Il 1976 è decisamente l’anno che ha regalato più campioni al mondo del calcio
26 Settembre 2021
4. Alessandro NESTA

L’eleganza e la tecnica, abbinate alla potenza ed alla forza. Se c’è stato un difensore più completo di lui, vi prego, presentatecelo. Lanciato giovanissimo da Dino Zoff nella sua Lazio, Tempesta Perfetta si è immediatamente imposto nelle gerarchie capitoline, prendendo giovanissimo anche la fascia da capitano. Epici i suoi scontri con l’amico-nemico Totti nei numerosissimi derby disputati, nell’estate del 2002 passa al Milan con cui s’impone su scala nazionale ed internazionale. Soltanto qualche infortunio di troppo ci ha impedito di vederlo al massimo del suo splendore per lungo tempo, ma il titolo di campione del Mondo è lì a ricordarci la sua grandezza ad imperitura memoria.
3. Andriy SHEVCHENKO

Il colonnello Lobanovskyi ci aveva visto lungo. Quel ragazzo aveva talento da vendere: atletismo, tecnica e un innato istinto del gol. In poche parole, il centravanti perfetto. È stato un simbolo della sua nazione, Andriy Shevchenko, capace di riportare la Dinamo Kiev agli onori della gloria, come non accadeva da tempo. Il suo biglietto da visita è rappresentato da una tripletta al Camp Nou durante la Champions League 1997-98. L’Europa si accorge di lui ed il Milan è il primo ad accaparrarselo. Indossa il numero 7, ma è il vero erede di van Basten per eleganza e capacità sotto porta. In sette anni di Milan segna ben 175 reti in tutte le competizioni. Un monumento su cui il rossonero non sbiadirà mai.
2. Francesco TOTTI

Provate voi a descrivere cosa sia Totti in pochissime righe. Forse il titolo di Ottavo Re di Roma rischia di stargli quasi stretto, se rapportato all’amore ed all’adorazione che il popolo giallorosso gli ha tributato in venticinque anni di militanza con quei colori addosso. Difficilmente nascerà un altro personaggio come lui che abbia saputo incarnare Roma e la romanità. In tutte le sue declinazioni. Campione senza tempo, completo, tecnico e potente. Le lacrime versate nel giorno del suo addio, anche da chi non ha la Lupa nelle sue “preferenze”, testimoniano come la vera essenza dell’uomo-simbolo non sia soltanto una frase retorica, ma qualcosa che si vive davvero. E con il cuore.
1. Luis Nazario RONALDO da Lima

Il giorno che Luis mise il piede in campo s’iniziò a giocare ad un altro gioco, mai visto prima. Velocità e tecnica, un compendio degno di un extraterrestre sceso sulla Terra per insegnare un nuovo gioco ai suoi coetanei. È impressionante vedere quanto tempo sia stato necessario ai difensori della sua generazione per adattarsi alla sua supersonica rapidità. Dopo le prime imprese in patria nel Cruzeiro, Ronaldo arriva in Europa al PSV Eindhoven con lo stigma del futuro campione. E lui non fa nulla per smentire le voci segnando reti a raffica. Il passaggio a Barcellona per stupire il mondo e il trasferimento all’Inter che fa tremare le mura della casa del calcio. Dopo una prima stagione-monstre, la sfortuna gli si accanisce contro: le sue ginocchia martoriate, però, non lo fermano e si laurea Campione del Mondo, prima del passaggio al Real Madrid con cui vince tutto. Chiude la sua parentesi europea al Milan, prima del canto del cigno in patria. Guarda il caso, a suon di gol.
di Nando Di Giovanni

Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
6. ROBERTO CARLOS DA SILVA Pensavate che Roberto Carlos fosse il primo della classifica? Invece vi sbagliavate. Il super campione brasiliano con 132 gol in carriera, ha vinto tutto quello che si potesse vincere a livello di club e nazionale. La sua miglior stagione in termini di realizzazioni risale al 2000/2001 con la maglia del […]

Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.

Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
5. Emilio BUTRAGUEÑO (Spagna) È un rapinatore dell’area di rigore. E non a caso gli affibbiano il soprannome di El Buitre (l’Avvoltoio) per la sua capacità di fiondarsi sul pallone e trasformarlo in gol. Vive praticamente tutta la sua carriera con la maglia del Real Madrid, eccezion fatta per il triennio finale in Messico con […]

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
NAPOLI – LAZIO 5-0 (20 settembre 2015) È il racconto di un dominio o di un tracollo, fate voi. Il Napoli inizia ad ammirare i primi vagiti della gestione-Sarri che, dopo la sua avventura all’Empoli, è arrivato alla guida dei partenopei con grandi aspettative. Il bel gioco messo in mostra in Toscana trova la sua […]