Il Valencia sul tetto della Spagna: il trionfo firmato da un esordiente vincente
6 Aprile 2022
3. FABIO AURELIO Rodrigues

Brasiliano, terzino sinistro, arriva in Europa dopo le buone prestazioni alle Olimpiadi di Sydney del 2000. Un salto importante per questo giocatore abituato ai ritmi del campionato carioca. Progressivamente l’ex esterno del San Paolo scala le gerarchie della squadra spagnola. Gioca poco con Cuper, al contrario con Benitez prima prende le misure nell’anno del trionfo in Liga, poi esplode definitivamente arrivando a segnare la bellezza di otto reti, record personale, nel campionato successivo. Fa in tempo a vincere un’altra Liga, una Coppa UEFA e una Supercoppa Europea prima di trasferirsi in Inghilterra con il mentore Rafa al Liverpool. In Gran Bretagna le cose non vanno esattamente come in Spagna. Nonostante la presenza di Benitez il suo utilizzo cala, la concorrenza con Riise è dura da superare e inoltre i tanti infortuni mettono ancora più in difficoltà il difensore brasiliano.
4. Roberto Fabian AYALA

Una roccia. Ayala non faceva sconti a nessuno. In tanti temevano El Pirana, per quel suo modo di giocare che non dava respiro agli avversari. Difensore duro, determinato dotato di un’elevazione straordinaria che lo faceva eccellere nel gioco aereo Dopo i primi anni in Argentina il Parma lo porta nel palcoscenico europeo e lo gira subito al Napoli. Tre anni all’ombra del Vesuvio e poi il passaggio al Milan dove nonostante vinca uno scudetto non riesce mai a scendere in campo con una certa continuità. Completamente diverso la sua successiva parentesi spagnola. Sette stagioni al Valencia con due campionati, una Coppa UEFA e una Supercoppa Europea, in saccoccia, prima di passare al Saragozza e ritornare in Argentina. Con 115 presenze e sette reti è il quinto giocatore con più gettoni nella storia dell’Albiceleste dietro a Messi, Mascherano, Javier Zanetti e Di Maria.
5. Miroslav DJUKIC

Difensore serbo che in Spagna, prima di approdare al Valencia, era già ampiamente conosciuto, grazie alla sua entusiasmante esperienza vissuta al Deportivo La Coruña dove ha giocato la bellezza di sette stagioni vincendo una Supercoppa e una Coppa di Spagna. Un palmares che poteva arricchirsi ancora di più, con la Liga stagione 1993-94 ma con il suo Depor, Miroslav sbagliò un calcio di rigore che di fatto consegnò il campionato al Barca, all’ultima giornata proprio contro il Valencia, proprio quel Valencia che volle dargli una seconda chance, acquistando il suo cartellino ormai svincolato. Con gli Els Che un sodalizio lungo sei stagioni con il serbo che nonostante la fase calante della sua carriera riuscì a vincere il suo prima campionato spagnolo. Dopo il ritiro il Valencia gli dà un’opportunità come mister. Le cose però vanno male e dopo sole diciassette giornate viene esonerato.
6. David ALBELDA

Eterno, storico. Chi ama Valencia e il Valencia sicuramente ha perso la testa per questo centrocampista tutto cuore e polmoni. La bellezza di quindici stagioni messe al servizio della causa valenciana. Simbolo ed icona della squadra spagnola, ne diventa capitano nel 2001, dopo che Gaizka Mendieta saluta e si appresta a diventare uno dei più grossi pacchi della storia della Lazio. Come tutte le grandi storie d’amore però, anche fra Albelda e il Valencia ci sono stati momenti di delusione e forti contrasti alternati da grandi vittorie che restano indelebili nella storia del club. Fanno male le due finali di Champions League perse contro Real Madrid e Bayern Monaco, ma anche le tensioni e le liti con la società sotto la gestione di Ronald Koeman, che comunque non minano ciò che ha sempre dimostrato Albelda in questi anni, ossia un grande attaccamento verso la maglia del Valencia. E poi non vanno dimenticati i trofei conquistati in questi anni come la Supercoppa Europea, la Coppa UEFA, la Liga 2001-02 bissata nella stagione 2003-04 e infine la Coppa di Lega e la Supercoppa spagnola. Più di 480 presenze con un’unica maglia. Leggendario.
7. John CAREW

Dopo l’ottimo campionato precedente, il gigante norvegese stecca alla grande: il suo impiego risulta quasi controproduttivo per la causa valenciana. Dopo le undici reti in campionato, infatti, Carew riesce a finire sul tabellino dei marcatori in una sola occasione. Certo, sul suo bilancio incidono i numerosi incidenti di percorso che ne condizionano la stagione, ma Benitez deve guardare altrove nella sua stagione d’esordio se vuol trovare la via del gol.

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