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La classifica marcatori delle qualificazioni ai Mondiali 2006

30 Marzo 2021

Andres OPER (Estonia – 7 gol)

Il miglior realizzatore della storia della nazionale estone con 38 gol in 135 presenze. Grazie ai suoi gol l’Estonia si classifica quarta nel suo raggruppamento a sole sei lunghezze dal posto play-off. Oper tira i suoi primi calci al pallone nel Flora Tallin prima di trasferirsi in Danimarca, nell’Aalborg, con cui disputa delle buonissime stagioni. Dopo la non brillante parentesi nelle fila della Torpedo Mosca trova delle ottime annate in Olanda con la maglia del Roda, dove scende in campo per 103 volte segnando 32 gol. Nella seconda parte della sua carriera gioca con le maglie di Shangai Shenua, ADO Den Hag, AEK Larnaca e Nea Salamis.

Adrian MUTU (Romania – 7 gol)

Come Dottor Jekyll e Mister Hyde, due personalità all’interno di un corpo, fortissimo in campo, troppo fragile fuori. La sua carriera è marchiata dai “se”, ma nonostante tutto Adrian ha saputo regalare gioie e magie a tutti coloro che ne hanno saputo apprezzare le gesta in campo, senza dare peso a quello che accadeva fuori. Fin dalle primissime esperienze in patria gli addetti ai lavori si accorgono che il calcio rumeno gli sta stretto, e cosi’ arriva l’ occasione della Serie A a soli 20 anni. Resta da noi per dodici stagioni, intervallate dall’esperienza londinese con il Chelsea, tra Inter, Parma, Livorno (dove non scende mai in campo), Juventus, Fiorentina e Cesena. Lascia il calcio giocato con varie esperienze in patria dopo essere passato per Ajaccio. In nazionale è il recordman di marcature al pari di Georghe Hagi con 35 gol. Le sue sette realizzazioni nelle qualificazioni non furono sufficienti per il passaggio alla fase finale del mondiale.

Fredrik LJUNGBERG (Svezia – 7 gol)

We love you Freddie, because you’ve got red hair”. Cantavano così i tifosi dell’Arsenal a Ljungberg, nel lungo periodo in cui rese la sua cresta rossa un icona sia personale, che di quella grandissima squadra che è stata l’Arsenal nei primi anni del nuovo millennio. Il modo in cui Wenger lo acquistò dall’ Halmstad appartiene a una normalità che oggi sembra quasi preistorica, dopo una partita giocata tra Svezia e Inghilterra, dove Freddie si mise in mostra attirando appunto le attenzioni del tecnico dell’Arsenal. Il resto è storia, con i Gunners a vincere in patria e a sfiorare uno storico successo in Champions League. Terminata la lunga militanza inglese, Ljungberg chiude la sua carriera con esperienze intercontinentali, tra Stati Uniti, India e Giappone. Esordisce in nazionale nel 1998, partecipando a tre edizioni degli europei e due dei mondiali, tra cui proprio quello del 2006, classificandosi come migliore seconda nel girone delle qualificazioni e ottenendo l’accesso dalla porta principale.

Tomasz FRANKOWSKI (Polonia – 7 gol)

Forse per scelta tecnica, forse per motivazioni extra-calcistiche o forse per un calo di forma nel momento clou, curiosamente il capocannoniere della Polonia alle qualificazioni – in coabitazione con Zurawski- non venne convocato dal tecnico Pawel Janas per la rassegna iridata in Germania, scelta che destò qualche critica nella stampa locale. Eppure tanto bene aveva fatto Frankowski in quel biennio con la maglia del Legia Warsavia, club con cui ha legato la parte centrale e migliore della sua carriera, cominciata e conclusa nella squadra della sua città, il Jagiellonia Bialystok. In mezzo, le esperienze non brillantissime con Strasburgo, Elche, Wolverhampton e Tenerife. Oltre le sette reti messe a segno nel girone, gonfia la rete altre tre volte con la maglia della Polonia, per un totale di ventidue presenze e dieci gol.

CRISTIANO RONALDO dos Santos Aveiro (Portogallo – 7 gol)

I record di Cristiano Ronaldo sono in continuo aggiornamento sia con i club che con la nazionale, in cui fa il suo esordio nel 2003 a soli diciotto anni, partecipando – ad’oggi – a quattro europei e altrettanti mondiali. Il punto più alto con la maglia della Seleçao das Quinas è certamente lo storico trionfo ad Euro 2016 in finale contro i padroni di casa della Francia. È il secondo miglior marcatore di sempre considerando tutte le squadre nazionali, dietro solo all’iraniano Alì Daei. Nelle qualificazioni a Germania 2006, quando Cristiano ha solo 19 anni, si rende protagonista di ottime prestazioni, contribuendo alla vittoria del girone della sua squadra. Fu un ottimo mondiale sia per lui che per la nazionale lusitana, che si classificò quarta.