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La classifica dei 100 calciatori più forti del XX secolo secondo gli inglesi

1 Febbraio 2022

90. Giacinto FACCHETTI (36 punti)

Quinto posto nella classifica del Pallone d’Oro 1968 per il simbolo nerazzurro. È facile raccontare la carriera di chi ha legato l’intera vita ai colori nerazzurri, da calciatore prima e da presidente poi. C’è solo l’Inter nella storia di Giacinto, legato a quei colori dal 1960 al 1978, terzino sinistro nella concezione moderna del termine, ottime doti offensive e abilità sull’intera fascia, 59 gol da difensore in carriera, tutti su azione. Il buon Cipe ha vinto con l’Inter quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Una espulsione nell’intera carriera, conferma dello stile e della correttezza che lo hanno sempre contraddistinto nelle sue scorribande sulla sinistra.

89. György SÁROSI (37 punti)

Classe 1912, questo la dice lunga dell’epoca a cui facciamo riferimento per parlare di questo centravanti ungherese, bomber del Ferencvaros e allenatore poi di numerose squadre in Italia. Con la Juventus vince in panchina lo scudetto del 1951-52.

88. Pat JENNINGS (37 punti)

Simbolo dell’Irlanda del Nord, è considerato tra i più grandi portieri di tutti i tempi. Watford, Tottenham ed Arsenal le squadre dove ha giocato, dopo gli inizi nelle giovanili nel Newry City. E’ nella  Hall of Fame del calcio inglese. La curiosità: con il Tottenham vanta una rete siglata contro il Manchester United nel Charity Shield del 1967.

87. Zbigniew BONIEK (37 punti)

Terzo al Pallone d’Oro 1982, quello vinto da Paolo Rossi. Nello stesso anno è passato dal Widzew Łódź alla Juventus, vero colpaccio per la Signora, l’asso polacco, soprannominato Bello di Notte dall’Avvocato Agnelli grazie alle sue spesso grandi serate di coppa, ha ben figurato nel nostro campionato, sia con i bianconeri che con la Roma. Protagonista al mondiale spagnolo, assente per squalifica nella semifinale contro l’Italia.

86. Sepp MAIER (38 punti)

Josef Maier o più semplicemente Sepp è stato un grandissimo portiere tedesco degli anni Sessanta e Settanta. Grazie alla sua agilità veniva soprannominato il Gatto di Anzig e con le sue parate ha contribuito ai successi del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca, vincendo con quest’ultima un Mondiale ed un Europeo consecutivi.

85. Ryan GIGGS (38 punti)

Con un mancino così devastante – che tanto si sposava alla sua grande duttilità tattica – l’esterno gallese ha fatto le fortune di Ferguson e del Manchester United. L’unica squadra vestita in tutta la sua carriera. Fin dalle giovanili. E di cui è diventato, inevitabilmente, uno dei migliori giocatori della sua storia, con trentasette trofei e 161 gol in 910 presenze. Una leggenda assoluta, un leader nello spogliatoio che resterà per sempre scolpito su pietra nella storia dei Red Devils.

84. Paulo Roberto FALCÃO (38 punti)

Quello che si definisce un giocatore universale. Regista, allenatore in campo, testa alta, visione di gioco, eleganza, interdizione e costruzione, questo è stato il Divino nelle sue esperienze in campo, in particolare alla Roma, dove entra nel mito con lo scudetto del 1982-83. Tra i più grandi di sempre.

83. Jim BAXTER (38 punti)

Uno dei più grandi giocatori del calcio scozzese, con l’apice della carriera raggiunto nel quinquennio ai Rangers, dal 1960 al 1965. Centrocampista tecnico e grintoso, come da tradizione britannica, Baxter ha cominciato con i Raith Rovers prima di Ibrox Park, poi Sunderland, Vancouver Royal Canadians, Nottingham Forest e di nuovo Rangers, prima di chiudere la carriera.

82. Francisco GENTO (40 punti)

E’ tra i più grandi calciatori spagnoli di sempre. Di ruolo attaccante, bandiera del Real Madrid, Gento è detentore di svariati record, tra i quali quello delle vittorie della Liga (ben 12 campionati vinti) e di Coppe dei Campioni (che sono 6), trofeo a cui ha partecipato per quindici volte consecutive, disputando otto finali. E’ recentemente scomparso.

81. Edgar DAVIDS (40 punti)

Nel 1996, approfittando della nuova legge Bosman, il Milan fa il colpaccio e tenta di nuovo la fortuna pescando nuovi talenti in Olanda. Dopo il trio delle meraviglie composto da Van Basten, Gullit e Rijkaard, la dirigenza rossonera attinge a piene mani dal vivaio dell’Ajax portandosi a casa Reiziger e Davids, mentre nella sessione successiva arrivano anche Kluivert e Bogarde. Tutti e quattro, purtroppo, si rivelano dei buchi nell’acqua. Il Pitbull, però, non si è certo arreso di fronte al primo ostacolo e, durante la sessione autunnale di mercato del campionato 1997-98, viene frettolosamente ceduto alla Juventus. Beh, a Torino, Edgar diventa leader dello spogliatoio, rivelandosi uno dei migliori interpreti nel suo ruolo su scala mondiale.

Tanti campioni, tutti insieme, non li avete mai visti: pronti per la prossima pagina? Al numero 80 un grande del nostro torneo (e non solo!)