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La classifica dei 100 calciatori più forti del XX secolo secondo gli inglesi

1 Febbraio 2022

30. John CHARLES (212 punti)

  Uno dei migliori calciatori gallesi e britannici della storia, si distinse per un record incredibile. Nel corso della sua carriera non venne mai ammonito ne mai espulso. Soprannominato King John e, durante la sua avventura nella Juventus, Gigante Buono, Charles fece parte, insieme a Giampiero Boniperti e Omar Sívori, del cosiddetto Trio Magico, uno dei più prolifici reparti d’attacco della storia della Juventus e del campionato italiano. In bianconero vinse tre scudetti e due Coppe Italia. Fu terzo nella classifica del Pallone d’Oro 1959.

29. Ruud GULLIT (221 punti)

Pallone d’oro 1987, centrocampista totale, senza ombra di dubbio uno dei più forti della storia del calcio. In accoppiata col “gemello” Frank Rijkaard, sia nel Milan che con l’Olana scrisse pagine memorabili. Soprannominato Tulipano Nero, Gullit si mise in mostra nel Milan di Sacchi tra il 1987 e il 1993 vincendo in rossonero due Coppe Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.

28. Zinedine ZIDANE (238 punti)

Semplicemente un artista del pallone, fenomeno autentico, dieci sulle spalle, l’erede designato di Michel Platini. In una famosa pubblicità di pneumatici per automobili recitava il detto “la potenza è nulla senza controllo”. E il suo controllo della sfera, era da paura. Vincente con la Juventus, con il Real Madrid di cui è divenuto anche tecnico vincendo in panchina la bellezza di tre Champions League, e soprattutto vincente con la Francia con un Mondiale in Francia 98 e gli Europei dei Paesi Bassi nel 2000, in finale proprio contro l’Italia.

27. JAIRZINHO (248 punti)

Da erede di Garrincha, ha scritto la storia del Botafogo. Col Brasile ha vinto i Mondiali del ’70. È ricordato a livello internazionale soprattutto per essere stato uno dei 5 numeri 10 del Brasile spettacolare del 1970, che a Città del Messico si laureò campione del Mondo travolgendo 4-1 in finale l’Italia. In quel Mondiale Jairzinho, ‘Il piccolo Jair’, realizzò ben 7 reti, ed è stato il vicecapocannoniere alle spalle di Gerd Müller.

26. ROMÁRIO de Souza Faria (257 punti)

Classe, gol e fantasia. Impossibile racchiudere in poche righe il palmares di questo attaccante brasiliano, grande in Europa con le maglie di PSV Eindhoven e Barcellona. Campione del Mondo con il Brasile nel 1994, letale in coppia con Bebeto, non si possono neanche contare i titoli di capocannoniere vinti nei vari tornei.

25. Gheorghe HAGI (293 punti)

Seppur non vinca, per una questione di pochi mesi la Coppa dei Campioni con la maglia dello Steaua nel 1986, Hagi ha rappresentato con le sue giocate ed il suo atteggiamento fortemente carismatico, il simbolo del nuovo calcio rumeno. Un paese che a seguito della caduta di Ceasescu intendeva aprirsi all’occidente. E con la sua nazionale di calcio, al mondo intero. Il fantasista giocherà col Real, il Barcellona ed il nostro Brescia. Fino a portare a fine carriera il Galatasaray ad aggiudicarsi i primi titoli europei per il calcio turco (Coppa Uefa e Supercoppa Europea, la prima giocata da una squadra vincitrice della Uefa contro la vincitrice della Champions League).

24. Eric CANTONA (299 punti)

L’addio al calcio prima dei trentun anni; il colpo volante al tifoso fascista del Crystal Palace che lo insultò; un primo addio al calcio annunciato a venticinque anni, dopo esser stato squalificato per aver lanciato la palla addosso a un arbitro. Eric Cantona, The King, era così. Seconda punta di grande qualità e personalità, visse il periodo migliore al Manchester United, ma ha vinto ovunque: con l’Auxerre, il Montpellier, l’Olympique Marsiglia e il Leeds United, nello storico campionato del 1992. Un genio calcistico che dopo l’attività agonistica ha sviluppato anche l’attività di attore. Iniziata – in maniera indimenticabile – con lo spot Nike del 1996, quando Cantona, col suo gesto simbolico di alzarsi il colletto della maglia, liberava il mondo dai demoni con un tiro risolutivo.

23. Gabriel Omar BATISTUTA (300 punti)

Giù il cappello dinanzi al Re Leone. Forse il vero simbolo della Serie A degli anni ’90. Fedelissimo alla Viola, tutti ricordano le sue lacrime sotto la Curva Fiesole quando riuscì a battere il record di reti con la maglia della Fiorentina di Kurt Hamrin. Gli mancò solo la soddisfazione di potersi cucire uno Scudetto sul petto. Eppure riuscì a sfiorare quel tricolore nella stagione 1998-99, se non fosse stato per un infortunio che rallentò la corsa dei toscani, poi sopravanzati da Milan e Lazio. La Fiore deve le più grandi soddisfazioni della sua storia recente a lui, così come l’argentino deve tutto alla società toscana che l’ha pescato dal Boca Juniors nel 1991. Dopo un breve periodo di adattamento, il numero 9 ha iniziato a segnare a raffica, come non si vedeva dai tempi di Baggio da quelle parti. Rimase anche durante l’annata di purgatorio della Serie B nel 1993-94, mentre l’anno successivo riuscì addirittura a vincere la classifica marcatori con ventisei acuti. Rimase a Firenze fino all’inizio del Millennio, suggestionato dalla possibilità di poter vincere un campionato con la Roma di Capello, Totti e Montella. E così fu, al termine di quella cavalcata entusiasmante. La sua mitraglia risuonò per venti volte sotto i tifosi giallorossi, poi il lento declino, fino alla chiusura nel 2003 con la maglia dell’Inter.

22. Kenny DALGLISH (334 punti)

Calciatore prima e allenatore poi. In entrambi i ruoli, tra i più vincenti di sempre. Scozzese, Attaccante, da giocate divide la carriera tra Celtic e Liverpool, impossibile anche solo pensare di elencare tutti i trofei vinti: scegliamo le tre Coppe dei Campioni vinte con i Reds. Vera e propria icona del calcio britannico.

21. Paolo MALDINI (345 punti)

Con qualsivoglia aggettivo rischiamo di essere riduttivi, per cui ci limitiamo a citare i dati inconfutabili di cui tutti disponiamo: sette Scudetti, una Coppa Italia, cinque Supercoppe Italiane, cinque Champions League, cinque Supercoppe UEFA, tre Coppe Intercontinentali, tutto con la maglia numero 3 del Milan, dal 1984 al 2009, per un quarto di secolo meraviglioso.

Mettetevi seduti, qui la faccenda si fa seria: chi troverete insieme al nostro Roberto Baggio?