Il Bari di Barreto e Almiron che sembrava inarrestabile
7 Novembre 2021
25. Daniele PADELLI (1 presenza, 3 gol subiti)

Dopo una breve parentesi al Liverpool torna in Italia dove, prestato dalla Sampdoria, gira mezza Italia. Dopo l’esperienza ad Avellino, arriva al Bari per fare da vice a Gillet per due stagioni. Ritroverà Ventura e l’estremo difensore belga al Torino (oltre al suo testimone di nozze Meggiorini), dove da titolare metterà in luce buone doti e si meriterà alcune convocazioni dal commissario tecnico Conte.
26. Marco PISANO (1 presenza, 0 gol)

Il terzino sinistro vive il suo annus horribilis. Sono ormai lontani i bei ricordi vissuti in quel di Brescia. Pisano, infatti, cerca di ritornare agli antichi livelli, ma l’annata – iniziata con il Torino in Serie B, con cui racimola soltanto quattro comparsate in campionato – finisce peggio, trascorrendo tutto l’anno in panchina. Ventura gli concede tredici minuti solo alla penultima giornata contro l’Udinese, subentrando a Parisi.
27. Cristian STELLINI (10 presenze, 1 gol)

L’esperto difensore centrale arriva al Bari a fine carriera. Una carriera lunga, che inizia nel Novara di Del Neri ad inizi anni ’90 e prosegue con SPAL, Ternana, Como, Modena, Genoa ed appunto Bari. In Puglia conoscerà Antonio Conte, a cui si legherà a doppio filo come vice-allenatore. Con i galletti arriverà il suo unico gol in Serie A (contro la Fiorentina) ed il ritiro a fine stagione.
30. Riccardo ALLEGRETTI (17 presenze, 3 gol)

Prodotto del vivaio del Milan, il centrocampista meneghino si rivela un buon gregario per i biancorossi. Il suo vizietto del gol abbinato alla buona tecnica ed a un buon piede su punizione gli permetteranno di mettere a segno tre reti. A fine anno tornerà tra i cadetti, cedendo alle lusinghe del Grosseto.
69. Riccardo MEGGIORINI (30 presenze, 5 gol)

La seconda punta veronese non brillerà per il suo senso del gol, ma è fondamentale per i galletti in entrambe le fasi. Generoso nel pressing ed in ripiegamento, fa valere la sua buona tecnica negli uno-due con Barreto e risultandone la spalla ideale. Dopo una stagione, lascerà il Bari per il Bologna. Anche lui ritroverà Ventura al Torino, anni dopo. Vanta tre gettoni nelle nazionali giovanili.
77. Alessio SESTU (2 presenze, 0 gol)

Il centrocampista romano di origini sarde non riesce a trovar pace. Si impone nell’Avellino nella serie cadetta, ma gli irpini non riescono ad ingaggiarlo. Inizia così un lungo peregrinare alla ricerca di una nuova sistemazione e dopo i passaggi con la Reggina e il Vicenza, Sestu tenta d’impressionare Ventura. Missione ampiamente fallita, riuscendo a racimolare solo venti minuti complessivi nei match contro Catania e Roma.
88. Pedro KAMATA (14 presenze, 0 gol)

Pedro è un centrocampista che può svariare indifferentemente su entrambe le fasce. Ha il passaporto francese, ma gioca per la Repubblica Democratica del Congo, e viene prelevato dal Bari dopo tre ottime stagioni a Legnano, dove vince il torneo di Serie C2. Dopo un ottimo inizio, complice l’arrivo di Guberti vedrà meno in campo ma sarà comunque importante per la storica promozione del 2009. Anche in Serie A non sarà un titolare fisso, ma piuttosto una “ultima arma a disposizione” da schierare nei minuti finali a squadre stanche.
90. Edgar Anthony ALVAREZ (39 presenze, 3 gol)

Pedina fondamentale nel 4-2-4 di Ventura, l’esterno honduregno incanta con le sue sgroppate sulla fascia ed i suoi dribbling, un po’ meno per alcuni errori giganteschi sotto porta. Alvaretto, dopo l’arrivo in Italia ed un lungo girovagare, arriva al Bari dal Pisa dello stesso mister Ventura, il quale lo impiegherà con continuità anche in biancorosso. Edgar, dopo il passaggio al Palermo nel 2011, sarà titolare inamovibile della Nazionale centramericana fino al 2013.
99. Ferdinando SFORZINI (9 presenze, 0 gol)

Il Tagliagole – così detto per il suo modo di esultare – trascorre a Bari soltanto una stagione, spesso ai margini della rosa. Il centravanti di Tivoli, possente in area e difficile da contrastare nel gioco aereo, giocherà successivamente la Champions League con i romeni del CFR Cluj di Mandorlini prima di tornare in patria, al Grosseto, dove vivrà le sue annate più prolifiche.
di Giovanni Belgiovine

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