I trenta portieri italiani più iconici degli anni ’90 – dedicato a Franco Mancini
10 Ottobre 2021
Luca MARCHEGIANI

Uno dei migliori para-rigori della nostra Serie A, al terzo posto assieme Buffon, con il 31,3% di tiri dal dischetto respinti (ventuno su sessantasette), esplode a Torino, imponendosi nella Roma biancoceleste come uno dei migliori portieri del nostro calcio degli anni ’90, tanto da partecipare ai mondiali americani. In quella rassegna giocherà tre gare (non per la gioia di Roberto Baggio). Con le Aquile una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, uno Scudetto e due Coppe Italia (a cui si aggiunge una vinta a Torino). Chiuderà la carriera al Chievo Verona.
Andrea MAZZANTINI

Dopo anni da girovago tra Pro Patria, Sarzanese, Livorno e Spezia riceve l’occasione della vita all’Inter, dove non riuscirà mai a ritagliarsi i galloni da titolare, alzando però al cielo la Coppa UEFA del 1998 contro la Lazio. Nel gennaio del 1999 Luciano Gaucci decide di puntare su di lui per la porta nel tentativo di salvare i Grifoni. Il portiere ligure ben figurerà nel triennio umbro, lasciando il calcio a seguito di un grave incidente stradale.
Gianluca PAGLIUCA

Il Gatto di Casalecchio è probabilmente uno dei migliori estremi difensori della sua generazione, diventando subito un perno nella Genova Blucerchiata, dove sarà l’inamovibile portiere dello storico scudetto del 1991 e della clamorosa cavalcata in Coppa dei Campioni del 1992, conclusasi in finale con una sconfitta ai supplementari. Dopo i fasti di Genova sposerà l’ambiziosa causa dell’Inter di Moratti, conquistando anche la Coppa UEFA del 1998, passando al Bologna nell’estate del 1999. Inoltre non va dimenticato come guidi la classifica dei portieri para-rigori in Serie A, con un record di trentuno parate su novanta opposizioni provate. Nella nostalgia c’è inoltre il suo iconico bacio al palo durante la finale dei Mondiali del 1994 che lo salvò da una clamorosa topica.
Angelo PERUZZI

Che lo si chiami Cinghialone o Tyson non fa differenza, Peruzzi ha segnato una generazione di portieri, soprattutto nelle uscite basse. Dopo gli anni con la Roma diventa una leggenda della Juventus, dove sarà il grande eroe dell’ultima Champions League della Vecchia Signora, parando ben due calci di rigore a Davids e Silooy. Passerà all’Inter nel 1999, ma dopo una stagione abbraccerà la causa della Lazio, dove con le sue ottime prove strapperà la convocazione per il vittorioso Mondiale vinto in Germania nel 2006.
Michelangelo RAMPULLA

Le esperienze nel Pattese, Varese e Cesena gli varranno l’approdo nella Cremonese nell’estate del 1985. Durante la sua ultima stagione a Cremona, 1991-92, entrerà nella storia del calcio italiano il 23 febbraio 1992 quando a Bergamo siglerà la prima rete su azione di un portiere in Serie A, incornando un cross su calcio di punizione del Marziano Alviero Chiorri. Chiuderà la carriera con nove stagioni da secondo portiere alla Juventus, con cui alzerà al cielo la Champions League del 1996.
Sebastiano ROSSI

L’Ascensore Umano è nell’immaginario collettivo per i successi rossoneri nell’epopea Capello, diventando uno dei portieri più affidabili del nostro calcio, senza però mai riuscire a debuttare in nazionale. Entrato nella leggenda del calcio italiano il 27 Febbraio 1994 quando Kolyvanov fermò a 929 minuti il record di imbattibilità iniziato il 19 dicembre 1993 contro il Cagliari. Eroe di Atene nel 1994, quando il Diavolo demolì l’arrogante Barcellona con uno storico 4-0. Sarà anche in campo l’11 maggio 2001, quando il Milan vinse il derby con uno storico 0-6.

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