eroi del terzo, e finora ultimo, scudetto della Lupa nel 2001.
Daniele BALLI

Portiere che ha fatto le cose migliori in cadetteria diventando uno degli eroi dei toscani nella doppia salita dalla Serie C1 alla Serie A. Tuttavia decise di rinunciare ai fasti empolesi in massima serie per sposare il progetto della Salernitana, dove figurerà tra gli eroi che porteranno i campani in Serie A dopo cinquantuno lunghissimi anni di attesa, mettendo piede nei migliori campi di calcio del nostro paese in maglia granata. Tuttavia le sue ottime prestazioni non riusciranno a salvare la compagine di Salerno, che retrocederà nel testa a testa contro il Perugia nell’ultimo turno del campionato 1998-99.
Marco BALLOTTA

L’uomo dei record di longevità, il più anziano a giocare in Serie A (44 anni e 38 giorni) e in Champions League (43 anni e 253 giorni) che gli sono valsi la nomea di Nonno. Leggenda del Modena, dove gioca nel corso degli anni ’80 e agli inizi del 2000, sarà protagonista a Parma, dove a cavallo tra il 1992 e il 1993 vincerà Coppa Italia e Coppa delle Coppe, prima del passaggio alla Reggiana. La doppia parentesi laziale gli porterà trionfi (uno scudetto, una Coppa delle Coppe, due Coppe Italia e una Supercoppa UEFA) e i record di longevità.
Adriano BONAIUTI

A Padova lo ricorderanno come l’estremo difensore che ha riportato i veneti nella massima serie dopo una lunghissima assenza, che aveva toccato i trentadue anni. Cinque stagioni da assoluto protagonista, titolare indiscusso, con la soddisfazione di mostrare il valore che non era riuscito a esprimere nella sua parentesi alla Juventus, dove metterà però in bacheca i suoi unici due titoli, entrambi nel 1990: la Coppa Italia e la Coppa UEFA.

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