Il 2004 del Perugia è a dir poco clamoroso: la rosa per risalire in A era piena di idoli del Fantacalcio
10 Dicembre 2021
5. Giorgio GORGONE

Romano, debutta tra i professionisti con la Lodigiani con cui gioca sino al 1998. Dopo un anno di Lucchese, fa parte della prima storica in B dell’Alzano Virescit, e nel 2000-01 vince la cadetteria con il Chievo Verona. Non fortunate le esperienze di Cagliari e Pescara, quest’ultima conclusa con la retrocessione in C1 (annullata poi dal ripescaggio). Dopo l’anno di Perugia, ne gioca ben sei alla Triestina, il penultimo terminato con la retrocessione, salvo poi il ripescaggio al posto dell’Ancona, e l’ultimo chiuso nuovamente con una discesa e con la decisione di ritirarsi ufficialmente dal calcio giocato.
7. Guilherme Raymundo DO PRADO

Brasiliano, funambolo della corsia, il Perugia lo acquista dal Portuguesa, club brasiliano di San Paolo, in Italia fa le prime apparizioni in B nel 2002-03 con il Catania. Due anni di Perugia, nel 2003 il debutto in A, prima di andarsene come (quasi) tutti i componenti della rosa in coda al fallimento. Nel 2005 si trasferisce alla Fiorentina, ma in Viola causa due gravissimi infortuni non gioca mai. A gennaio 2007 va allo Spezia e la sua rete, contro l’Hellas Verona, nello spareggio playout risulta determinante al fine della permanenza in B degli aquilotti. Mantova in B, Pro Patria in prima Divisione, Cesena (nove reti) ancora tra i cadetti, sono l’apriscatole del suo quadriennio inglese con il Southampton (118 presenze e ventitré gol).
8. Eusebio DI FRANCESCO

Eusebio, nome scelto dal padre in omaggio del grande campione portoghese, per Difra quella di Perugia sarà l’ultima parentesi di una carriera che l’ha visto vincere lo scudetto della Roma, di cui quasi vent’anni dopo è diventato tecnico portandola sino alla semifinale di Champions League. L’inizio da calciatore lo vede quindicenne nel settore giovanile dell’Empoli, e a diciott’anni debuttare in A con i toscani. Resta in azzurro sino al 1991, poi alla Lucchese disputa quattro stagioni di cadetteria. Nel 1995 arriva la chiamata del Piacenza tutto italiano, mentre nel 1997 la svolta con il passaggio alla Roma, per la quale non ha mai nascosto la propria fede calcistica. Prima dell’avvento al Perugia, gioca due anni ancora a Piacenza, e nel 2003-04 conosce la retrocessione in B con l’Ancona.
9. Javier DE PEDRO

Cresciuto nel Real Sociedad, di cui diventa un’autentica bandiera, giocandovi dal 1993 e del 2004, si mette in mostra come uno dei centrocampisti mancini iberici di maggior talento. Nel 2004-05 inizia la stagione con il Blackburn Rovers, ma le sole due presenze in Premier League lo spingono, nel gennaio 2005, a scegliere il Perugia. Appena cinque le apparizioni e dopo soli sei mesi, si trasferisce in Svezia all’IFK Göteborg.
10. Giuseppe MASCARA

Ragusa, Battipagliese ed Avellino la sua gavetta, l’anno di Perugia con sei reti all’attivo e la finale play-off persa con il Torino, la parentesi nel mezzo dei suoi otto anni di Catania che lo hanno fatto conoscere all’Italia e non solo. Un amore viscerale quello con gli etnei, cinque stagioni di A, sessanta reti complessive tra le quali diverse di pregevolissima fattura. Indimenticabile la rete da centrocampo nel derby della Favorita contro il Palermo. Del Catania, nel 2009, sarà il primo giocatore del club a vestire la maglia azzurra della Nazionale, mentre nel 2010 diviene il marcatore principe (di sempre) del Catania in massima serie. Dopo 235 presenze in rossazzurro passa alla corte del Napoli, con cui giocherà sia in Europa League che in Champions League.

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18. GUILHERME SIQUEIRA Il brasiliano conosce bene l’Italia: dal 2004 è nell’orbita dell’Inter e, dopo un fugace passaggio alla Lazio, giunge all’Udinese alla corte della famiglia Pozzo, dopo una stagione in prestito all’Ancona in Serie B, dove Guilherme fa vedere buone cose, torna in bianconero, ma non sfonda e viene mandato nella succursale in Spagna […]

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