Il Valencia sul tetto della Spagna: il trionfo firmato da un esordiente vincente
6 Aprile 2022
8. Ruben BARAJA

Un altro calciatore che non si è limitato in quanto attaccamento alla maglia del Valencia. Dieci anni sono tanti, tanto è durata l’esperienza da giocatore di Baraja a Valencia. Una vera e propria bandiera. Jolly di centrocampo capace di interpretare al meglio tutti i ruoli in mezzo al campo, dimostrando di avere una certa affinità con la via del gol. I suoi inserimenti nell’area di rigore avversaria creavano grossi grattacapi ai difensori avversari. Non è un caso infatti se le sue migliori realizzative bella Liga, coincidono con due trionfi dei ragazzi di Benitez in campionato. Nella stagione 2001-02 dopo un brutto infortunio si riprende alla grande realizzando sette gol in campionato dove spiccano le reti al Betis, e la doppietta Espanyol. Nell’annata 2003-04 fa ancora meglio. Oltre che bissare l’obiettivo di squadra con il Valencia, portandosi a casa la Liga, tocca il record personale.
9. Salvador SALVA Ballesta

L’innesto di Salva al centro dell’attacco valenciano giunge successivamente alla straordinaria prestazione fornita nella stagione precedente con la maglia dell’Atletico Madrid che, nonostante le sue ventuno reti, non è riuscito a ritornare in Liga secondo i tempi previsti. Ma tanto basta alla dirigenza di stanza al Mestalla per convincersi ed affidargli la maglia numero nove. Ma sarà un’annata che Salva vive fra mille difficoltà, non riuscendoci ad esprimere al meglio e, infatti, per lui parla il suo asfittico score in campionato: cinque gol in ventidue uscite. Francamente ci si attendeva qualcosa di più.
10. Miguel Angel ANGULO

È nato nelle Asturie, ad Oviedo, ma ormai Angulo è un valenciano doc. E lo si può tranquillamente affermare alla luce delle sue oltre quattrocento partite disputate con la maglia bianca e nera sulla pelle. È lui che accende la luce nel fulcro del campo, illuminando con lampi di classe cristallina il Mestalla ed è sempre lui che striglia la squadra quando si rilassa, lanciando alla carica per primo, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Le sue doti da trascinatore gli sono universalmente riconosciute e il suo rifiuto all’Arsenal nel 2004 lo ha fatto entrare ancor più nel mito dei tifosi valenciani.
11. Adrian ILIE

Il centravanti rumeno viene impiegato con il contagocce, ma quando viene chiamato in causa, non tradisce. Infatti, è il suo il gol che cambia il destino della sua squadra e di Rafa Benitez sulla panchina del Valencia. Finisce sul tabellino dei marcatori in due occasioni e, dopo l’urlo del Montjuïc, Ilie si congeda dal suo pubblico nella maniera migliore possibile. È l’ultima stagione di Adrian al Mestalla, dopo tre anni e mezzo caratterizzati da una promettentissima partenza che, però, con l’andar degli anni si è affievolita sempre di più. Alla fine si contano complessivamente trentotto reti in 115 uscite.
12. Carlos MARCHENA

Uno dei più forti difensori spagnoli di quel periodo, basta vedere i trofei nella sua bacheca personale. Nove stagioni che lo consacrano una leggenda del Valencia con cui supera la soglia delle trecento presenze in gare ufficiali. Le sue ottime stagioni non passano inosservate e Carlos riesce ad entrare nel giro della nazionale pigliatutto spagnola. Nel 2008 è tra i protagonisti assoluti della Spagna Campione d’Europa venendo inserito nella formazione ideale della competizione. Nel 2010 la Spagna bissa il successo con i Mondiali in Sudafrica, Marchena gioca meno grazie anche all’esplosione di Piqué ma i complessivi otto minuti contro Portogallo, Paraguay e Germania gli permettono di godersi la festa mondiale a tutti gli effetti. Difensore coraggioso, energico e sempre pronto a immolarsi per la causa come ben ricorderanno i tifosi interisti quando nella rissa del Mestalla nel post Valencia-Inter di Champions League, Marchena si beccò quattro giornate di squalifica per aver partecipato, anzi avviato, i tafferugli in campo.

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