Il Valencia sul tetto della Spagna: il trionfo firmato da un esordiente vincente
6 Aprile 2022
13. Andres PALOP

Il portiere di riserva. Almeno a Valencia. Da Cuper a Benitez passando per Ranieri, nella sua esperienza tra le fila degli Els Che gli allenatori sempre gli preferiscono il numero uno dai capelli biondo platino, Cañizares. Una volta trasferitosi al Siviglia, la musica cambia radicalmente. Con i Los Palanganas Palop si afferma nel panorama calcistico spagnolo ed internazionale, diventando una garanzia. Conquista tre titoli nazionali, una Supercoppa Europea e due Coppe UEFA. Proprio in questa competizione, contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, l’estremo difensore spagnolo a tempo scaduto sigla ila rete del momentaneo 2-2 per i suoi. Insieme a Amelia, Bodart, Enyeama, Peter Schmeichel e Zhevnov rientra nel circolo privato dei portieri che hanno segnato un gol su azione in Coppa UEFA – Europa League. Entra nel giro della Nazionale vincendo l’Europeo del 2008 seppur senza mai scendere in campo. La concorrenza di Casillas era troppo forte.
14. VICENTE Rodriguez Guillen

El Puñal de Benicalap è un soprannome che poco lascia alla fantasia degli avversari. Vederlo in azione vuol dire quasi sempre farsi infilare dalla sua velocità e dalla sua imprevedibilità. Cresciuto nella cantera del Levante, centro suburbano della Comunità Valenciana, Vicente è sbarcato al Mestalla nel 2000 mettendo subito in mostra il suo repertorio tecnico. Titolare sia con Cuper che con Benitez, il quale non può privarsi di una delle sue armi più affilate, il laterale si rivela utilissimo alla causa bianconera e gioca praticamente tutte le partite della stagione. Rimane al Valencia fino al 2011 quando poi tenta l’avventura oltremanica con il Brighton & Hove Albion prima di ritirarsi definitivamente due anni dopo.
15. Amedeo CARBONI

Icona italiana del calcio spagnolo. Da capitano giallorosso, dopo il ritiro di Giannini, a leggenda assoluta dei Los Murcielagos. L’età avanza, Amedeo spegne trentadue candeline, ma nonostante tutto decide di puntare su questa nuova avventura spagnola. Risultato? Scelta azzeccatissima. Nella penisola iberica il difensore aretino conquista una Coppa del Re, una Coppa Intertoto e una Supercoppa Europea sotto la guida di Claudio Ranieri, una Supercoppa Spagnola con Hector Cuper e soprattutto due campionati e una Coppa UEFA con Rafa Benitez. A Valencia diventa un’icona. Gli spagnoli lo amano. Alla fine collezionerà 245 nella Liga, segnando un solo gol, nel maggio del 2000 contro il Real Sociedad. Come al solito si aveva visto lungo quella vecchia volpe di Carlo Mazzone che ai tempi giallorossi gli gridava: «Amedé hai fatto quattro gol in 350 partite, n’do vai? Torna subito in difesa».
16. Dennis SERBAN

L’avventura del playmaker rumeno è ormai ai titoli di coda e il titolo addolcisce soltanto parzialmente anni fatti di delusione e rimpianti. Quando venne acquistato nel 1998, infatti, Serban era un perno della Nazionale dei Carpazi, oltre ad essere un punto di riferimento della Steaua Bucarest. Nel suo primo anno e mezzo viene immediatamente messo da parte, disputando soltanto undici match e solo il prestito al Villarreal lo rivitalizza. Tuttavia, nell’anno del titolo, Serban viene utilizzato ancor meno di un qualsiasi gregario, racimolando la miseria di tre presenze. Una circostanza che lo convince a cambiare aria a metà stagione, sposando la causa dell’Elche.
17. Juan SANCHEZ Romero

È uno dei bomber “di scorta” a disposizione di Benitez e, all’occasione, si fa sempre trovare pronto. Sebbene segni soltanto in quattro occasioni durante la stagione in esame, il suo apporto sarà fondamentale per l’assalto al titolo che si conclude più che felicemente al termine del torneo. La sua carriera si snocciola essenzialmente lungo la direttrice che unisce il Celta Vigo al Valencia che, a conti fatti, saranno gli unici club di cui vestirà le maglie, se si fa eccezione per l’unica stagione vissuta al Mallorca nella stagione 1993-94, all’alba della sua carriera.

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