La classifica marcatori delle qualificazioni ai Mondiali 2006
30 Marzo 2021
Dimitar BERBATOV (Bulgaria – 7 gol)
Quando aveva il pallone tra i piedi, Berbatov non sentiva la differenza tra giocare ad Old Trafford o nel cortile di casa sua. Sir Alex Ferguson, che di talenti ne ha visto qualcuno, dichiarò che se solo avesse avuto più voglia, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa su un campo da calcio. E di cose da stropicciarsi gli occhi Dimitar ne ha fatte anche senza quella fame, quella garra di chi vuole conquistare tutto. Figlio d’arte, nasce in una famiglia molto sportiva e sin da piccolo dimostra di saper dare del tu al pallone da calcio. Dopo gli esordi nel Pirin Blagoevgrad passa al Cska Sofia, dove disputa due ottime stagioni che portano il Bayer Leverkusen ad investire su di lui per il proprio attacco. Nei cinque anni in Germania Berbatov sfiora la vittoria della Champions League nella finale di Glasgow contro il Real Madrid nel 2002, prima di passare in Premier League nell’estate del 2006 e vestire le maglie di Tottenham, Manchester United e Fulham. Le battute conclusive della sua carriera lo vedono militare nel Monaco, PAOK Salonicco e Kerala Blasters. In nazionale segna la prima delle sue 48 reti (miglior marcatore al pari di Bonev) il 12 febbraio del 2000 contro il Cile, a soli diciannove anni. L’unico torneo importante a cui prende parte con la Bulgaria è Euro 2004, i suoi sette centri nelle qualificazioni a Germania 2006 non furono infatti sufficienti a superare il girone.
Zlatan IBRAHIMOVIC (Svezia – 8 gol)
A 39 anni suonati Ibra è ancora lì a fare sportellate con i difensori avversari e a guidare una squadra intera, ne è passato di tempo da quel lontano 1999, anno dell’esordio con il Malmo. Da quel momento in poi, una carriera in costante crescendo, fatta di gol e trofei senza distinzione di maglia o campionato. Gioca in cinque tra i top campionati europei, vestendo le maglie dei club più rappresentativi di ogni nazione, dall’Ajax al Manchester United, passando per Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint German, oltre all’esperienza americana nei Los Angeles Galaxy. È anche uno dei giocatori più rappresentativi di sempre della Svezia con la quale ha giocato 117 volte andando in rete in 62 occasioni, di cui otto proprio in queste qualificazioni. Gol rivelatisi di fondamentale importanza per la partecipazione della Svezia al mondiale.
Alexei EREMENKO (Finlandia – 8 gol)
Nato in Russia, l’attaccante classe ‘83 acquisisce la cittadinanza finlandese nel 2003, appena un anno prima dell’inizio delle qualificazioni ai mondiali. La scelta si rivela azzeccatissima, perché nonostante la Finlandia non riesca a staccare il biglietto per le fasi finali del mondiale, i gol di Eremenko danno un enorme contributo per l’ottimo cammino dei Gufi Reali in un girone oggettivamente complicatissimo, che li vede terminare al quarto posto dietro le più quotate Olanda, Repubblica Ceca e Romania. I tifosi del Lecce, e non solo, si ricorderanno di lui per le due stagioni in Salento tra il 2004 e il 2006, dove veste la maglia giallorossa per 35 volte. Oltre all’esperienza italiana, ha giocato in vari club russi e finnici.
Jan KOLLER (Repubblica Ceca – 9 gol)
99 presenze, 55 gol. Più di un gol ogni due partite per Dino con la maglia della sua nazionale. Il primo arriva già all’esordio il 9 febbraio del 1999, nell’amichevole contro il Belgio. Partecipa da protagonista ad Euro 2004, dove firma due gol contribuendo al raggiungimento della semifinale, persa solo ai tempi supplementari contro la Grecia futura vincitrice, e alle cinque reti del compagno di reparto Milan Baros, che grazie all’ottima intesa con Jan si laurea capocannoniere della manifestazione. Due anni dopo la Repubblica Ceca non buca l’appuntamento con il mondiale. Nelle qualificazioni Koller è il capocannoniere di una squadra matura che vuole provare a giocarsi le sue carte in Germania, ma la sfortuna non permise al bomber ceco di dare una mano ai suoi compagni a causa dell’infortunio subito nella partita d’esordio. Ah, è il miglior marcatore di sempre della sua nazionale.
Pedro Miguel Carreiro Resendes PAULETA ( Portogallo – 11 gol )
Il re della classifica marcatori in queste qualificazioni è il bomber portoghese. È stato per anni il terminale offensivo di una squadra composta da grandissimi talenti, l’uomo che concretizzava le giocate e gli assist dei vari Deco, Figo, Rui Costa e Simao. Prima dell’avvento di CR7 ha detenuto il record di marcature con la maglia del Portogallo, superando addirittura una leggenda come Eusebio. Dopo il grande rimpianto dell’Europeo giocato in casa e perso in finale Pauleta trascina il Portogallo alla comoda vittoria del girone di qualificazione al mondiale segnando la bellezza di undici gol in dodici partite, senza l’ausilio dei calci di rigore. Nasce nelle isole delle Azzorre, più precisamente a Ponta Delgada, la più importante dell’arcipelago, dove muove i primi passi calcistici nell’ Uniao Micaelense, prima di fare il salto di categoria passando all’Estoril Praia. Nel 1996 si trasferisce in Spagna, dove in quattro stagioni veste le maglie di Salamanca e Deportivo la Coruña, ma il poco feeling con l’altro bomber Roy Maakay lo convince a cercare fortuna in Francia, nel Bordeaux prima e nel PSG poi, dove chiude la carriera nel 2008. A livello di club ha segnato più di 200 gol totali, che ne fanno uno dei “numeri nove” portoghesi più forti di sempre.
Federico Chinghine
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