La classifica marcatori della Premier League 2002-03 è meravigliosa
9 Ottobre 2020
Gianfranco ZOLA (Chelsea) – 14 reti
Dopo gli esordi nella Nuorese e nella Torres, nel 1989 arriva il grande salto. La Serie A bussa alle porte del trequartista sardo con le fattezze del Napoli di Maradona e Careca. Il secondo Scudetto è anche opera sua: il suo piedino magico firma due gol in quella antologica stagione del campionato italiano. Il dopo-Maradona mette a nudo le criticità finanziare del sodalizio partenopeo e il fantasista sardo si trasferisce a Parma, contribuendo alla crescita del club in Italia e in Europa. La sfortunata espulsione contro la Nigeria ai Mondiali del 1994 e il rigore sbagliato contro la Germania ad Euro ‘96 in Inghilterra non scalfiscono la tempra di Gianfranco Zola che a trent’anni viene acquistato dal Chelsea per la cifra di dodici miliardi e mezzo di lire. Con la maglia dei Blues inizia una seconda vita calcistica per Zola. Osannato come uno dei migliori stranieri sbarcati in Premier League, l’avventura londinese di Zola si concluse nel 2003 a trentasette anni con 311 gettoni e ottanta gol totali. In campionato sono faville: sono 229 le presenze e cinquantanove i gol per il sardo. Il talento di Zola sarà determinante per il terzo posto in campionato del 1998-99 e la Coppa delle Coppe del 1997-98: è suo il gol decisivo nella finale contro lo Stoccarda. Nel 2002-03 i quattordici gol del trequartista sardo daranno al club londinese il quarto posto in campionato, utile per gettare le basi del Chelsea vincente degli anni successivi. Il campioncino di Oliena fa ritorno nella sua Sardegna, giusto il tempo di riportare in Serie A il Cagliari e appendere le scarpette al chiodo. Nel 2004 ha ricevuto l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per i meriti sportivi conseguiti con la maglia del Chelsea durante la sua permanenza in Premier League dal 1996 al 2003.
Paul SCHOLES (Manchester United) – 14 reti
Nasce nel 1974 nella città di Salford, nella contea di Greater Manchester. Per i tifosi dei Red Devils, Paul Scholes è Silent Hero, l’eroe silenzioso. In diciannove stagioni coi mancuniani Paul ha vinto undici campionati, due Champions League, totalizzato 719 presenze e segnato 155 gol, scores eccezionali per un centrocampista per quanto duttile, veloce, arcigno e dotato di grandissima visione di gioco. Nella stagione 2002-03 realizza quattordici gol in campionato, il suo record personale. Scholes risultò essere il secondo miglior marcatore dello United dopo Van Nistelrooy, nonostante in rosa ci fossero calciatori sicuramente più dotati sotto porta: pensiamo a Solskjaer, Giggs, Beckham o Veron. Bandiera di un calcio che probabilmente non c’è più, Paul Scholes ha legato la propria carriera al mitico Old Trafford. Nella classifica all-time dei giocatori con più presenze con la maglia dello United, Scholes si piazza al terzo posto solo dietro a due mostri sacri come Ryan Giggs e Bobby Charlton.
Harry KEWELL (Leeds United) – 14 reti
Harry nasce nel 1978 a Sydney. Buon centrocampista e all’occorrenza seconda punta, tira i primi calci nel Marconi Stallions, squadra australiana sostenuta all’epoca dalla folta comunità italiana presente nella Terra dei Canguri e in cui hanno giocato a fine carriera alcuni calciatori italiani come Roberto Vieri, Pierluigi Di Già, Andrea Icardi e Angelo Colombo. Nelle giovanili del club australiano hanno mosso i primi passi vecchie conoscenze della nostra serie A come Paul Okon, Frank Farina e Christian Vieri ha fatto parte del club nel 1987-88. Harry Kewell sbarca in Inghilterra a metà anni Novanta per sostenere un provino col Leeds United, squadra di cui diventa stella di prima grandezza. Con i Whites raggiunge la semifinale di Champions League 2000-01. Insieme al connazionale Mark Viduka forma una coppia d’attacco eccezionale, particolare per la nazionalità di entrambi: mai si era vista una coppia di australiani essere così determinanti nel campionato inglese. La tappa successiva è Liverpool, sponda Anfield. Con il club che più di ogni altro rappresenta classe operaia vince la Champions League nel 2005, in quella pazza notte di Istanbul che i tifosi del Milan faticano a cancellare. Il calciatore australiano rimarrà cinque stagioni lungo il Mersey. Stanco della pioggerella inglese, Harry vivrà gli ultimi scampoli di carriera al Galatasaray prima di far il percorso più naturale che un uomo possa fare: il ritorno a casa, a Melbourne, in Australia, là dove tutto era cominciato vent’anni prima.
Robbie KEANE (Leeds United e Tottenham Hotspur) – 14 reti
Il suo nome familiare anche alle nostre latitudini. In patria è quasi un Dio e la patria di Keane è quella terra meravigliosa e verde che ha come capitale Dublino. Con l’Eire, Robbie partecipa a un Mondiale e a due Europei. Detiene sia il record di presenze che di gol. Giovane promettente in seconda divisione con la maglia del Wolverhampton Wanderers, viene acquistato dal Coventry City in Premier League prima di passare per la cifra record di trentuno miliardi all’Internazionale di Milano. Con i nerazzurri non è mai stato vero amore: l’esonero di Lippi, la stagione turbolenta, il campo visto col contagocce. Dopo solo quattordici partite e appena tre gol, il giovane talento irlandese si trasferisce al Leeds United. Anche a Elland Road le cose non vanno benissimo: i debiti del club costringono la dirigenza a smantellare i pezzi pregiati della squadra e Keane finisce al Tottenham Hotspur dove mette radici. Dal 2002 al 2011 – esclusi un paio di prestiti al Liverpool e al Celtic di Glasgow – saranno 306 le presenze e 122 i gol segnati dal capitano dell’Irlanda con la maglia degli Spurs. Dopo sei stagioni in California con i Los Angeles Galaxy, Robbie Keane ha chiuso la carriera nel campionato indiano nel 2018.
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