Privacy Policy Il vivaio del Cesena è uno dei più sottovalutati d'Italia? Ecco i 25 miglior giocatori

Il vivaio del Cesena è uno dei più sottovalutati d’Italia? Ecco i 25 miglior giocatori

9 Dicembre 2021

Chi ce l’ha fatta, chi è stato una meteora, chi ha avuto una carriera più che dignitosa. Vivaio decisamente fertile quello del Cesena, che ha portato al calcio italiano numerosi giocatore che vale la pena ricordare. Ne abbiamo scelti 25, i migliori usciti fuori dal settore giovanile della squadra romagnola. Troverete nomi che potrebbero tranquillamente farvi tremare i polsi, per cui sedetevi e gustatevi questa golosa selezione.

Massimo AGOSTINI

Due anni di settore giovanile e il salto tra i grandi nel 1983. In tre stagioni col Cesena, colleziona settantotto presenze segnando diciannove reti, di cui tredici nella sola stagione 1985-1986 e molte d’astuzia, che gli valgono il soprannome di Condor. Viene così acquistato dalla Roma e con la maglia giallorossa disputa due campionati di A. Torna al Cesena nella trattativa che ha portato Ruggiero Rizzitelli alla Roma, e dopo due stagioni condite da ventidue gol (tra cui quello che vale la salvezza nella stagione 1989-1990, segnato all’ultima giornata contro il Verona) in cinquantanove partite, Agostini passa al Milan per sei miliardi. In rossonero esordisce nella vecchia Coppa Campioni e trionfa anche in Intercontinentale.

Massimo AMBROSINI

Pesarese, l’Ambrosini cesenate è un salto nel passato che rallegrerà la giornata dei più nostalgici. Ambro muove i primi passi tra le fila dell’Adriatico Pesaro, per poi entrare successivamente nel settore giovanile del Cesena, per cui gioca dal 1992 al 1994. Nella stagione 1994-95, a diciassetti anni, debutta in B totalizzando venticinque presenze e una rete, messa a segno contro il Lecce. Per il resto sarà novantanove per cento Milan. Un anno al Vicenza, con la semifinale della Coppa delle Coppe persa contro il Chelsea, e l’ultimo della carriera alla Fiorentina. Col Milan 489 presenze, trentasei reti, quattro scudetti, due Champions League, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club.

Daniele ARRIGONI

Difensore arcigno, muove i primi passi nel settore giovanile romagnolo che lo porteranno a collezionare quasi 100 presenze tra il 1977 e il 1984. Con il Cesena gioca in A, così come fece nella parentesi all’Udinese del 1979-80. Ancona, San Marino, Forlì, Siena, Monopoli le altre tappe di una carriera che si chiuderà alla Triestina. A solo trentacinque anni intraprende il percorso da allenatore, iniziando dal Castel San Pietro che tra il 1994 e il 1996 porta dall’Eccellenza alla D. Nel 2004-05 debutta in A sulla panchina del Cagliari, nel 2007-08 vince la B a Bologna e nel 2011-12 ritorna nella sua Cesena, col Cavalluccio Marino in A, subentrando all’esonerato Marco Giampaolo. Dopo la sconfitta casalinga contro il Milan per 3-1 e quattordici punti ottenuti nelle sue quattordici partite in carica, rescinde consensualmente il contratto.

Corrado BENEDETTI

La malattia, a soli 57 anni, lo ha prematuramente strappato alla vita. Che sino a quel momento aveva avuto per gran parte due colori. Cresciuto nel settore giovanile bianconero, debutta in A nel 1977, retrocede in B e resta sino al 1980. Tornerà per una sola una stagione nel 1982-83, poi proseguirà con Perugia, Catania, Trento, Pro Livorno e Forlì. Ma il Cesena era sempre nel suo cuore. Terminata la carriera agonistica, Benedetti torna a Cesena ed inizia ad allenare i Giovanissimi, quindi la Berretti (con cui vince il titolo nazionale) e la Primavera. Nel 1996 passa ad allenare la prima squadra, ed alla seconda stagione, nel 1998 vince la C1 riportando il Cesena tra i cadetti. E anche l’ultima esperienza terrena, prima della morte, fu nel 2013 la panchina degli Allievi regionali.

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