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La rosa del Belgio di 20 anni fa era obiettivamente imbarazzante

4 Dicembre 2021

7. Marc WILMOTS

Soprannominato il Maiale da Combattimento per stazza e coriacea sul rettangolo verde, Wilmots fu insieme a Scifo il calciatore belga più rappresentativo di quel periodo. Coi Diavoli Rossi settanta presenze e ventotto reti, con la doppietta al Messico che non valse per il successo. A livello di club invece, Standard Liegi e Schalke 04 saranno le due squadre principali della carriera, che coi tedeschi lo hanno visto vincitore della Coppa UEFA 1996-97 ai danni dell’Inter.

8. Luis Airton OLIVEIRA

Cresce nelle favelas di São Luis, a soli quindici anni gli osservatori dell’Anderlecht lo scovano e se lo accaparrano. Da quel momento Lulù ottiene la cittadinanza belga, seppur l’estro sia rimasto carioca. Con l’Anderlecht ha segnato complessivamente quarantaquattro reti, attirando l’attenzione del Cagliari che nell’estate 1992 lo acquista dal club belga per la bellezza di sei miliardi. In Sardegna, Oliviera gioca, segna e diverte, portando il Cagliari in semifinale di Coppa UEFA (stagione 1993-94) persa contro l’Inter che poi vincerà il trofeo. Nel 1996 si trasferisce alla Fiorentina, vincendo immediatamente la Supercoppa Italiana: in viola vi resta tre stagioni, prima di ritornare al Cagliari in un’annata sfortunata conclusasi con la retrocessione. Nel 2000 segna un sol gol col Bologna, ma nel 2001-2002 è grande protagonista della promozione in A del Como e capocannoniere cadetto con ventitré reti. Coi lariani però non gioca la A, fa due anni al Catania, quindi scende in C1 col Foggia nel 2004 e a gennaio 2005 passa al Venezia non riuscendo però ad evitare la retrocessione in C1 dei lagunari. La Lucchese sarà la tappa antecedente al suo terzo ritorno in Sardegna, ma questa volta con la Nuorese (dal 2006 al 2008) in C2. Chiude in D col Derthona e poi in eccellenza sarda con il Muravera.

9. Mbo MPENZA

Photo: Phil Cole – Allsport

Segna a raffica sia nel KV Kortrijk che nell’Excelsior Mouscron, mentre scende a livello realizzativo nello Standard Liegi, con cui gioca dal 1997 al 2000. Lascia il Belgio per lo Sporting Lisbona, rompendo il sodalizio di gioco con il fratello Emile, sino a quel momento suo compagno di squadra. Male allo Sporting, senza gol nell’esperienza successiva al Galatasaray, “rivede” la porta nella seconda parentesi con il Mouscron e in quella all’Anderlecht che chiude (dal 2006 al 2008) sostanzialmente la sua carriera.

10. Luc NILIS

Photo: Michael Steele – Empics – Getty Images

Cannoniere implacabile sia nell’Anderlecht (otto stagioni, 224 presenze e 117 reti) che nel PSV Eindhoven. In Olanda gioca tra il 1994 e il 2000 (164 presenze e 110 reti), vincendo due campionati, una Coppa di Olanda, una Supercoppa e vincendo il titolo di miglior marcatore nelle stagioni 1995-96 e 1996-97. In Nazionale, cinquantasei presenze e dieci reti, una di queste proprio a Francia ’98 nella terza gara della fase a gironi contro la Corea del Sud.