La lista dei 100 miglior talenti del Don Balon del 1999 è veramente la chicca dela serata
27 Settembre 2021
70. Manuel HUGO LEAL (Benfica)
Signori e signore, ecco a voi il prototipo del giovane incensato, sopravvalutato e finito nel dimenticatoio tanto velocemente quanto d’un tratto era salito agli onori della cronaca. Stellina del Benfica prima e dell’Atletico Madrid poi, è finito per perdersi senza lasciare il segno. Hugo Leal è stato un normalissimo centrocampista portoghese senza infamia e senza lode, che secondo qualche esperto era un predestinato. Non siamo macchine, sbagliare una valutazione ci sta: giovane interessante e niente più.
69. Mirel RADOI (Extensiv Craiova)
Ha incarnato con profitto il ruolo del buon difensore affidabile e fisico. Ha passato una vita calcistica allo Steaua Bucarest, con tre campionati vinti e due Supercoppe di Romania sollevate. L’attuale commissario tecnico della nazionale dell’est Europa si è poi trasferito nei paradisi dei procuratori: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Ha comunque conquistato nove titoli, prima di lasciare il calcio; con la Romania ha disputato sessantasette incontri, segnando due gol.
68. Francelino MATUZALEM (Vitoria Bahia)
Centrocampista brasiliano rognoso, determinato, grintoso, ma anche dotato di buoni mezzi tecnici. È sempre stato l’ultimo a mollare, lasciando sul campo ogni singola goccia d’energia per la propria squadra. I suoi più grandi amori sono stati Brescia, Shakhtar Donetsk e Lazio, ma anche gli eccessi: uno su tutti le entrate un po’ troppo “esuberanti”, che gli sono valse cartellini a profusione. Giocatore mai banale, forse troppo irruente, che ha vinto nove titoli in carriera. In molti non ricorderanno, però, che Matuzalem è stato il primo giocatore straniero nella storia del Piacenza.
67. Manuele BLASI (Roma)
Se abbiamo contato bene, Blasi ha militato in tredici club diversi. In Italia è andato quasi ovunque, ma ha voluto strafare giocando qualche partita in India. Interditore puro, anzi purissimo: se c’era lui nei paraggi veniva a morderti le caviglie, mediano “o palla o piede” vecchio stampo. Combattivo al limite del falloso, Blasi ha passato quattordici anni in serie A, vincendo solamente un campionato – poi revocato – con la Juventus. Al Chennaiyin ha trionfato nella massima divisione, riuscendo a cucirsi sul petto un titolo dopo diciassette stagioni di tentativi. Sono 416 gli incontri complessivi disputati e un solo gol, realizzato con la Fiorentina.
65. Djibril CISSÉ (Auxerre)
L’attaccante provenzale è stato uno dei centravanti più estrosi degli anni 2000, giocando soprattutto in Francia, Auxerre e soprattutto Marsiglia, e al Liverpool, con cui conquisterà l’incredibile Champions League del 2005. Nel 1999 esordisce il Ligue 1 con l’Auxerre, dove impiegherà due stagioni a reti bianche prima di marcare il primo tabellino nel 2001.
64. Zlatan IBRAHIMOVIC (Malmö)
Una carriera cominciata a Malmö, dove nell’ultimo campionato del millennio marcherà la rete per la prima dei suoi oltre cinquecento gol. Ha indossato le maglie dei migliori club del mondo: Milan, Inter, Juventus, Barcellona, Paris Saint Germain, Ajax e Manchester United oltre ai Los Angeles Galaxy.
63. Dimitar BERBATOV (CSKA Sofia)
Uno dei migliori calciatori bulgari della storia, oltre ad essere il miglior marcatore della sua nazionale, è noto soprattutto per gli anni trascorsi al Bayer Leverkusen, dove nel 2002 sfiorerà la Champions League, e al Manchester United. Giocherà inoltre per Fulham e Monaco muovendo però i primi passi nel CSKA Sofia dove troverà i primi gol nei professionisti a fine 1999.
62. Philippe MEXES (Auxerre)
Difensore ruvido e col vizio del gol, oltre alla maglia della Nazionale transalpina ha vestito solo tre maglie: quella dell’Auxerre, con cui esordirà nei professionisti nel 1999, dove nello stesso anno troverà il suo primo sigillo in zona offensiva. Gli anni della consacrazione saranno in Italia, tra Roma e Milan, con cui chiuderà la sua carriera agonistica.
61. Ivan PELIZZOLI (Atalanta)
Prodotto del prestigiosissimo settore giovanile dell’Atalanta, dopo una parentesi alla Triestina nel 1999 dove esordisce in Serie B, esplode proprio coi bergamaschi. Gli anni a Roma fanno presagire un luminoso futuro, provando anche l’esperienza estera a Mosca, con la Lokomotiv, non troppo fortunata per lui, prima di una lunga girandola di cambi di casacca e senza mai troppi gettoni tra i pali.
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