Da Piatra Neamt a Rennes: la pazza Coppa Intertoto della Juventus
29 Ottobre 2022
6. Thierry HENRY
Vive da separato in casa, vittima dell’equivoco tattico fra lui ed Ancelotti. Il tecnico, infatti, lo impiega come cursore della fascia sinistra e invece l’ex Monaco scalpita per avanzare ed accentrare il suo raggio d’azione. Visto il generale stato d’impasse, la Juventus si guarda intorno per cercare un acquirente interessato al francese e il vertiginoso incrinarsi dei rapporti anche con la dirigenza bianconera, velocizza l’addio del francese. Dopo l’ennesimo match da ala con il Ceahlăul Piatra Neamt, Titì vive da separato in casa, quando bussa alla porta juventina l’Arsenal con un assegno da dieci milioni di sterline: pressoché la stessa cifra spesa per prelevarlo dal club del Principato. Tutti sono convinti di aver fatto un affare. Sicuramente quelli dell’Arsenal, dove ad attenderlo a braccia aperte c’è Arsene Wenger che lo aveva già allenato a Montecarlo.
7. Gianluca PESSOTTO
È un fedelissimo e beniamino del tifo juventino. È dal 1995 sulla sponda bianconera del Po e ha conquistato pareri positivi in tutti gli ambienti, nonostante il suo passato con la maglia del Torino. Gli allenatori che si succedono negli anni sulla panchina della Juventus lo adorano: è un professionista serio che lavora, si applica e non fa polemiche. E, soprattutto, si fa sempre trovar pronto quando è chiamato a dare il suo contributo. Terzino o centrocampista alto. Destra o sinistra non fa differenza. E anche con Ancelotti trova continuità d’impiego, disputando quattro partite su sei nell’Intertoto.
8. Antonio CONTE
È il capitano e l’anima dei bianconeri che affrontano l’inedita Coppa Intertoto. L’arrivo dei giovani non lo priva della titolarità e Ancelotti, infatti, lo impiega in occasione delle ultime quattro partite della manifestazione. Nella finale di ritorno contro il Rennes segna la rete del momentaneo 1-1 che smorza gli entusiasmi dei bretoni e mette al sicuro la qualificazione al tabellone della Coppa UEFA. Solo gli infortuni che lo falcidiano nel tempo lo costringono a dire basta nel 2004, avviandosi comunque ad una brillantissima carriera da allenatore.
9. Filippo INZAGHI
È il mattatore della Coppa Intertoto e, infatti, il suo ritorno a disposizione di Ancelotti pesa. Eccome. Dopo i primi 180 minuti senza particolari scatti contro il Ceahlăul Piatra Neamt, al ritorno in campo di SuperPippo la Juventus scioglie le briglie e segna reti a più non posso. Cinque delle nove reti rifilate al Rostov Rostselmash portano la sua firma (doppietta all’andata, tripletta al ritorno), mentre è l’eroe della finale d’andata grazie alla sua doppietta che abbatte il Rennes e spiana la strada della qualificazione verso la Coppa UEFA.
10. Alessandro DEL PIERO
Di sicuro è il più atteso del torneo. E lui fa di tutto per renderlo indimenticabile. Un infortunio lunghissimo, durato nove mesi, dà all’avventura della Juventus nella Coppa Intertoto un importantissimo significato in vista della stagione che sarà: Pinturicchio, infatti, ha l’opportunità di misurarsi con avversari di tutto rispetto per verificare che tutto sia rimasto come prima. E, guarda caso, il suo rientro è un mezzo trionfo: la Juventus è impegnata nel match di ritorno con il Rostov Rostselmash sul prato di Cesena e tutte le attenzioni degli oltre undicimila di fede bianconera sono tutte per il loro numero 10. Il quale li delizia con una prestazione indimenticabile, condita un gol, un assist e tantissime giocate. Cosa ci si poteva attendere di diverso?
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