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La leva calcistica del ’78

31 Marzo 2021

Emile HESKEY

Un gigante buono. Heskey è stato uno degli attaccanti con più presenze della nazionale inglese. Dopo la tanta gavetta a Leicester, sua città natia, il Liverpool lo sceglie e lo affianca a Michael Owen. Insieme al Golden Boy compone una coppia letale, caratterizzata dalla rapidità di Michael e dalla prepotenza fisica di Emile. Assieme conquistano diversi titoli, tra cui la folle Coppa UEFA del 2001 e la Supercoppa UEFA, dove siglerà anche una rete. Un solo grande rimpianto nella sua carriera: essere ceduto nella stagione che avrebbe portato il Liverpool alla conquista della Champions League ai danni del Milan.

Kakhaber KALADZE

Condivide con Shevchenko, suo ex compagno di squadra nella Dinamo Kiev e nel Milan il primato di primo ex-sovietico ad aver vinto la Champions League. Un’onorificenza che proviene da lontano, specie se è quella che gli conferisce il Colonnello Lobanovskyi, che lo considera un elemento insostituibile all’interno della sua Dinamo Kiev. Giunge nel 2001 e diventa un vero simbolo dei rossoneri, con cui conquisterà, fra i numerosi trofei, uno Scudetto e due Champions League. Dopo aver sposato la causa del Genoa nel 2010, si ritira nel 2012 per intraprendere una fruttuosa carriera politica.

Bonaventure KALOU

È uno degli eroi che la Costa d’Avorio celebra in occasione della sua prima, storica qualificazione ai Mondiali. È il componente di una generazione d’oro che ha fatto la fortuna degli Elefanti ivoriani. Fratello maggiore di Salomon, Bonaventure ha fondato le sue fortune in quel di Rotterdam, disimpegnandosi egregiamente con la maglia del Feyenoord con cui si presenta al gran calcio. Dopo i sei anni al De Kuip, Kalou tenta le avventure in Francia, vestendo le casacche di Auxerre, Paris Saint Germain e Lens, prima di tornare in Olanda, all’Heerenveen per chiudere la sua carriera a trentadue anni.

Harry KEWELL

Kewell the Jewel. Un soprannome che dimostra quanto sia adamantino il suo talento, innata la sua classe. Il giocatore australiano ha scritto pagine indelebili nella storia dei Socceroos, oltreché in quella di diversi club in cui ha militato. Porta in alto i Peacocks del Leeds United insieme al suo connazionale Viduka, formando un tandem d’attacco che è ancora nel cuore di tutti i nostalgici, poi vince la Champions League con il Liverpool nel 2005, e trascina la sua Australia alla storica qualificazione agli ottavi di finale. Kewell compare sempre nelle pagine più preziose nella storia dei club con cui gioca. Medesimo discorso per quel che concerne il Galatasaray, con cui vince una Supercoppa di Turchia prima di tornare nella madrepatria e concludere tra Melbourne Victory e Melbourne Heart.

Miroslav KLOSE

Miro è l’uomo della storia per il calcio tedesco: record di gol con la Germania (settantuno), record di gol ai Mondiali (sedici), record di doppiette con la Germania (quattordici) e ben sei semifinali consecutive tra Mondiali ed Europei. Tra Werder Brema, Bayern Monaco e Lazio, Klose ha vinto tutto ciò che un calciatore può desiderare, eccezion fatta per la Champions League, sfuggita nel 2010 nella finale contro L’Inter. Il Mondiale vinto ai danni dell’Argentina è il coronamento di una carriera straordinaria ma vissuta sempre con umiltà, come spesso veniva narrato dai dirigenti della Lazio, i quali hanno riportano l’esempio di un Klose intento ad aiutare i magazzinieri a raccogliere i palloni al termine di ogni allenamento.

Frank LAMPARD

Scorrendo il tabellino di Frank Lampard ci si imbatte nella voce che recita 303 gol. Sì, avete letto bene: 303 reti complessive – fra Nazionale e squadre di club – per un centrocampista sono numeri fuori da ogni concezione del ruolo. Cresciuto nel West Ham United, arriva al Chelsea all’età di ventitré anni, imponendosi in pochissimo tempo come fulcro, non solo del gioco, ma dell’intero progetto Blues. Con l’approdo di Mourinho iniziano a fioccare trofei, segnerà anche un gol in finale di Champions League – poi persa per uno scivolone di Terry – e tra il 2012 e il 2013 arrivano Champions League ed Europa League. Un solo grande rimpianto, con la maglia dei Three Lions: nonostante la selezione nazionale potesse contare su un centrocampo stellare, composto da Lampard, Beckham e Gerrard, gli inglesi non hanno mai conquistato nulla.