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I trenta terzini destri più forti degli ultimi trent’anni

7 Giugno 2020

15. Christian PANUCCI

Panucci conosce la via che lo porta al grande calcio passando da Genova, sulla sponda rossoblù del capoluogo ligure. Il suo talento precoce viene subito notato da Osvaldo Bagnoli che lo fa esordire in Serie A, mentre nella sua prima stagione da titolare, non incontra difficoltà a presidiare la fascia destra nonostante sulla panchina rossoblù si alternino Giorgi, Maifredi e Maselli. Panucci brucia le tappe ed approda così al Milan dove non teme la concorrenza della “vecchia guardia”, riuscendo a ritagliarsi un ruolo di prim’ordine vincendo, fra le altre cose, due campionati ed una Champions League in rossonero. L’arrivo di Sacchi sulla panchina del Milan porta alla sua partenza verso il Real Madrid dove lo riabbraccia Fabio Capello, che l’ha tenuto a battesimo durante la sua esperienza in rossonero. Dopo altre due stagioni al Santiago Bernabeu ed un’altra Champions League, vive alcuni passaggi a vuoto tra Inter, Chelsea e Monaco. Ritrova rendimento e continuità alla Roma che lo acquista nella stagione dopo lo Scudetto, diventandone un leader per otto anni. Chiude, infine, al Parma prima di ritirarsi all’età di trentasette anni. Nonostante vesta l’azzurro della Nazionale nell’arco di ben quattordici anni, sono “solo” cinquantasette i gettoni messi insieme. Vive la sua ultima esperienza con la selezione nazionale in occasione degli Europei del 2008 con Donadoni alla guida, mettendosi in luce con la rete del pareggio contro la Romania.

14. Thomas BERTHOLD

Le sue accelerazioni brucianti non passarono inosservate quando vestiva la sua maglia numero 2 dell’Eintracht Francoforte. Erano così brucianti da surclassare spesso e volentieri il dirimpettaio. Caratteristiche che balzarono all’occhio di Kaiser Franz Beckenbauer che lo portò con sé sia per i Mondiali di Messico ’86, sia per quelli di Italia ’90. Nel mezzo, fra le due kermesse, si risolse il passaggio di Thomas al Verona, nel 1987. Con gli scaligeri mise in cascina due tornei egregi, tanto da scomodare la Roma del presidente Viola che volle vestirlo di giallorosso per rimpolpare il contingente teutonico di cui faceva già parte Rudi Völler. Durante i due anni all’ombra del Colosseo riesce anche a laurearsi campione del Mondo, ma con la maglia della Germania, prima di salutare il Belpaese nel 1991 per accasarsi al Bayern Monaco, sino a terminare la sua carriera con i colori dello Stoccarda.

13. Willy David Frederic SAGNOL

Per i tifosi bavaresi era Flankengott – il Dio dei cross – ma molto più semplicemente Willy Sagnol sapeva far bene il suo mestiere. Dopo aver mosso i primi passi nella sua Saint Etienne, collezionando quasi ottanta presenze in Ligue 1 nonostante non abbia ancora vent’anni, viene acquistato dal Monaco. Nel Principato s’impone ben presto come titolare inamovibile e conquista il titolo francese nel 2000, tanto da convincere il Bayern Monaco a versare quasi sette milioni di euro nelle casse dei monegaschi per assicurarsi le sue prestazioni. Con i tedeschi si assicura il posto agevolmente sulla fascia destra per quasi un decennio, così come avviene in Nazionale con i Bleus. Oltre ai cinque titoli di campione di Germania, con il Bayern vince anche la Champions League e la Coppa Intercontinentale nel 2001.

12. Vincent CANDELA

In Italia ci si accorse di lui dopo aver incrociato il cammino dell’Inter in Coppa UEFA con il suo Guingamp, matricola francese che sorprese tutti nel campionato transalpino. Nel gennaio del 1997 la Roma accelera per assicurarsi le prestazioni del ragazzo di Bédarieux che nel frattempo ha già esordito con la maglia dei Bleus. Con Zdenek Zeman sulla panchina s’impone come difensore di fascia sinistra, seppur prediliga il piede destro. Caratteristica che, proprio con la maglia della Francia, lo porta a giocare nel ruolo di terzino destro componendo con Bixente Lizarazu una coppia di difensori esterni davvero super. È uno degli eroi che portano i capitolini allo Scudetto del 2001 e lì rimarrà sino al gennaio del 2005, quando inizia il suo lento declino con i passaggi tra Bolton Wanderers, Udinese, Siena e Messina. È campione del Mondo e d’Europa con la Francia, titoli conquistati nel 1998 e nel 2000.

11. Gary NEVILLE

Era uno dei componenti dei Fergie’s Fledglings – “Pulcini” di Ferguson – la truppa di ragazzini terribili cresciuti sotto l’ala protettiva del tecnico scozzese insieme a Giggs, Beckham, Scholes, Butt e suo fratello Phil. Conquista nel giro di breve tempo la fiducia dell’allenatore, tanto da ricoprire il ruolo di titolare sulla fascia destra della difesa dei Red Devils per oltre quindici anni. Non ha mai cambiato casacca, diventando uno dei punti di riferimento storici del club mancuniano. Alle numerose soddisfazioni conquistate con il Manchester United, fra cui spiccano le due Coppe dei Campioni conquistate rispettivamente nel 1999 e nel 2008, fanno da contraltare le numerose delusioni raccolte con la Nazionale inglese negli anni.