Privacy Policy Il 2004 del Perugia è a dir poco clamoroso: la rosa per risalire in A era piena di idoli del Fantacalcio - Pagina 6 di 6

Il 2004 del Perugia è a dir poco clamoroso: la rosa per risalire in A era piena di idoli del Fantacalcio

10 Dicembre 2021

38. Marco NEGRI

Dell’ultimo Perugia ha lasciato pochissimi ricordi, sole tre presenze e addio dopo pochi mesi dall’inizio della stagione 2004-05, mentre al Curi lo ricordano con immutato affetto per quello che fece nel 1995. Diciotto reti per riportare il Grifo in A, massima serie che mancava da ben quindici anni.Udinese e Novara senza segnare sono l’avvio di carriera che prosegue con la Ternana, vittoria della C1 nel 1991-92. Strepitosa l’annata 1994-95 che lo vede protagonista con diciannove reti messe a segno nella sua seconda esperienza di Cosenza, super addirittura quella 1997-98 laddove con il Rangers Glasgow diviene capocannoniere della Scottish Premier Division.

79. Adriano FERREIRA PINTO

Nasce da una famiglia poverissima tanto che da adolescente, per portarsi a casa la pagnotta, vende pomodori e svolge la professione di muratore. La vita gli cambia quando arriva in Italia, nel 2001, al Lanciano. In C1 con gli abruzzesi segna complessivamente diciotto reti mettendosi in bella mostra. E proprio nell’estate 2004 arriva la chiamata del Perugia. Di cui, diventa nel campionato 2004-05 il miglior marcatore stagione con otto marcature. Dopo il fallimento va a Cesena, ancora in B, e trova la miglior annata realizzativa con undici timbri. Da lì il salto all’Atalanta con cui giocherà sino al gennaio 2013. Un anno di Lecce (2013-14) sarà l’ultimo a livello professionistico. A trentaquattro anni scende in D al Ponte San Pietro, formazione bergamasca, con la quale a quarantadue anni suonati gioca (e segna) ancora.

83. Antonio FLORO FLORES

Talento sconfinato che probabilmente non ha rispettato a pieno quelli che potevano essere i piani di una carriera ancor più luccicante, Floro Flores è cresciuto nell’Atletico Toledo e nel Posillipo e già a diciassette anni ha debuttato in A con il Napoli. Tre anni e mezzo con gli azzurri (due presenze in A e sessanta in B con tre gol). Segna con la Samp, nei soli sei mesi in blucerchiato, il primo gol in A, e nel settembre 2004 complice il fallimento del Napoli, firma il Perugia. L’unica stagione umbra gli fa toccare otto reti (play-off compresi), ma il secondo fallimento consecutivo cui deve fare fronte lo porta a scegliere l’Arezzo. Bene in Toscana dal 2005 al 2007, passa poi all’Udinese di cui diverrà punto cardine (166 presenze e trentadue reti complessive) con cui giocherà anche in Coppa UEFA. Un altro triennio importante lo vive a Sassuolo tra il 2013 e il 2016, contribuendo alla prima storica salvezza in A dei neroverdi. Chiude la carriera in C con la Casertana ed attualmente è il tecnico della Frattese, formazione campana militante in Eccellenza.

90. Gabriele SCANDURRA

Dopo tanta C1 con Atletico Catania, Lucchese e C2 con la Rondinella, debutta in A nel Perugia, nell’annata che porta alla retrocessione, e l’anno del fallimento le presenze saranno tre. Lascia a stagione in corso per trovare maggio spazio alla Cisco Roma in C2. Fa bene l’anno successivo alla Sambenedettese, così come gli anni a venire alla Ternana (2007-2009) e alla Lucchese con la quale segna trentacinque reti ma nel campionato di D.

98. Davide BAIOCCO

Cresce nel settore giovanile del Gubbio, le sue esperienze con la maglia del Perugia sono ben quattro. La prima nel 1995-96 (stessa annata in cui vince anche il campionato Primavera) quando collezione quattro presenze e ottiene la promozione in A, nel 1998-99 quando debutta in A e gioca una sola partita (contro l’Inter) prima di essere mandato in prestito in C1 alla Viterbese. La terza parentesi umbra è certamente più corposa. Dal 2000 al 2002 disputa l’Intertoto e due campionati di massima serie: si mette talmente in mostra da meritarsi la chiamata della Juventus che lo acquista per cinque miliardi più il cartellino di Fabian O’Neill.

di Andrea Melli