Privacy Policy Il vivaio del Cesena è uno dei più sottovalutati d'Italia? Ecco i 25 miglior giocatori - Pagina 2 di 7

Il vivaio del Cesena è uno dei più sottovalutati d’Italia? Ecco i 25 miglior giocatori

9 Dicembre 2021

Marco BERNACCI

Cesenate doc, sono cinque le annate che vive col Cesena. Tre in C1, protagonista nella terza che porta la promozione in B in coda al successo nella finale playoff contro il Lumezzane, e due in B, per un computo totale di 139 gare arricchite da trentasei reti. Lascia Cesena nel 2006 e da lì inizia un lungo peregrinare. Va a Mantova e nella stagione 2006-07 punisce con una doppietta proprio la sua ex squadra. Inizialmente in comproprietà tra Mantova e Cesena, nell’estate 2007 torna ad essere completamente del Cesena che ne cede però la metà all’Ascoli. Coi marchigiani gioca due grandi stagioni (2007-08, 2009-10, trentuno gol), intervallate dalla poco felice esperienza in A con i rivali (per il Cesena) del Bologna. Dopo il 2010 fa male con Torino, Livorno e Modena, e inizia la discesa. Bellaria Igea Marina in quella che era la Seconda Divisione, Forlì in D e poi ancora tanto dilettantismo. Nel 2017-18 gioca coi Tre Fiori nel campionato di San Marino.

Alessandro BIANCHI

Finisce laddove aveva iniziato, sulla corsia destra arata tantissime volte. Corsa, ma anche una qualità più discreta per il cervese che divide la sua crescita nel settore giovanile tra Cervia e Cesena. Nel 1985-86 l’esordio in C1, nel 1986-87 la promozione in B. Nell’estate 1988 il definitivo salto, perché lo acquista l’Inter di Giovanni Trapattoni, che per convincerlo lo chiamò direttamente a casa: al primo anno in nerazzurro vince lo scudetto dei record. Col numero sette, come le ali di un tempo, Bianchi diventa un pilastro dell’Inter. Ma al cuor non si comanda, e dopo otto anni a Milano fa ritorno a Cesena, chiudendo la carriera professionistica nel 2001. Curioso, come la prima gara in Nazionale, chiamato da Arrigo Sacchi, la giocò contro il San marino (era il 1992) proprio al Manuzzi di Cesena.

Davide BIONDINI

Soprannominato Biondo, nonostante la capigliatura e la barba rossa da vichingo, la carriera tra i grandi del Cesena da parte di Biondini è stata breve, ma comunque significativa. Dopo tutta la trafila debutta nel 2001-02 in C1, restando in bianconero sino al 2003. In quel di Cagliari dà il meglio di sé, giocando per il club sardo dal 2006 al 2012. Corridore indomabile della mediana, Biondo ha segnato anche la rete decisiva in Cagliari-Juventus 2-3 nella stagione 2008-09. Tra il 2014 e il 2018 gioca con il Sassuolo neopromosso in A, arrivando sino all’Europa League sotto la guida di Eusebio Di Francesco. Nel 2018 torna a Cesena: vince la D e riporta tra i professionisti il club della sua città.

Alex CALDERONI

Per scrivere di tutte le squadre con cui ha giocato probabilmente occorrerebbe una sola pagina a lui dedicata. Basti pensare che a quarantacinque anni suonati non ha ancora appeso al chiodo né gli scarpini, né soprattutto i guanti. Con il Cervia 2.0, una sorta di Cervia che ricalca quello del programma Campioni, milita nel campionato di Promozione. Tra il 1993 e il 1996 con Il Cesena non colleziona nemmeno una presenza, le prime da professionista le mette insieme nel 1996.97 con il Forlì. Gli anni migliori (e anche da titolare) li vive tra il 2001 e il 2007 con l’Atalanta. Inizialmente secondo di Max Taibi, ne prende il posto l’anno in cui la Dea retrocede in B. Protagonista anche nei due anni successivi, col ritorno in massima serie, nel 2007 passa al Treviso. Gioca due anni col Torino (2008-2010) e tra le altre torna al Cesena nel 2012 senza però mai calcare il campo.