Da Piatra Neamt a Rennes: la pazza Coppa Intertoto della Juventus
29 Ottobre 2022
16. Nicola AMORUSO
Quando Nicola viene convocato da Ancelotti per affrontare il primo turno contro i rumeni del Ceahlăul Piatra Neamt sa già che dovrà “tenere in caldo” il posto da centravanti per Filippo Inzaghi che sarà a disposizione soltanto dal turno successivo. Poi sarà libero di trovarsi una sistemazione in un’altra squadra: l’arrivo di Kovacevic, infatti, non lascia adito a speranze. Ed Amoruso svolge il suo compito al meglio che può, prima di salutare l’arrivo dei titolari e “consolarsi” con un’annata più che soddisfacente con la maglia del Perugia, con cui mette a segno ben undici reti in campionato in venticinque uscite. Nick ci sa sempre fare.
17. Ronnie O’BRIEN
Tredici minuti nel match di ritorno contro il Rostov Rostselmash per finire sugli almanacchi bianconeri. È quanto basta al centrocampista irlandese per lasciare un’impronta sbiadita nella storia della Juventus. Viene prelevato dal Middlesbrough e quando appena ventenne giunge alla corte della Vecchia Signora c’è già chi vede in lui l’erede di Liam Brady. Peccato che con il suo predecessore condivida soltanto la nazionalità e non certo il talento. Infatti, dopo questa fugace apparizione viene mandato in prestito al Lugano, poi al Crotone e infine al Lecco. L’ultimo tentativo viene fatto con la cessione al Dundee United, ma fallisce anche in Scozia e per questo nel 2002 viene sbolognato in MLS al FC Dallas.
18. Darko KOVACEVIC
Sono ben trentasette i miliardi che la Juventus mette sul piatto della Real Sociedad per aggiudicarsi le prestazioni del gigante serbo. Con i baschi il centravanti si è distinto sia per la freddezza sotto porta che per il colpo di testa, utile in fase di conclusione e come strumento di aggiramento delle difese: avere una torre come lui può essere una manna per Filippo Inzaghi. Con queste premesse, l’attesa per vederlo all’opera è altissima e l’occasione gli viene offerta dalla Coppa Intertoto: potrà così misurarsi coi suoi nuovi compagni di squadra e le attese della tifoseria. Segna un gol nelle sei partite disputate, ma il capolavoro lo compie in Coppa UEFA dove si laurea capocannoniere con ben dieci reti in otto partite che, però, non saranno sufficienti alla Juventus per andare oltre il quarto turno dove il Celta Vigo elimina i piemontesi con un 4-0 da antologia al Balaidos.
19. Juan Eduardo ESNAIDER
Giunto a Torino nel trambusto generale, con la Juventus in crisi di risultati e Marcello Lippi sul piede di partenza, l’attaccante argentino si rivela un pesce fuor d’acqua. Inadatto alle richieste della squadra, ben presto l’ex centravanti di Real Saragozza ed Espanyol si ritrova fuori dal giro dei titolari, fino a diventare quasi un peso per l’allenatore. Esnaider non riesce mai ad incidere nel suo anno trascorso all’ombra della Mole. Neanche durante la Coppa Intertoto che lo vede, infatti, impegnato per soli cinque minuti in occasione della finale di ritorno contro il Rennes, quando ormai la qualificazione al tabellone di Coppa UEFA era ampiamente sotto controllo.
20. Alessio TACCHINARDI
Se la Juventus riesce ad accedere alla Coppa UEFA, gran parte del merito la si deve al centrocampista di Crema. Infatti, è lui a salvare la Vecchia Signora dal possibile naufragio in casa del Ceahlăul Piatra Neamt con la rete del pareggio in trasferta che sarà decisiva nel momento fisiologicamente più difficoltoso per i bianconeri. Alessio si toglie addirittura la soddisfazione di segnare un’altra rete nei turni successivi: partecipa, infatti, alla fiera del gol contro il Rostov Rostselmash, segnando la rete del 2-1 al ritorno dagli spogliatoi e che darà il la al pokerissimo dei piemontesi sui russi.
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