Privacy Policy Il Bari di Barreto e Almiron che sembrava inarrestabile

Il Bari di Barreto e Almiron che sembrava inarrestabile

7 Novembre 2021

Sono un paio d’anni che il National Geographic nomina la Puglia come regione più bella del mondo. Paesaggi, cibo, gente, cultura: in poche parole, un gran bel vivere. Chissà se il magazine con sede a Washington avrà tenuto conto anche della nostalgia pallonara di cui le terre dal Tavoliere al Salento sono intrise. Crediamo di no e per questo ne parliamo noi.

Se ci limitiamo agli anni ’90, allora non possiamo non iniziare con Zeman ed il suo Foggia che diede spettacolo in Serie A. Molto anni dopo il boemo ci riproverà anche il Salento, con un Lecce divertentissimo e pieno di talento (ma non al livello dei diavoletti rossoneri). Anche nelle piccole piazze la nostalgia è presente, anzi ancora più bella: la Fidelis Andria di Papadopulo con l’emblema a forma di ottagono o il Taranto (la città più grande a non aver mai giocato in Serie A) sono solo alcuni esempi. Il capoluogo non poteva essere da meno.

Il Bari degli anni ’90 è una fonte di eterna nostalgia: dalla coppa Mitropa del 1990, ai giocatori di livello che giocano nell’appena inaugurato San Nicola (due su tutti, Boban e Platt), alla finale di Coppa Campioni ospitata e nel 1991 e vinta dalla Stella Rossa. Gli anni di Protti, Tovalieri e dei trenini vicino alla bandierina non ve li raccontiamo nemmeno, facendo parte del nostro patrimonio genetico.

Anni dopo Fascetti, Cassano, Masinga e molti altri, il Bari vive due anni esaltanti tra il 2008 ed il 2010. Il Bari è ancora dei Matarrese (anche se le trattative, vane, si susseguono), con Perinetti direttore sportivo e due allenatori che daranno molto alla causa dei galletti: Conte e Ventura. Il primo è l’artefice della promozione dalla Serie B del 2008-09, una cavalcata emozionante e trionfale, che vedrà tornare i biancorossi in massima serie dopo otto lunghi anni. Il secondo è il timoniere della squadra rivelazione dell’anno 2009-10, stagione conclusa con il record di cinquanta punti. Tecnici legati tra loro da un 4-2-4 tutta corsa e costruzione dal basso. Una staffetta che, anni dopo, non avrà la medesima fortuna a parti invertite, dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali.

Buon divertimento! Sciamaninn scemm! Tradotto: Andiamo!

1. Jean François GILLET (38 presenze, 47 gol subiti)

L’affidabile portiere belga, capitano dei galletti, si conferma ad alti livelli anche in Serie A, dopo la splendida promozione del 2008-09. L’inizio di stagione è scintillante (solo sette gol subiti nelle prime dodici giornate e miglior difesa d’Europa fino a quel momento) ed insieme ai due centrali rende il fortino biancorosso praticamente inespugnabile. Recordman di presenze con il Bari (superata la leggenda Giovanni Loseto), riceverà le chiavi della città dal sindaco Emiliano.

3. Souleymane DIAMOUTENE (3 presenze, 0 gol)

Photo: Giuseppe Bellini – Getty Images)

Il difensore centrale del Mali, dopo esser stato prelevato giovanissimo dall’Udinese, esplode letteralmente nel Lecce, lanciato nella mischia da mister Zeman. Nel giro di breve tempo, l’africano diventa un punto di riferimento per i salentini, tanto da essere prelevato dalla Roma nel mercato di riparazione invernale del 2008-09. Dopo alcune comparsate in giallorosso, tenta di imporsi anche al San Nicola, ma riesce a racimolare così poche presenze da interrompere il prestito e tornare in Salento nel gennaio 2010.

4. Sergio Bernardo ALMIRON (27 presenze, 5 gol)

Figlio d’arte (suo padre Sergio Omar fu campione del Mondo nel 1986, seppur non disputò alcuna partita del Mondiale messicano), il centrocampista argentino cresce nelle giovanili del Newell’s Old Boys e viene portato in Italia dall’Udinese nel 2001, attirata dal suo mix di buona tecnica e grinta in mezzo al campo. Dopo un pellegrinaggio nel Centro-Nord italico ed un passaggio tutt’altro che memorabile nella Juventus di Ranieri, i bianconeri girano l’albiceleste in prestito al Bari: in Puglia il mediano rifiorisce, divenendo idolo dei tifosi e protagonista di un’ottima stagione impreziosita da alcuni gol molto belli (uno su tutti, la staffilata del 3-1 proprio contro la Vecchia Signora). Dopo la retrocessione del 2011, andrà a rimpinguare la colonia argentina del Catania, guidata dal Cholo Simeone. Buon compleanno Sergio Sioux Almiron.

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