Privacy Policy La partita delle leggende Manchester United - Real Madrid 4-3

La partita delle leggende Manchester United – Real Madrid 4-3

23 Aprile 2020

La Champions League, lo dice il nome stesso, è il torneo che mette di fronte le squadre migliori d’Europa. Spesso e volentieri, durante la manifestazione si dà vita a vere e proprie sfide tra titani, gare in grado di fare la storia. Il 22 aprile 2003 è un giorno di questi. All’Old Trafford si sfidano non solo due squadre, ma due filosofie, due scuole di pensiero, due monoliti del calcio mondiale: Manchester United e Real Madrid.  

Al Theatre of Dreams, dove andrà in scena la finalissima dopo un mese circa, però, non andrà né l’una, né l’altra squadra. I padroni di casa, infatti, verranno estromessi dai quarti di finale proprio per mano delle Merengues, al termine di una sfida pirotecnica che farà la storia. Gli spagnoli, invece, usciranno dopo due splendide partite di semifinale per mano della Juventus.

Il Real Madrid è la squadra che sta dominando l’Europa: ha vinto ben tre delle ultime cinque finalissime di Champions League e ad un collettivo che già vanta in rosa dei top player come Figo e Zidane, Hierro e Raul – seppur l’attaccante sia assente nel match sotto la nostra “lente d’ingrandimento” a causa di un attacco di appendicite – durante l’ultima sessione di mercato ha aggiunto in attacco una pedina come Luiz Nazario da Lima. Non per nulla i madrileni si sono guadagnati il soprannome di Galacticos. Dopo la vittoria della Coppa del Mondo con il Brasile che ha fatto da prologo al divorzio – affatto consensuale – dall’Inter, Ronaldo ha concluso il 2002 mettendo sulla sua bacheca anche il Pallone d’Oro.

A cercar di mettere i bastoni tra le ruote ai Blancos ci sono i ragazzi di Alex Ferguson che, spinti dal proprio pubblico, hanno l’obiettivo di ribaltare il 3-1 patito al Santiago Bernabeu. I Red Devils rispondono alla purezza del diamante con la concretezza del granito. Il centrocampo è un concentrato di solidità e classe e, nonostante sia orfano dello squalificato Scholes e Beckham parta dalla panchina a causa – ufficialmente – di problemi fisici, il manager scozzese schiera Keane, Butt e Veron.

Sui tabloid si fa strada il pettegolezzo di un’esclusione mirata dello Spice Boy da parte di Ferguson: David sarebbe stato già ceduto al Real e, per questo, siederebbe in panchina. Tuttavia, subentrerà durante la seconda frazione.

In avanti c’è Ruud van Nistelrooy: il gigante olandese si carica sulle spalle la pesante eredità dei Calypso Boys, Cole e Yorke, che hanno lasciato i mancuniani a distanza di un anno l’uno dall’altro. Sulla linea difensiva, invece, c’è Rio Ferdinand al fianco di Mickaël Silvestre. Non si sono ancora placate le voci sdegnate sull’ex centrale del Leeds acquistato ad una cifra “immorale”. Le performance del nazionale inglese confermeranno la bontà della scommessa di Ferguson, rivelandosi a tutti gli effetti un investimento decennale.

Ricapitolando, dunque, ecco i ventidue che scendono in campo. Puntuali, alle 20:45. Il Manchester United schiera: Barthez; Brown, Ferdinand, Silvestre, O’Shea; Keane, Butt, Veron; Solskjær, Van Nistelrooy e Giggs. Il Real Madrid, invece, risponde con Iker Casillas; Michel Salgado, Hierro, Helguera, Roberto Carlos; Makelele, Zidane, McManaman; Figo, Guti, e Ronaldo. A dirigerli c’è Pierluigi Collina, il miglior arbitro al mondo. Concentrati su un palcoscenico di cento metri per settanta ci sono molti dei principali protagonisti dello sport più seguito al mondo. Una notte degli Oscar con calzettoni e tacchetti ai piedi. Il tappeto non è rosso, ma è verde. Tuttavia l’effetto è lo stesso.

Chi ha la fortuna di sedersi sulle 66.500 – più o meno – poltroncine del Theatre of Dreams si gode uno spettacolo che fa fede al nome dell’impianto. Chi, invece, si limita al divano di casa può godersi novanta minuti di fitti susseguirsi di emozioni, da dover accompagnare con dosi massicce di pop-corn. L’obiettivo dei padroni di casa è quello di vincere almeno con due gol di scarto, tre se i madrileni saranno in grado di bucare per almeno due volte la porta difesa da Barthez. Ma quando c’è in campo Ronaldo è facile immaginarsi di dover optare per questa seconda soluzione.

Il Fenomeno impiega solo dodici minuti per complicare i piani dei padroni di casa, siglando l’1-0. Più di qualcuno tra i tifosi dello United pensa già che la prospettiva di disputare la finalissima sul prato di casa sfumi sempre di più man mano che il cronometro va avanti. Van Nistelrooy, però, pareggia i conti poco prima dell’intervallo, ma al ritorno dagli spogliatoi è Ronaldo a sfuggire alla marcatura degli avversari ed a depositare in rete il gol dell’1-2. Tutto finito? Macché! Ivan Helguera pensa bene di rinvigorire le speranze dei Diavoli Rossi mandando la palla in fondo al sacco dietro le spalle del suo portiere, ma dopo altri sei giri di lancette il centravanti brasiliano fa alzare i supporter inglesi in piedi dopo aver tramutato in oro il solito passaggio illuminante di Guti.

Credits: Laurence Griffiths/Getty Images

Ormai la qualificazione è persa e Ferguson non può non concedere all’idolo di casa, David Beckham, l’onore di salutare i suoi tifosi nell’occasione più prestigiosa. Veron gli lascia il posto quando si arriva al quarto d’ora della ripresa. Se nell’andirivieni di colpi di scena c’è bisogno, ogni tanto, di certezze, il numero sette conferma una delle equazioni con il minor tasso d’incertezza. Calcio di punizione + Beckham = gol. Prima del triplice fischio finale c’è il tempo per la doppietta dello Spice Boy che fissa il punteggio sul finale di 4-3, accomiatandosi così dal suo pubblico con l’unico rammarico di non averlo salutato nella maniera che avrebbe preferito: alzando la coppa all’Old Trafford dinanzi ai suoi tifosi.

Forse l’unica punta di amarezza in un caleidoscopio emozionale che, dopo quasi vent’anni, è ancora ben vivido nei ricordi di chi non può fare a meno di vedere quel pallone rotolare su quel rettangolo verde.

Ecco il tabellino della partita:

Manchester, 22 aprile 2003 – Stadio Old Trafford – ore 20:45

MANCHESTER UNITED – REAL MADRID  4-3  (1-1)

MANCHESTER UNITED: Barthez; Brown, Ferdinand, Silvestre (79’ Neville), O’Shea; Keane (82’ Fortune), Butt, Veron (63’ Beckham); Solskjær, Van Nistelrooy, Giggs. In panchina: Ricardo, Blanc, Fletcher, Forlan. Allenatore: Ferguson.

REAL MADRID: Iker Casillas; Michel Salgado, Hierro, Helguera, Roberto Carlos; Makelele, Zidane, McManaman (69’ Portillo); Figo (88’ Pavon), Guti, Ronaldo (67’ Solari). In panchina: Cesar Sanchez, Flavio Conceição, Cambiasso, Morientes. Allenatore: Del Bosque.

Arbitro: Pierluigi Collina (Italia)

Reti: 12’ Ronaldo (Real Madrid), 43’ Van Nistelrooy (Manchester United), 51’ Ronaldo (Real Madrid), 53’ autorete di Helguera (Manchester United), 59’ Ronaldo (Real Madrid), 71’ Beckham (Manchester United), 84’ Beckham (Manchester United).

Ammoniti: Fortune e Veron (Manchester United); Figo (Real Madrid)

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