La classifica dei tedeschi “italiani” con la carriera migliore
1 Maggio 2020
10. Andreas MÖLLER
Arriva in Italia dall’Eintracht Francoforte nel 1992, acquistato per 3,5 miliardi di lire dalla Juventus, suo unico club italiano. Nelle sue due stagioni nella Torino bianconera, totalizza la bellezza di trenta reti fra campionato e coppe, inoltre vince una Coppa UEFA in cui sigla alla sua Borussia Dortmund in finale di ritorno, la rete del 3-0 finale che vale il suo unico trofeo juventino.
9. Matthias SAMMER
Appena sei mesi in maglia nerazzurra, sufficienti per far comparire Matthias Sammer è nella lista. Sì, perché il ragazzo arrivato nell’estate 1992 dallo Stoccarda, nella sua brevissima parentesi all’Inter ha totalizzato la bellezza di undici presenze e quattro reti: non male per un uomo dai compiti prettamente difensivi e dall’istinto offensivo. Fu proprio questa sua propensione all’attacco, sommata ad un duro ambientamento, che fu alla base dei dissidi con l’allora tecnico dell’Inter, Osvaldo Bagnoli, che sancì la fine della sua esperienza milanese.
8. Stefan EFFENBERG
Il colosso biondo approda a Firenze via Monaco di Baviera nell’estate del 1992. Tuttavia, nonostante la presenza di giocatori di talento come lo stesso Effenberg, Laudrup e Batistuta, la Fiorentina retrocede rocambolescamente in Serie B. La delusione è cocente, ma il tedesco non abbandona la Viola e, anzi, dà il suo cospicuo contributo alla causa per tornare immediatamente in Serie A, anche grazie alle sue sette reti messe a segno tra i cadetti con la fascia di capitano al braccio. Dopo USA ’94, Effenberg saluta l’Italia per tornare in patria, vestendo la maglia del Borussia Mönchengladbach.
7. Jürgen KLINSMANN
Quel caschetto biondo con la maglia nerazzurra che attacca l’area di rigore, ce lo ricordiamo tutti. Giunge in Italia nel 1989 per vestire la maglia dell’Inter e completare il trittico tedesco in nerazzurro in risposta allo splendido trio di Tulipani dei cugini rossoneri. Nei tre anni a San Siro, Jürgenvince una Coppa UEFA, una Supercoppa Italiana e trentaquattro reti nel massimo campionato. Dopo l’addio al termine del torneo 1991-92, Klinsmann torna in Italia nel 1997, vestendo la maglia della Sampdoria. L’esperienza sotto la Lanterna, però, si esaurisce nel giro di pochissimi mesi e a gennaio saluta i blucerchiati per tornare al Tottenham.
6. Karl-Heinz RUMMENIGGE
Quando arriva in Italia, nel 1984, Kalle ha già vinto tutto: Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale ed Europei. Il presidente dell’Inter, Ernesto Pellegrini, mette sul piatto quasi nove miliardi di lire per aggiudicarsi le prestazioni dell’asso del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca. Era considerato il più forte attaccante degli anni ’80 ed i due Palloni d’Oro consecutivi (1980 e 1981) ne sono la prova. In tre campionati mette a segno ventiquattro reti. I numerosi infortuni, purtroppo, lo bloccano spesso e volentieri, ma quando è in campo Rummenigge fa davvero tremare le difese avversarie.
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