La rosa del Napoli 1997-98 è qualcosa di straordinario
5 Ottobre 2021
3 – Raffaele SERGIO

Un onesto terzino sinistro. Possiamo riassumere così la carriera di Raffaele Sergio, che riuscì anche a ottenere la convocazione in nazionale (senza mai esordire) nel suo periodo laziale. Non fu di certo fortunato con il tempismo in quanto arrivò nel Napoli proprio in quell’annus horribilis dove giocò 14 partite senza mai lasciare il segno.
4 – Fabio ROSSITTO

Un centrocampista tanto intelligente quanto lento, che, dopo oltre un decennio all’Udinese che gli permise di esordire in nazionale partecipando alla spedizione fallimentare di Euro ‘96, scelse nel 1997 il Napoli per rilanciarsi, voluto da Mutti. Ma lo scarso rendimento unito al cambio di allenatore lo fece uscire ben presto dall’undici titolare. Memorabile la rissa nel 1996 con il suo compagno di squadra, tra l’altro anche lui ex Napoli, Giovanni Bia, per un semplice passaggio sbagliato.
5 – Mauro FACCI

Gestapo, soprannominato così per i suoi tratti ariani, è stato un terzino sinistro voluto da Ferlaino, nonostante avesse alle spalle campionati di C e B non proprio esaltanti. Lo Schnellinger dell’Agro Pontino, in quanto la sua carriera calcistica non è andata oltre il sud Italia, i tifosi partenopei lo ricordano soprattutto per un Juventus-Napoli 2-2 dove Facci provò a fermare goffamente Del Piero, non riuscendo né a prenderlo né a togliergli il pallone.
6 – Roberto AYALA

El Ratòn è stato probabilmente una delle poche luci di quel Napoli. Arrivato in Italia nel 1995 grazie al Parma come un giovane di grandissime prospettive, Ayala si trasferì subito in prestito al Napoli in quanto la società ducata aveva i posti degli extracomunitari occupati. In Campania trovò un luogo ideale per crescere, in quanto Napoli e Argentina hanno un feeling particolare che Ayala scoprì subito tanto che disse: «Quando sono arrivato a Napoli, andando al ristorante per la prima volta, al momento del conto il proprietario mi disse che non avrei pagato. Erano già stati ripagati dal calcio di Maradona negli anni precedenti. Fu questa una cosa che mi colpì molto». Per il modo di giocare si dimostrò essere una sorta di alter ego di Cannavaro per i tifosi partenopei tanto che divenne in breve tempo capitano e leader assoluto della squadra.
7 – Francesco TURRINI

Scooter, chiamato così per la sua corsa, arrivò da svincolato nella società campana nel 1996. Classica ala tornante. Nonostante gli anni bui di quel periodo, a Napoli lo ricordano con affetto. Molto belle le sue parole di qualche anno fa: «Napoli è stata l’esperienza più bella della mia vita, ricordo con grande felicità una doppietta su calcio di punizione contro la Reggiana, mentre non ho ottimi ricordi delle sfide contro il Parma».
8 – Raffaele LONGO

Figlio di Napoli, è cresciuto nelle giovanili della società partenopea fino a esordire con Boskov nella stagione 1994-95. Ottima visione di gioco, lancio perfetto e un buon tiro dalla distanza fecero pensare a una carriera più che luminosa per lui, tanto che giocò in tutte le nazionali minori senza però mai esordire in quella maggiore. Giocò ventinove partite in quella stagione maledetta per il Napoli, uno dei più presenti, ma la sua carriera non fu all’altezza le aspettative.

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