Il record dell’Ancona 2003-04: aveva 48 giocatori in rosa, ve li ricordate tutti?
10 Aprile 2022
10. Mads JØRGENSEN

Dopo la battaglia a colpi di carte bollate per definire il suo passaggio dal Brøndby, il trequartista si presenta ad Ancona in una forma fisica che definire carente appare un eufemismo. Nei sette mesi trascorsi nelle Marche, Jørgensen non riesce a disputare neanche un minuto, finché nel mese di febbraio non viene ceduto alla Stabaek in Norvegia, dove torna ad esprimersi come un tempo in Danimarca.
11. Dario BACCIN

Il difensore approda ad Ancona praticamente dopo un anno di inattività. Nel 2002, infatti, accetta di trasferirsi in Libia nell’Al-Ittihad di Tripoli, ma per questioni contrattuali rimane ai margini del progetto. Così decide di trasferirsi al Taranto in Serie C1 ma neanche con i pugliesi scende in campo. Così, viene impiegato con il contagocce: dopo cinque partite, infatti, il terzino destro viene ceduto ai cugini dell’Ascoli che militano nel campionato di Serie B.
12. Marco ROCCATI

Dopo aver difeso le porte di Empoli e Perugia, Marco torna in Italia nel 2001 per vestire la casacca del Napoli, ma non riesce a vedere mai il campo. Così l’anno successivo prova a farsi valere con l’Ancona, ma in due stagioni Roccati non vede mai il campo e l’unica testimonianza del suo passaggio nelle Marche si limita alle foto ufficiali. Ormai è nella fase discendente della sua parabola e anche il successivo passaggio alla Fiorentina si rivela infruttuoso.
12. Marco CERIONI

L’estremo difensore di Jesi fa ritorno nella sua terra dopo aver mosso i primi passi da professionista con il Bologna ed avere affrontato proficuamente un’avventura in Ecuador fra i pali dell’Emelec – l’ex squadra di Ivan Kaviedes – disputando anche due sfide di Copa Libertadores nel 1999. Dopo l’esperienza sudamericana, Cerioni torna per farsi trovare pronto ogni volta che c’è bisogno del suo contributo e nel 2000-01 esordisce in Serie B, beccando però otto reti in due match.
13. Giampiero MAINI

Il centrocampista che incantò Vicenza, conquistando con i Berici la Coppa Italia 1996-97, rinasce ad Ancona dopo un periodo di smarrimento che l’ha visto sì vestire le maglie, fra le altre, di Milan e Parma, ma sempre con ruoli da comprimario. È il 2002 quando i marchigiani lo rilevano a parametro zero e con Simoni in panchina, Gimmy si esalta segnando sette reti nelle ventidue uscite stagionali. In Serie A non riuscirà a ripetersi, segnando soltanto una rete in diciassette presenze.
14. Marco ESPOSITO

Il difensore tarantino, cresciuto nelle giovanili del Milan, approda ad Ancona dopo tre buone stagioni in quel di Cittadella. Le presenze, però, sono solo dodici. Tuttavia, Esposito riesce a lasciare un bel ricordo di sé e dopo alcuni mesi alla Triestina, lo acquista il Chievo Verona. Per lui, il direttore sportivo, Giovanni Sartori, ha parole di gran stima: «È il nuovo Barzagli». Peccato che la sua avventura in gialloblù duri un battito di ciglia. Viene, così, ceduto al Bari dove scrive le pagine più belle e al contempo più brutte della sua carriera: costretto a ritirarsi anzitempo a causa di un problema cardiaco, Esposito riceverà due squalifiche a causa del calcioscommesse.

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